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SI TORNA ALL’ORA SOLARE

La notte tra il 27 e il 28 ottobre, le lancette dell’orologio si spostano di 60 minuti alle ore 3 e si riportano alle ore 2, con il beneficio di poter dormire un’ora in più, fino alla fine di marzo del prossimo anno. E’ possibile che questa sia l’ultima volta, poiché è volontà di abolire il cambio dell’ora, secondo una proposta dell’Ue, di cui è portavoce Jean Claude Junker. Ogni paese dovrà notificare entro il prossimo aprile, se vorrà applicare l’ora legale o solare per tutti i giorni dell’anno, confermata comunque dal visto del parlamento e del consiglio, entro il 31 di marzo 2019.

Quando non era stato ancora inventato l’orologio, le civiltà agricole antiche si alzavano all’alba, seguendo ad istinto i ritmi delle stagioni. Per gli antichi romani dell’Impero era ritenuto utile seguire il sorgere del sole, attribuendo a questo fenomeno l’ora prima. L’introduzione dell’ora legale ricalca questi schemi antichi dei bioritmi umani. Varie proposte si sono susseguite in questi secoli, fino ad arrivare ai primi anni del ventesimo secolo, quando il Regno Unito procede allo start del British Summer Time, laddove le lancette dell’orologio venivano spostate di un’ora in avanti durante l’estate, al fine di risparmiare il consumo di energia elettrica.

cms_10656/2.jpgDopo una consultazione pubblica tenuta sul sito della Commissione Europea relativamente all’ora legale, con l’alternativa di mantenere l’ora solare, si è ottenuto che per la maggiore, le risposte risultino essere propense al Summertime.

Il dibattito resta acceso in particolare in molti paesi tra cui Lituania, Germania, Estonia, Svezia, Polonia. I Paesi nordici si sono espressi per l’abolizione dell’ora legale, denunciando i danni di salute inevitabili derivanti dalle ripercussioni del cambio dell’ora, sebbene non sia stata registrata una maggioranza a favore.

Secondo alcuni studi, sembrerebbe che l’ora legale danneggi lo stato psicofisico delle persone, ipotizzando insonnia, spossatezza, squilibri del corpo, sbalzi di umore, problemi cardiaci.

La convenzione di spostare in avanti di un’ora le lancette dell’orologio durante il periodo estivo, ha sempre creato discussioni e perplessità. Ci siamo sempre chiesti se fosse davvero utile fare questa manovra che ha valenza a livello nazionale, in quanto invece l’ora locale è diversa in ogni punto della terra, riferendosi alla posizione della Terra rispetto al sole.

Alcuni giorni addietro Junker ha dichiarato che dall’anno prossimo, ogni paese potrà in autonomia decidere di scegliere tra le due modalità di fuso orario previste.

Come ben possiamo immaginare, il rischio è che si generi disagio e confusione nell’ambito della casa europea. L’esecutivo di Bruxell ipotizza una situazione non armonica ed anche dannosa. Ogni paese avrà la sua da dire ovviamente, e possiamo già sentirci full immersion con gli altri stati nella Torre di Babele.

Junker è del parere che questa potrebbe essere l’ultima volta che spostiamo le lancette in favore dell’ora solare, portandole indietro di un’ora. Dopodiché le nostre giornate saranno più corte. Cosa sarebbe utile per l’Italia? Forse l’ora legale permanente, laddove potremmo godere di un’ora in più di luce.

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Data:

27 Ottobre 2018