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SIAMO SICURI DI LOTTARE CONTRO IL TERRORISMO?

Il terrorismo internazionale è una delle grandi emergenze del nostro tempo, il tema dell’incontro di tutti i capigruppo di Camera e Senato di maggioranza e opposizione con il presidente del Consiglio. “Si è convenuto sull’opportunità e la necessità di una vera e propria solidarietà nazionale intorno alle iniziative dello Stato a difesa e prevenzione del terrorismo”. Queste le dichiarazioni del PD.

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Ma già a febbraio di quest’anno il premier del governo di Tobruk, a oriente della Libia, annunciava che “se le potenze mondiali non interverranno, questa minaccia si trasferirà nei Paesi europei, specialmente in Italia”.

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Nonostante le rassicurazioni sull’operato dell’intelligence l’Italia è nel mirino dell’ISIS o Stato Islamico di Siria ed Iraq. Il Senatore Giacomo Stucchi, presidente del comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, dichiara che attualmente gli sbarchi sulle coste italiane non rappresentano il rischio di un eventuale attentato ma non è sufficiente a tranquillizzare gli italiani che temono un attacco imminente.

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Le prime preoccupazioni per il terrorismo ad opera dell’ISIS risalgono al periodo di dittatura di Saddām Hussein, in Iraq, terminato nel 2003. Egli avviò un processo di modernizzazione del Paese, dall’istruzione alla sanità, dalle politiche agricole alle negoziazioni del petrolio ma non fu sufficiente ad ottenere l’approvazione della comunità internazionale sul suo operato. Il leader iracheno veniva accusato dall’ONU ma soprattutto dagli Stati Uniti d’America di alimentare il terrorismo internazionale.

cms_2565/american_muslim.jpgIn realtà, fino alla caduta del regime, i gruppi estremisti iracheni e siriani furono tenuti sotto controllo e solo a seguito dell’attacco all’Iraq da parte degli americani questi diedero vita allo STATO ISLAMICO. Da allora, si è tentato di controllare gli appartenenti all’ISIS attraverso l’intelligence e di risolvere i contrasti con la diplomazia. Numerosi sono stati gli attentati avvenuti sotto il controllo dell’intelligence. Sono stati trovati documenti che provano indiscutibilmente che le città italiane sono il prossimo obiettivo. I nostri governanti però sono ottimisti e nonostante le dichiarazioni dei leader dei paesi musulmani che implorano un maggior intervento nella lotta al terrorismo, noi accogliamo senza riserve popolazioni di uomini pronti a morire in nome di Allah.

Data:

8 Agosto 2015