Siamo in terra di Sicilia, precisamente a Caltagirone, provincia di Catania. L’estro del giovane artista Giacomo Lombardo racconta un presepe “differente” rispetto a quelli a cui siamo stati abituati. L’opera presepiale nasce con l’intento di raccontare la pace e la guerra e prende il nome de “L’Italia s’è vespa”. Il giovane artista sfrutta l’antica vespa della Piaggio come supporto per la realizzazione del presepe tipico degli artisti siciliani di Caltagirone. Un mix artistico carico di simbolismo e di memoria, immerso tra l’arte antica e quella Vespa che fu non solo un semplice mezzo di trasporto, ma un’autentica protagonista del boom economico dell’Italia post seconda guerra mondiale.
Da una lato attraverso l’opera si raccontano gli orrori della guerra, dall’altro si evidenzia la bellezza della pace tra i popoli e le persone. Non a caso l’opera – che è singolare ma al contempo illuminata da una rara bellezza – è stata realizzata in occasione dell’anniversario dell’emanazione delle leggi razziali. La scelta della Vespa ha un significato specifico, come racconta il giovane artista: “La vespa fu per la Piaggio il simbolo della riconversione dell’industria bellica, attraverso questo strumento l’Azienda passò dal produrre armi a produrre un mezzo di trasporto, la vespa appunto, che diventò simbolo di pace, futuro, movimento e libertà”. L’artista entra poi nello specifico dell’opera e sul suo significato: “Non è facile, ai giorni nostri, avere occasioni utili per poter riflettere, senza pregiudizi su argomenti difficili e spinosi, quali per esempio le leggi razziali – continua Giacomo Lombardo – dal sonno della ragione, che come diceva Goethe genera mostri, si deve passare alla speranza, proprio attraverso i sopravvissuti della guerra e dei lager nasce il futuro di un mondo nuovo”. E poi conclude: “Dalla guerra alla speranza …Così la stella di Davide da ‘marchio’ di orrore e guerra diventa arcobaleno di pace e di speranza”.
Le parole dell’artista fanno percepire il significato profondo di questo accostamento, che potremmo definire “singolare”,tra presepe e Vespa. Non c’è niente di banale o di commerciale nella scelta dell’artista, che – nonostante la sua giovane età – ha le idee molto chiare sugli eventi che hanno segnato grandi ferite nell’animo della gente, ferite che con fatica si possono rimarginare e curare, a patto però che non ci si dimentichi di quella fase oscura, triste e tragica della storia che contrappose l’uomo all’altro uomo, che sterminò milioni di ebrei per ragioni puramente razziali. La memoria è importante per evitare brutture ed errori del passato, e anche l’arte può essere strumento di memoria e di racconto per le future generazioni che non hanno conosciuto gli orrori dell’Olocausto e il dramma delle leggi razziali in Italia.