(Adnkronos) –
La città di Aleppo, nel nord della Siria, è interamente fuori dal controllo del regime di Bashar al-Assad per la prima volta dall’inizio del conflitto nel Paese nel 2012. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale dall’inizio dell’offensiva sono circa 400 le persone che sono state uccise, tra cui almeno 20 civili. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani che parla di almeno 372 morti tra miliziani, militari e civili. I jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham e le fazioni ribelli alleate “controllano la città di Aleppo, eccetto i quartieri controllati dalle forze curde. Per la prima volta dall’inizio del conflitto nel 2012, la città di Aleppo è fuori dal controllo delle forze del regime siriano”, ha detto all’Afp Rami Abdel Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna. L’esercito siriano ha rivendicato di aver riconquistato territori nella provincia di Hama, durante la controffensiva in corso. Le unità dell’esercito siriano hanno rinforzato le loro linee difensive nella notte con la presenza di più truppe, armi ed equipaggiamento, si legge in una nota del ministero della Difesa di Damasco. “Le nostre forze armate hanno rimesso in sicurezza molte zone dopo aver espulso i terroristi, uccidendo decine di loro e costringendo gli altri alla fuga”, ha aggiunto il ministero. La televisione di Stato siriana ha sostenuto che circa mille miliziani di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e gruppi affiliati sono stati uccisi negli ultimi tre giorni. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato che l’esercito di Damasco ha inviato nella zona di Hama notevoli rinforzi nelle ultime ore. Dalle prime ore di oggi aerei da guerra hanno condotto raid contro zone mirate attorno a Mork, Khan Sheikhoun, Kafr Nabl, Hazarin, e Tal Kokba nella provincia nordoccidentale di Idlib e nelle zone settentrionali di Hama conquistate da Hts.
La Russia sta intanto intensificando i raid aerei nelle aree della Siria dove i jihadisti stanno avanzando. Questa mattina i raid aerei russi hanno colpito le città e i villaggi conquistati nella provincia nordoccidentale di Idlib e in quella centrale di Hama .
Raid aerei simili sono anche stati registrati nella città settentrionale di Aleppo, conquistata dalle forze ribelli con un’operazione a sorpresa contro i militari di Assad. ”La scorsa notte i russi non hanno smesso di bombardare su tutti i fronti”, ha dichiarato alla Dpa il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani Abdel-Rahman. I ribelli, ha spiegato, stanno ora controllando Aleppo, la seconda città più grande della Siria, ad eccezione di alcuni sobborghi in mano curda alla periferia nordoccidentale. Secondo il governo libanese, il leader dell’Hts Abu Mohammad al-Jolani è stato ucciso in un raid aereo compiuti da caccia russi su Aleppo. Ieri gli uomini dell’organizzazione legata ad al-Qaeda, hanno preso il controllo dell’aeroporto internazionale di Aleppo, primo aeroporto civile a cadere sotto il controllo dell’Hts, ha affermato l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Gli insorti ora si stanno dirigendo verso Hama e hanno preso il controllo di numerose città e villaggi nella parte settentrionale della provincia. Con l’avanzata dei ribelli si sono ritirate le milizie sostenute dall’Iran e si sono riposizionate le unità curde nella periferia nord-occidentale di Aleppo, hanno spiegato gli attivisti dell’Osservatorio.
Fonti sul campo parlano del ritiro dei militari siriani da alcune zone, ma il Ministero della Difesa di Damasco ha smentito. “Confermiamo che le unità delle nostre forze armate sono di stanza nelle loro posizioni nella campagna settentrionale e orientale della provincia di Hama e sono pienamente pronte a respingere qualsiasi potenziale attacco terroristico”, ha affermato. “L’operazione per contrastare l’attacco terroristico sta procedendo con successo e determinazione e presto passerà al contrattacco per recuperare tutte le regioni”, ha aggiunto. Il ministro degli Esteri di Teheran Abbas Araghchi si recherà a Damasco per esprimere ”pieno sostegno” al governo di Bashar al-Assad e all’esercito siriano mentre è in corso un’offensiva ribelle guidata dai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle fazioni alleate. “Andrò a Damasco per trasmettere il messaggio della Repubblica islamica al governo siriano”, ha detto Araghchi. Teheran “sosterrà fermamente il governo e l’esercito siriano”, ha aggiunto secondo quanto riportato l’agenzia di stampa statale Irna. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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