L’attuale emergenza epidemiologica del coronavirus richiede un approccio lavorativo differente: lo “Smart Working”, un modus operandi che consente di lavorare lontano dalla sede del luogo di lavoro. Secondo il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”. Una forma lavorativa finora sottovalutata in Italia, ma ad oggi fondamentale per evitare il rischio di una chiusura economica dovuta alla diffusione del virus COVID-19.
Il decreto legge del 23 Febbraio 2020 del presidente del Consiglio sancisce l’applicabilità automatica del lavoro agile nei confronti di rapporti subordinati delle aree considerate a rischio. Dunque, essendo una legge a tutti gli effetti, diventa non più opportunità sul lungo termine bensì necessità immediata. Tuttavia, la mancanza di una politica informatica e della formazione adeguata in alcune aziende innesta delle difficoltà, quali l’assenza di programmi e procedure efficaci utili per sostenere il lavoro da casa. D’altro canto, l’organizzazione di grandi imprese al passo con i tempi ne evidenzia le molteplici possibilità. Una innovazione culturale fondata sull’individuo in quanto personalità integrante del processo di crescita e miglioramento dell’impresa e della società.
Lo scopo dello Smart Working è di riconciliare i campi esistenziali dell’impiegato al fine di trarne i migliori risultati, promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie e razionalizzare le risorse. Abituati al lavoro d’ufficio, sussiste una resistenza fisiologica al lavoro svolto altrove, superabile attraverso una adeguata educazione. Lo Smart Working, difatti, richiede impegno e dedizione al pari del lavoro d’ufficio, nonché una responsabilità personale sicuramente maggiore. In ogni caso, parlano chiaramente gli obiettivi raggiunti dai professionisti che del “lavoro agile” hanno fatto un punto di forza e un valore aggiunto. Coloro che da anni lavorano tramite questa modalità e, con il supporto di studio e diligenza, ottengono risultati quotidiani.