Canali di informazione, fonte di intrattenimento, “luogo” di amicizia e adesso anche piazza affari. Cresce sempre di più l’interesse degli utenti italiani per le tematiche finanziarie da parte di molti risparmiatori e investitori.
Il sempre crescente disagio esistenziale legato anche e soprattutto a incertezza economica e la voglia comunque di realizzarsi per dare vita e concretezza ai progetti di vita, sono i temi contenuti all’interno della quarta edizione dell’“Osservatorio Edufin 2024: Educare al futuro” di Pictet Asset Management. L’anno che ci sta per lasciare è stato particolarmente segnato da numerose situazioni di incertezza a ogni livello: politico, sociale ed economico. Ragion per cui è stata rilevato nel nostro Paese, un crescente interesse per le tematiche economiche, con una percentuale di chi dichiara di informarsi su temi economico-finanziari che ha raggiunto il 38%. Se negli anni passati investitori e risparmiatori italiani non riuscivano a trovare gli strumenti appropriati per approfondire le proprie conoscenze finanziarie e dei referenti affidabili a cui rivolgersi per avere lumi a proposito di una materia ostica ai più, oggi vengono utilizzati strumenti come i social che sono diventato ormai un canale privilegiato per trading online.
I vecchi media, come giornali e tv, sembrano conoscere, anche in questo settore, un declino informativo ormai divenuto cronico. Le piattaforme social rientrano invece nella dieta informativa e di approfondimento finanziario per tutte le generazioni con la sola differenza di utilizzo di una piattaforma specifica a seconda della generazione di riferimento: se per Boomer e GenX Whatsapp e Facebook restano predominanti, per GenY e GenZ Instagram è il favorito con oltre il 35% delle preferenze per cercare informazioni finanziarie e consigli di investimento. L’elemento comune rimane comunque la fiducia intergenerazionale nell’utilizzare i social come referente informativo circa il risparmio e i futuri investimenti, anche se rimane per molti l’incertezza su come effettivamente mettere da parte una quota delle proprie entrate tra inflazione, rialzi dei tassi, crisi energetica e incertezza economica. Siamo di fronte dunque a una visione collettiva che interessa la gran parte degli utenti, oggi impegnati a estrarre dai social ogni tipo di informazione per benefici presenti e futuri, in cui l’incertezza economica può essere tenuta a bada o perlomeno razionalizzata in prospettiva futura, tutelando inostri soldi e i nostri, almeno chi ci riesce, risparmi.
Al centro si pone, ancora una volta, il denaro, una volta mezzo oggi fine, così come ben delineato e riconosciuto da Marx. Con il suo solito acume, Zygmunt Bauman ci ricorda come le gratificazioni che un tempo venivano rinviate siano oggi diventate, con l’avvento del capitalismo, un desiderio che può e deve essere soddisfatto per poi procrastinarne il pagamento. La narrazione di ciò che Bauman ha definito “capitalismo parassitario” era che i debiti mano a mano contratti avrebbero eroso il concetto di futuro e le preoccupazioni per esso, lasciandoci godere il momento presente per poi, però, scoprire amaramente cosa li aspetta dopo. La nascente preoccupazione dell’individuo verso forme di investimento sicure a cui affidare le proprie sostanze, è lo specchio di un «economia liquido-moderna focalizzata sul consumatore [che] fa leva sull’eccesso delle offerte, sul loro invecchiamento sempre più rapido e sul pronto dissolversi del loro potere di seduzione».
Andrea Alessandrino