“Anche ora, anche da qui, rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’ acciaieria di quella città“.
Il volto scuro e la determinazione mista a tanta apprensione. Il Papa è ormai un libro aperto, e all’inizio del mese mariano continua a spronare per arrivare alla pace. Una costante che si ripete tutte le settimane, seppur con risultati deludenti. Purtroppo, le notizie che giungono dal fronte non sono buone e la situazione non sembra placarsi.
In questo mese speciale, l’esempio di Maria Regina della Pace deve illuminarci il cammino per arrivare alla stabilità. Le popolazioni sono divise, mentre diversi innocenti continuano a morire per un conflitto di potere. Infatti, le parole di Francesco sono un monito ai potenti, affinché si rendano conto della portata di tale catastrofe: “Mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo se si stia ricercando la pace“. Parole semplici ma lapidarie, che innescano suggestivi interrogativi. Ad oggi nulla è chiaro, se non la volontà di estendere questo conflitto. Un clima teso e invivibile, in cui la verità tende a nascondersi.
La Chiesa, nella figura del Papa, sta facendo di tutto ma nessuno sta prestando ascolto ai consigli del Pontefice. La diplomazia stessa rischia di scomparire dinanzi alla voglia di emergere. Per questo, Francesco non si arrende e lancia l’ennesimo appello: “Non ci si arrenda alla logica della violenza“. Questo arduo compito spetta a noi comuni mortali, affinché il conflitto non diventi una triste quotidianità.