Sondaggio: M5S in calo, sale Fratelli d’Italia
Il Movimento 5 Stelle scende, Fratelli d’Italia sale. E’ quanto emerge da un sondaggio di Agorà Rai sulle intenzioni di voto degli italiani. Il primo partito resta la Lega con il 26,8%, in crescita dello 0,2 rispetto a una settimana fa, seguito dal Partito Democratico che guadagna lo 0,1 e si attesta al 20%. Il M5S, terzo partito con il 16,1%, perde lo 0,3 mentre FdI di Giorgia Meloni fa segnare un +0,4 e ottiene il 14,4%. Seguono Forza Italia (6,8%, +0,1), Italia Viva (4,8%, -0,1) e Azione (3,6%, +0,2).
Delrio: “Taglio Iva non era priorità, se lo diventa Conte spieghi perché”
“Se ora l’Iva diventa la priorità bisogna che ci spieghino, perché abbiamo costruito il programma di governo su altre priorità. Bisogna spiegare, perchè poi non è semplice preparare i provvedimenti che ci consentono di dimostrare che non siamo quelli che parlano ma quelli che fanno. E’ questo lo stimolo di Zingaretti”. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio a SkyTg24 parlando del taglio dell’Iva e delle sollecitazioni del segretario del Pd.
“Come intervenire è ancora nella penna degli Stati generali, c’è bisogno che il presidente del Consiglio faccia proposte concrete con un cronoprogramma preciso”, ha sottolineato Delrio.
Salvini: “La scuola non è un carcere. Azzolina non è in grado”
“Questo ministro è inviso a buona parte della maggioranza: lo cambiassero perché è una sciagura. La scuola non è un carcere”. Così Matteo Salvini, davanti al ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere a Roma, durante una rapida manifestazione di protesta con altri deputati e senatori leghisti che hanno srotolato un enorme striscione con la scritta ’Azzolina bocciata’.
Il leader della Lega ha poi aggiunto: “sono qui da genitore e non da senatore. C’è un ministro non in grado di gestire la situazione, non c’è certezza per i presidi, i genitori, i sindaci e i nostri figli: non si sa quando si riparte, dove e come si riparte, chi mette la mascherina, chi mette il plexiglass. Chi paga non si sa, chi sanifica nemmeno. Un governo che mette la scuola in fondo a tutto non fa il bene del Paese”.
“Cosa faremmo noi? Copieremmo dall’Europa. In tutta Europa al momento i bambini sono in classe con le maestre e senza plexiglass. Mi rifiuto di mettere mia figlia a settembre in una classe buia, isolata, senza insegnanti né tutele. Non è possibile – ha detto ancora il leader della Lega – che il governo si sia impegnato a far ripartire il campionato di calcio, e apro una parentesi per dire che a questo punto si potrebbe anche riportare le persone negli stadi in misura minore e a distanza, e la scuola no. Il campionato di Serie A sì e le scuole materne ed elementari no: è una follia”.
“In tutta Europa i bambini sono a scuola adesso. È una follia che in Italia non si sappia se a settembre i nostri figli vanno a scuola, per quanti giorni e per quante ore. Aggiungo i 50mila insegnanti di sostegno precari per gli studenti disabili e i 30mila insegnanti che andranno in pensione: nel decreto rilancio non c’è una lira per le assunzioni. Peggio di così non si poteva fare: se non vogliono ascoltare noi, ascoltino gli insegnanti e i presidi, i sindaci e gli studenti”, ha aggiunto.
Ustica, Meloni: “Desecretare atti, governo abbia coraggio”
“Il 27 giugno ricorre il 40° anniversario della strage di Ustica ed è arrivato il momento di fare luce una volta per tutte su questa e su altre pagine controverse della nostra storia. Lo dobbiamo alle vittime e alle loro famiglie”. Così la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
“Le ultime rivelazioni su importanti documenti che si riferiscono a Ustica ci dicono che la verità storica e giudiziaria su quei fatti potrebbe essere radicalmente diversa da quella che finora l’Italia ha conosciuto – sottolinea Meloni – Ancora una volta Fratelli d’Italia torna a chiedere al Governo, e segnatamente al presidente del Consiglio Conte, la desecretazione di tutti gli atti e dei documenti che riguardano Ustica e le altre stragi italiane. L’Esecutivo abbia il coraggio di questa scelta di verità e giustizia”.
Regionali, da Cdm ok a doppia preferenza di genere in Puglia e Liguria
In Puglia e in Liguria nelle prossime elezioni regionali si voterà con la doppia preferenza, per garantire l’equilibrio di genere nei rispettivi Consigli e nel rispetto della Legge 20 del 2016. Lo avrebbe deciso il Consiglio dei Ministri a quanto apprende l’Adnkronos.
Nelle scorse settimane in questa direzione si era mossa in particolare la ministra Teresa Bellanova con una lettera inviata al presidente Giuseppe Conte, sottolineando la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali e accogliendo l’appello di ’Noi rete donne’ e di un nutrito gruppo di costituzionaliste.
Oltre a Puglia e Liguria le regioni che ancora non hanno adeguato le loro leggi regionali alla norma nazionale sono Piemonte, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano.
La proposta per la doppia preferenza di genere è stata avanzata in Cdm, a quanto apprende l’Adnkronos, dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Il ministro, che oggi ha fatto un’informativa sulla questione, nei giorni scorsi aveva inviato una lettera alla Conferenza delle Regioni affinché, in vista della prossima tornata elettorale, le regioni inadempienti adeguassero le rispettive leggi per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini. Oggi, a fronte dello stallo nei consigli regionali, si è deciso di intervenire. “Oggi il consiglio dei ministri ha scritto una bella pagina in tema di pari opportunità. Anche Puglia e Liguria alle prossime regionali potrebbero votare con la doppia preferenza di genere”, ha affermato Boccia al termine del Cdm.
“Oggi il Cdm ha ’imposto’ la doppia preferenza alle regioni che non avevano provveduto. Va reso merito al governo – ha affermato il vicesegretario Pd Andrea Orlando -, rammarico per i consigli che in 5 anni non sono stati in grado di provvedere”.
“Sono molto soddisfatta che il Consiglio dei Ministri abbia dato l’ok all’applicazione del meccanismo della doppia preferenza di genere nelle leggi elettorali di Puglia e Liguria, due regioni che andranno al voto a settembre”, scrive la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, su Fb. “Una vittoria delle donne. Una decisione importante, che avevo sollecitato in più occasioni anche con una lettera al Presidente del Consiglio”.
Regioni a governo: “Altri 2 miliardi o stop a relazioni”
“Con il Governo, lo dico da presidente della Conferenza delle Regioni, bisogna che arriviamo a un accordo perché o il Governo stanzia altri 2 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario o altrimenti, noi interromperemo le relazioni istituzionali. Stiamo lavorando bene insieme, non ho dubbi che troveremo un accordo, ma le cose bisogna dirle con grande chiarezza”. Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, durante una videoconferenza stampa convocata per presentare l’assestamento al Bilancio 2020 della Regione.
Quanto alla scuola, “mi auguro che si trovi un accordo perché le Linee guida presentate non erano ricevibili”. “Abbiamo fatto delle controproposte che spero il ministero possa recepire – sottolinea -. Oggi discuteremo di nuovo in Conferenza delle Regioni, presenteremo una proposta unitaria perché abbiamo bisogno di certezze per poter riaprire le scuole, se non tutte, in gran parte in presenza. La scuola è un asse fondamentale del Paese ma è scuola se è l’insegnante con lo studente di fronte”.