Sondaggio politico: Pd in calo, FdI allunga il passo
Partito Democratico ancora primo nelle intenzioni di voto degli italiani, ma in calo rispetto alla settimana precedente. Questo il risultato dell’ultimo sondaggio politico Swg, che registra anche una leggera crescita di Fratelli d’Italia, al secondo posto nella rilevazione.
Più in dettaglio, Pd al 21,6% (-0,6% in una settimana), FdI al 20% (+0,1%), Lega al 18,8% (-0,2%), M5S al 13,7% (-0,3%), Forza Italia al 7,4% (-0,4%), Azione +Europa al 4,8% (-0,9%). Seguono quindi Sinistra Italiana al 2,6% (+0,3%), Verdi al 2,6% (+0,2%), Italia Viva al 2,4% (+0,3%), Mdp Articolo 1 al 2,3% (-0,1%), Italexit con Paragone al 1,5% (+0,4%) e infine altre liste al 2,3% (+1,2%). Non si esprime invece il 39% degli intervistati (-4%).
Berlusconi non molla e continua a sognare Quirinale
Se tutto il centrodestra mi sostiene, i voti poi usciranno… Dopo il vertice a ’Villa Grande’ di venerdì scorso, nel corso del quale Matteo Salvini e Giorgia Meloni gli hanno chiesto di sciogliere la riserva e candidarsi, Silvio Berlusconi non molla, non si lascia scoraggiare, e continua a sognare il Quirinale, pronto a sfidare anche il ’fuoco amico’, vero scoglio da superare in quella che lui considera la partita della vita ed è pronto a giocarsela a viso aperto fino in fondo.
Il Cav, è convinto che alla quarta votazione possa spuntarla ma deve poter contare sul voto compatto innanzitutto dei suoi alleati (sulla carta sono 450 i grandi elettori della coalizione). L’ex premier sa benissimo che se vengono meno Matteo Salvini, Giorgia Meloni e ’Coraggio Italia’, la cosiddetta operazione scoiattolo fallirebbe sul nascere.
E a quel punto, raccontano, il presidente di Fi potrebbe far scattare un ’tana libera tutti’ dagli esiti imprevedibili. Vari scenari circolano in questi giorni sul ’dopo Mattarella’, tanti vedono come protagonista Gianni Letta, da sempre confidente dell’uomo di Arcore, uno dei pochi che può permettersi di dirgli le cose in faccia e metterlo in guardia dal rischio di un flop quirinalizio.
Tra gli scenari prospettati in ambienti del centrodestra ci sarebbe anche quello che vede Berlusconi indicare, di fronte alle forti perplessità di Lega e Fdi, proprio Letta come candidatura alternativa, in grado di ottenere un consenso trasversale, a cominciare da Italia Viva e Fdi. Dopo di me Gianni sarebbe la persona più adatta di tutte, avrebbe detto il leader forzista a chi ha avuto modo di sentirlo in questi giorni. Se anche con Letta in campo non si riuscisse a trovare un accordo comune, allora davvero salterebbe ogni vincolo di coalizione.
Un’ipotesi, quella dell’implosione interna del centrodestra, che, secondo alcuni, potrebbe concretizzarsi anche senza giocare la carta Letta. Secondo altri boatos resterebbe sempre in piedi un altro ’piano B’, con l’ex presidente del Senato Marcello Pera in campo (ipotesi gradita a Matteo Salvini) oltre all’opzione di una donna come Letizia Moratti.
Allo stato, l’ex presidente del Consiglio starebbe continuando la sua campagna elettorale da Villa San Martino (il nuovo vertice con Lega e Fdi dovrebbe tenersi venerdì sempre nella sua residenza romana sull’Appia antica) a caccia di consensi fuori dal perimetro del centrodestra.
Berlusconi, raccontano, è a caccia di almeno 100 grandi elettori ’extra’ che gli darebbero la certezza matematica di farcela, ’compensando’ i franchi tiratori interni. Pallottoliere alla mano, al momento sarebbero oltre 80 i voti in più, ovvero oltre i confini del centrodestra. Tra gli scettici dell’operazione ’Silvio for presidente’ c’è ’Coraggio Italia’: Giovanni Toti ribadisce, infatti, che ’’non sono accettabili veti su Berlusconi, sarà lui a dirci se intende candidarsi, se ci sono i numeri. Ma a Silvio dico: un uomo come lui non può esporsi a una brutta figura”.
Quirinale, Salvini alza posta: “In arrivo nostra proposta”
Mercoledì o giovedì sarà il giorno dello show down. Che significa ’resa dei conti’ in un centrodestra che appena si alza dalla tavola di Villa Grande, torna a muoversi in ordine sparso, a iniziare dal leader della Lega, Matteo Salvini. Che oggi ha di nuovo fatto capire, a chiare lettere, che le carte sul Colle le vuole dare lui. “La settimana prossima – ha detto dopo aver spiegato che in settimana, entro lunedì 24, “sapremo degli incontri e dei conti di Silvio Berlusconi” – la Lega farà una proposta che penso potrà essere convincente per tanti, se non per tutti”. Parole che cadono come un macigno nei taccuini dei giornalisti convocati dal leader leghista. E’ il piano ’b’, che torna a seminare zizzania nel centrodestra, un piano sempre negato (o visto come subordinato) ma pronto prendersi di nuovo la scena, tra un plauso e l’altro al “fondatore del centrodestra, quel Silvio Berlusconi, su cui nessuno può mettere veti” (Copyright Salvini).
La proposta leghista nessuno sa quale sarà. Qualcuno ipotizza un patto di legislatura, a tutto campo, rispondente a quello chiesto dal leader del Pd, Enrico Letta, che veda l’accordo di tutte le forze politiche, arrivando a costruire un puzzle con tutte caselle ’nuove’: non solo il Quirinale, ma anche la guida di Palazzo Chigi e la compagine di governo. Il problema è che gli alleati, a partire dal partito di Silvio Berlusconi, temono che nel gioco politico sia proprio il Cavaliere a dover pagare il prezzo dell’accordo, senza nessun vantaggio. Le parole di Salvini, vengono lette come uno strappo che avrà conseguenze.
Fonti leghiste fanno trapelare che “le letture malevole” vanno respinte. “Salvini ha ribadito quanto sta sostenendo da settimane ed è in linea con quello che è stato deciso dopo l’ultimo vertice di centrodestra a Villa Grande”. Ma l’attesa per lo show down, tra una portata e l’altra, con le immancabili pere al vino rosso di Villa Grande, vede già accesi i riflettori sulla dimora di Berlusconi a Roma, dove mercoledì o giovedì si ritroveranno il tre leader del centrodestra, Berlusconi, Salvini e Meloni.
Quirinale, fonti Forza Italia: “Dichiarazioni Salvini in linea con impegni presi”
“Le dichiarazioni di Matteo Salvini sono in linea con gli impegni presi e l’accordo raggiunto alla riunione dei leader del centrodestra di venerdì scorso”. Lo sottolineano fonti di Forza Italia, dopo che il leader leghista è intervenuto sul tema del Quirinale, parlando di una proposta della Lega che arriverà la prossima settimana. “Come ripetuto in più occasioni, il centrodestra affronterà l’elezione del presidente della Repubblica – come tutti i prossimi appuntamenti elettorali – unito e saprà esprimere un candidato all’altezza”, ribadiscono le fonti azzurre. “Non c’è dubbio che il profilo del presidente Silvio Berlusconi sia quello più autorevole. Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili sono agli avversari politici, sarà dunque respinto”, fanno trapelare le stesse fonti. In serata, quindi, una lunga e cordiale telefonata tra Salvini e Silvio Berlusconi. Lo riferiscono fonti della Lega e di Fi.
Quirinale, mercoledì incontro Conte con Letta e Speranza
A quanto si apprende, mercoledì mattina si terrà l’incontro tra Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza per fare il punto sul Quirinale. A chiedere un momento di confronto comune sarebbe stato il leader del M5S, Giuseppe Conte.
La politica italiana, nella decisione su chi rileverà “il testimone” da Sergio Mattarella, deve fare “scelte coraggiose”, ha intanto sottolineato il segretario del Pd.”Questi giorni – dice – sono per l’Italia quelli della difficile scelta del o della Presidente della Repubblica, colei o colui che prenderà il testimone di un Presidente dalle eccezionali doti come Sergio Mattarella.
Quirinale, Renzi: “Berlusconi non ha alcuna chance di essere eletto”
“Berlusconi non ha alcuna chance di essere eletto al Quirinale. I numeri non ci sono. Qualcuno dovrebbe dirglielo ma Berlusconi è circondato solo da yes men”. Lo dice il leader di Iv, Matteo Renzi. “Basta con questo atteggiamento compro-baratto e vendo – aggiunge Renzi – qualcuno glielo dica a Berlusconi. Io credo che anche per la Meloni e Salvini, quella di Berlusconi sia un’operazione a perdere. Il centrodestra se insiste porta Berlusconi a sbattere e viceversa”.
“O va Draghi al Colle e questo ha una logica e allora il patto di legislatura ha un senso, come ha un senso il governo con tutti i leader di partito dentro. Ma se Draghi resta a Chigi, allora bisogna trovare un leader credibile che prenda anche i voti” afferma l’ex premier.
“Se alla quarta votazione il candidato x-y arriva a 497 voti – prosegue – alla quinta votazione il 28 gennaio, venerdì prossimo, saremo al caos istituzionale. Trovo ragionevoli le parole di Enrico Letta che ha detto una cosa seria, proponendo di metterci tutti intorno a un tavolo e fare un patto di legislatura. Se Letta potesse andrebbe a votare domani ma io non credo si possa andare a votare nel 2022”.
Quanto ai 5Stelle “non solo sono fuori controllo, sono divisi: una parte risponde a Conte, anche se Conte non ha ancora deciso nulla. Il vero problema di Conte è evitare di fare la figura di apparire come quello che non conta una mazza – afferma Renzi – Di Maio sta facendo un corso di doroteismo, lui vorrebbe assomigliare a Forlani e Rumor ma quelli erano statisti. Di Maio resterà dentro alla partita, perché ha un obiettivo: fare fuori Conte, per fare in modo che nel 2023 sia lui a gestire le candidature”.