Sondaggio:Draghi è il ’preferito’, Quanto vale Conte?
È l’ex presidente della Bce Mario Draghi, con il 59,3% dei consensi, la personalità che registra la maggiore fiducia da parte degli italiani.
Tra i leader politici, la fiducia in Giorgia Meloni di Fdi si attesta al 33,2%, seguita da Matteo Salvini della Lega al 31,2%, Nicola Zingaretti del Pd al 30,4%, Luigi Di Maio del M5S al 22,5%, Silvio Berlusconi di Forza Italia al 19,9% e Matteo Renzi di Italia Viva all’11%.
Se domani ci fossero le elezioni politiche e se Giuseppe Conte si presentasse, una lista con il suo nome potrebbe ottenere il 14,3% dei voti. E’ uno dei dati che emerge da un sondaggio Quorum Youtrend per Sky tg24.
Nella situazione attuale resta alto il tasso di indecisi e astenuti, pari al 55,1%. Tra chi ha espresso una preferenza, la Lega è il primo partito in Italia, con il 26,2% seguito dal Pd con il 21,6%. Il M5S si attesta nelle intenzioni di voto al 15,5%, poi Fratelli D’Italia al 15%, Forza Italia al 6,5%. Seguono Italia Viva con il 3,1%, la lista “La Sinistra” al 2,7%, Azione! al 2,4%, +Europa al 2,3% e la lista “Cambiamo” di Giovanni Toti allo 0,1%. Il 4,6% degli intervistati si orienterebbe invece verso altri partiti.
Se invece Conte fosse il candidato premier del M5S, indecisi e astenuti sarebbero il 53,5%, mentre tra chi esprime una preferenza la Lega sarebbe primo partito al 27,9%, seguita dal Movimento 5 Stelle – Conte al 19,9%, il Partito Democratico al 18,9%, Fratelli d’Italia al 14,6%, Forza Italia al 6,7%, La Sinistra al 2,5%, Azione! al 2,2%, Italia Viva al 2,1%, +Europa al 1,6%, Cambiamo al 0,9%, mentre sceglierebbe un altro partito il 2,7%.
Un quadro diverso, invece, se entrasse in campo una lista guidata dal premier: la voterebbe sicuramente o probabilmente il 24,1% del campione. Il 66,7% degli intervistati non la sceglierebbe, mentre è indeciso il 9,2%. A considerare l’idea di votare una lista del premier Conte sono il 33,7% degli elettori di centrosinistra, il 15,9% degli elettori del Centrodestra, il 66,3% degli elettori del M5S e il 20,4% degli indecisi.
Per quanto riguarda le intenzioni di voto, gli astenuti in questo caso sarebbero il 51,1%. Tra chi esprime una preferenza, la Lega sarebbe primo partito al 26,3%, seguita dal Partito Democratico al 16,5%, Fratelli d’Italia al 15,4%, la lista di Giuseppe Conte al 14,3%, Il Movimento 5 Stelle al 9,7%, Forza Italia al 5,7%, La Sinistra al 4,2%, Italia Viva all’1,8%, Azione! al 1,7%, +Europa al 1,5%, Cambiamo al 0,2%, mentre sceglierebbe un altro partito il 2,7%.
Gli elettori della eventuale lista del premier si sposterebbero principalmente dal bacino di indecisi e astenuti (ben il 51,1%), dagli elettori del M5S (19,4%) e del Partito Democratico (11,5%). Dagli altri partiti arriverebbero percentuali di elettori tra il 4,6% e lo 0,9%.
Alla domanda se Conte sia più vicino al Partito Democratico o al Movimento 5 Stelle, il 37,6% del campione sostiene che sia intermedio fra i due partiti. Per il 28,7% è invece più vicino al Movimento 5 Stelle, mentre per il 15,7% è più vicino al Partito Democratico. Non sa o non risponde il 18%.
Conte, nessuna corsa a seggio Senato
Correre per un seggio da senatore non è attualmente nei pensieri del premier Giuseppe Conte. Né tantomeno l’idea di dare vita a un suo partito. Preso dall’emergenza Covid-19, dalla crisi che incalza e da una serrata trattativa in Europa per il RecoveryFund e gli altri strumenti anti-stagnazione, il presidente del Consiglio non ha nemmeno considerato, assicurano i suoi più stretti collaboratori all’Adnkronos, che l’8 novembre prossimo ci saranno le elezioni suppletive in Sardegna per un seggio vacante a Palazzo Madama, quello lasciato dalla senatrice M5S Vittoria Bogo Deledda, scomparsa prematuramente.
Fonti maggioranza: tensione Franceschini-Conte su stati generali
Uno scontro molto acceso tra Dario Franceschini e Giuseppe Conte sugli Stati generali. Lo riferiscono fonti della maggioranza all’Adnkronos dopo la riunione del premier con i capidelegazione e i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli. A quanto si apprende, il capodelegazione dem avrebbe chiesto spiegazioni al presidente del Consiglio su un’iniziativa che “non era stata condivisa” e che “ha sorpreso tutti”. Un confronto che, si spiega, avrebbe occupato gran parte della discussione. Anche la ministra Teresa Bellanova di Iv è intervenuta sulla questione e, a quanto si riferisce, avrebbe fatto un richiamo alla concretezza ai colleghi della maggioranza: visto che ormai l’annuncio è stato fatto e ha creato aspettative, almeno facciamo in modo di arrivare al confronto con le parti sociali “con dei contenuti e priorità condivise”.
Dire Stati generali, è stato il ragionamento, sottintende una strategia e azioni correlate che presenti alla platea degli interlocutori. “Qui abbiamo solo un titolo, riempiamolo di contenuti”, avrebbe detto Bellanova invitando tutti a fare una “sintesi”, viste le diverse sensibilità nella maggioranza, su alcune “questioni essenziali e punti prioritari condivisi”. Altrimenti il rischio di un’esposizione del genere senza che ci siano risposte da offrire alle parti sociali, rischia di ingenerare rabbia. Sulla stessa lunghezza d’onda il M5S: assente il capodelegazione Alfonso Bonafede, sostituito dalla viceministra al Mef Laura Castelli, che avrebbe invitato la maggioranza a concentrarsi ora per trasformare questo evento in un’opportunità. Evento che non si terrà lunedì, ma verosimilmente a metà settimana prossima. A quanto apprende l’Adnkronos, si va verso la data di mercoledì, nella splendida cornice di Villa Doria Pamphili, anche se data e location non sono ancora sicuri al 100%. Tra gli ospiti non dovrebbe figurare l’ex numero uno della Bce Dario Draghi, al contrario dei rumors circolati nelle ultime ore. Fonti Mef, invece, parlano addirittura di giovedì, dando ormai per certa la location.
Renzi ad Azzolina: “Niente scherzi, a settembre ragazzi in classe”
“Oggettivamente riaprire le scuole sarebbe stato importante già a maggio. Ma ora non è il tempo di fare polemiche, quel che è stato, è stato. Al presidente Conte e al ministro Azzolina noi mandiamo un messaggio: niente scherzi a settembre! La didattica a distanza anche basta. Noi dobbiamo tornare in classe e se i ragazzi non vanno in classe avranno un danno pazzesco. La scuola è stata chiusa prima delle funivie. Poi abbiamo riaperto i pub prima delle scuole”. Lo ha detto l’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, presentando a Firenze il suo libro “La mossa del cavallo”.
Scuola, Salvini: “Bambini divisi da plexiglass è follia”
“Pensare di chiudere i bimbi in classi differenziate e distanziati con il plexiglass è follia”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a Napoli per una conferenza stampa nel corso della quale vengono annunciati gli ingressi nel partito di Severino Nappi e Giampiero Zinzi. “Stanno facendo interventi a raffica in aula in assenza di Conte e Azzolina”, ha aggiunto.
Il Comitato tecnico-scientifico sta valutando una serie di misure in vista di settembre e dell’inizio del nuovo anno scolastico. “Oltre alle mascherine ci sarà possibilità di usare le visiera anche per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici”, ha fatto sapere la ministra della Scuola Lucia Azzolina nel corso del vertice tenuto ieri a Palazzo Chigi. Sarà inoltre “valutata anche la possibilità di compartimentare i banchi, con divisori, anche per garantire maggiore sicurezza”.