Fabio Puccio è uno specializzando in ginecologia, quindi studia, lavora, fa i turni di notte. Vive a Milano. Qualche giorno fa, durante un turno di guardia, qualcuno entra nella sua macchina e gli porta via lo zaino e altri oggetti personali. Sono cose che possono capitare, in questi casi c’è chi si arrabbia, chi si dispera, chi cerca vendetta. Fabio invece prova a capovolgere la situazione e a immaginare come deve stare male il ladro per aver rubato in una vecchia auto sporca e ammaccata.
Il problema è che in quello zaino Fabio conteneva i suoi libri e soprattutto gli appunti delle lezioni. Che per qualunque ladro non hanno alcun valore, ma per lui, invece, sono importantissimi.
E quindi prova a chiedere aiuto proprio a questo ladro anonimo, lasciando degli avvisi nella zona dove è avvenuto il furto. Non promette ricompense e non minaccia punizioni, ma scrive:
“Sono disposto a perdonarti e a darti una mano”.
Ecco, questa storia potrebbe già finire così, con la mano tesa di una persona generosa verso un’altra che indubbiamente ha sbagliato, ma è comunque un essere umano in difficoltà.
E per il momento è questo il finale della storia, perché nonostante l’offerta, il ladro non ha contattato Fabio. Magari per paura, o magari non ha visto l’avviso. Ma se provassimo a cambiarlo noi questo finale? Non so quante probabilità ci siano che il ladro abbia modo di leggere queste parole, ma più circoleranno, più potremo sperare che alla fine da un momento di disperazione possa germogliare un incontro di solidarietà e umanità.
