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“Sono i piccoli istituti di credito a sostenere nei fatti l’economia reale del territorio”

E’ una follia sostenere il concetto del “too big to fail”, cioè troppo grande per fallire. La storia, e anche la recente crisi economica partita dal fallimento di una grande banca, hanno dimostrato il contrario. I grossi gruppi bancari tendono a perdere il rapporto con l’economia reale e inseguire logiche che non tengono conto della specificità dei territori e delle necessità di piccole e medie aziende, artigiani e famiglie, che sono il vero fulcro vitale delle nostre comunità”. Roberto Scazzosi e Luca Barni, rispettivamente presidente e direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, intervengono nel dibattito che si sta sviluppando in queste ore a seguito delle dichiarazioni di Renzi alla Leopolda che vede nella creazione di banche più grandi la soluzione per creare un sistema bancario più solido.

cms_3145/foto_1.jpgDurante la crisi di questi anni sono state le banche piccole, come la nostra Bcc, a giocare un ruolo anticiclico, non facendo mancare il credito all’economia reale. Da sempre sono le banche come la nostra che fanno realmente cultura finanziaria alle famiglie e alle imprese -spiega Scazzosi-. Due esempi su tutti. Rinunciando a clienti e guadagni facili, non abbiamo mai concesso alla famiglie mutui al 100% del valore necessario per acquistare la prima casa, perché le rate devono essere sostenibili: e così da noi sono quasi nulli i casi di famiglie che non sono più in grado di far fronte alle rate del finanziamento. Sempre rinunciando a clienti che cercavano alti guadagni, non abbiamo mai collocato e proposto strumenti finanziari strani, come i cosiddetti subordinati, ma insegnato la logica di un corretto portafoglio a tutela del risparmiatore e del capitale delle imprese”.

cms_3145/foto_2.jpg“E sul lato della sicurezza, è il sistema delle Bcc l’unico a offrire ai clienti garanzie aggiuntive -dice Luca Barni-. Così, ad esempio, qualunque nostro cliente che possiede obbligazioni ordinarie emesse dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, può contare sulla garanzia del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti che, in caso di criticità, mette al sicuro dal danno patrimoniale, in quanto garantisce fino a 100 mila euro aggiuntivi al pari importo riconosciuto per legge a tutti i depositanti. E anche gli indicatori bancari danno ulteriore conto della sicurezza e della solidità delle banche piccole come la nostra: in media il Cet1 dell’industria bancaria italiana è al 12,1%, quello della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è al 16,6%

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E’ ora di smetterla di fare confusione tra crisi bancarie, decreto salva banche e dimensione degli istituti di credito, tra l’altro, è bene sottolineare, nessuna della quattro banche di cui si parla oggi per il decreto 183 è una Bcc.

Data:

18 Dicembre 2015