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"SONO PARTITA DI SERA"

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Ai giardini della Filarmonica oggi 3 Agosto – h. 21,30.

Una sola replica ma Valentina è ben felice perché lo spettacolo è nato come autoprodotto e magicamente ha trovato una produzione e ha fatto più di trenta date.

Adesso sembra tutto un miracolo perché pur non avendo un grande nome sul cartellone, riesce a riempire i teatri.

Sia io che Camilla Piccioni che firma la Regia, Gabriele Elliot Parrini alla chitarra, Betta Cianchini che ha scritto il testo e ringrazio il Florian Metateatro di Pescara che ci produce.

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Gabriella Ferri una grande Artista romana ha finalmente una piazza nel quartiere Laurentina Ostiense, dopo diciassette anni dalla sua morte. Cosa è successo?

Mi sarei aspettata Testaccio ma forse ho pensato troppo in grande in quanto la Ferri è stata una grande Artista ed ha sempre rappresentato la voce di Roma. Non perché le periferie non debbano avere delle vie dedicate a dei nomi altisonanti ma l’avrei trovato più giusto!

cms_22718/1.jpgSono partita di sera da cosa nasce il titolo?

E’ un brano della Ferri che non è molto conosciuto e che ho scoperto anch’io in ritardo anche se conosco tutti i suoi testi. E’un brano incredibile, quando l’ho sentito sono rimasta folgorata.Lo spettacolo è nato proprio perché volevo metterlo in scena a tutti i costi. Ho iniziato a seguirla da quando avevo poco meno di vent’anni e canto i suoi brani da quando ero giovanissima e mi sono chiesta come mai non conoscessi questo brano che dà il titolo allo spettacolo. Sono andata dall’Autrice e ho detto che il titolo del testo doveva essere quello della canzone. Lei mi ha risposto “Okay! Scriviamolo!

Che ricordi hai della Ferri?

Purtroppo non l’ho mai vista dal vivo. Quando lei è morta, avevo ventuno anni e l’aneddoto è anche molto simpatico, non avevo trovato i biglietti per andare al concerto di Renato Zero, ero insieme ad una mia amica davanti all’Olimpico e ci hanno fatto entrare senza biglietto. a noi è sembrato una sorta di miracolo. Zero ha fatto un omaggio a Gabriella Ferri e sono rimasta rapita. Da lì ho cominciato a fare delle ricerche ed è nato questo grande amore per questo personaggio.

Come ti sei calata nei suoi panni?Era più forte la paura o accettare la sfida?

La paura c’è ancora, ogni volta che vado in scena e c’è sempre qualcosa di diverso. Mi ero messa in testa di non provare ad imitarla, l’avevo escluso sin dal primo momento. Volevo rappresentare principalmente la sua anima, quello che lei aveva realmente dentro ed è quello che noi cerchiamo di portare in scena. Molti mi dicono che la mia voce somiglia a quella di Gabriella Ferri ed è sicuramente il più grande complimento che mi possano fare.

Certo! Credo che sia impossibile imitare Gabriella Ferri!

Ci sono delle persone che mi ringraziano e scrivono che quando sono tornati a casa hanno ascoltato un brano di Gabriella Ferri su Youtube. Penso di essere riuscita nell’intento che mi ero proposta.

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Il testo racconta di una Roma che non c’è più ed è la storia di ciò che è perduto. Cosa manca oggi?

Manca quella verità necessaria. Noi abbiamo estrapolato delle frasi dal libro di Pino Strabioli. Lei diceva non credo in tutto ciò che è falso. La genuinità che apparteneva ai quartieri di quei tempi, non esiste più.

La Ferri diceva “La verità è quella che è utile per vivere”. Che ne pensi?

Forse oggi la verità è un po’ dolorosa e forse lo era anche all’epoca. Lei sulla verità ha scritto dei brani pazzeschi ma questa verità la faceva sempre sentire a metà. Era di una profondità assoluta.

La Ferri è stata sempre un simbolo di emancipazione, sia nell’arte che nella vita! Quante donne oggi si riconoscono in lei?

Io mi riconosco in lei e spero che lo facciano in tante. Adesso è tutto cambiato e siamo tornate molto indietro, ci sono molte grandi personalità ma fanno fatica ad uscire a causa del mondo maschilista in cui ci troviamo.

Data:

3 Agosto 2021