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Sostenibilità da pandemia

Il 22 agosto scorso l’umanità ha esaurito tutte le risorse della Terra. Sto parlando dell’Overshoot Day, il giorno del Sovrasfruttamento Terrestre, la data in cui l’uomo e la donna hanno consumato tutto quello che gli ecosistemi naturali del Pianeta sono in grado di rinnovare nel corso di un intero anno. L’umanità, in seguito all’Overshoot Day, sta utilizzando, attualmente, il 60% in più delle risorse che la Terra è stata in grado di poter rinnovare: è come se si stessero continuando a divorare le energie vitali e le risorse di 1,6 pianeti Terra. L’unica nota positiva, probabilmente l’unica fino ad ora dell’intero 2020, è che questa funesta ricorrenza è arrivata in ritardo di tre settimane rispetto al 2019. Perché in ritardo?

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La pandemia che ci ha costretti a rimanere rinchiusi e rinchiuse in casa, che ha obbligato la chiusura di fabbriche ed attività e limitato gli spostamenti del mondo intero, ha ridotto l’impronta ecologica, permettendo alla Terra di tornare a respirare. Infatti, secondo Global Footprint Network, l’istituto di ricerca internazionale che gestisce la contabilità dell’utilizzo delle risorse naturali, il cambiamento di stile di vita avvenuto in seguito al dilagarsi del Covid-19 ha inciso sul calo dell’impronta ecologica dell’umanità, riducendola del 9,3% rispetto allo scorso anno. Nonostante la gioiosa notizia, la diminuzione delle emissioni di quest’anno non influirà in maniera determinante sulla ambiente frenando i cambiamenti climatici.

La deduzione poco gratificante, è che l’inversione di tendenza che ha permesso alla Terra di esaurirsi più lentamente e che ha fatto sperare in un futuro alternativo e più green, non è stata intenzionale e purtroppo solo temporanea. Il tema dei cambiamenti climatici deve essere costantemente al centro dei dibattiti pubblici. Decisioni governative mondiali devono essere prese per prevenire crisi sanitarie future e il collasso del Pianeta. Con le parole di Rob Jackson, professore dell’Università di Stanford e presidente del Global Carbon Project: ​“il calo delle emissioni è sostanziale, ma mostra la sfida di raggiungere i nostri obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi. Abbiamo bisogno di un cambiamento sistemico attraverso le energie rinnovabili e le auto elettriche, non di riduzioni temporanee dovute a comportamenti imposti”.

Leggendo il Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile del Network globale Sustainable Development Solutions Network, promosso dalle Nazioni Unite, in merito all’Italia (al 30esimo posto nel ranking mondiale per il raggiungimento degli obiettivi sostenibili) non si registrano variazioni significative rispetto allo scorso anno ma l’andamento sembra positivo verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Alcuni miglioramenti si registrano in merito ai trend di consumo e produzioni responsabili (Goal 12), a scapito del Goal 3, il quale indica un peggioramento delle condizioni di salute e benessere. Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è indispensabile per una ripresa mondiale post pandemia, affinché si possa favorire un processo di miglioramento e risanamento in seguito all’emergenza sanitaria e garantire un recupero economico e un benessere sociale mondiale.

(photo courtesy overshootday.org)

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Data:

23 Agosto 2020