Traduci

“SPERAVO DE MORI’ PRIMA”

Tutti amano il calcio e rappresentare un campione come l’ex capitano della Roma non è cosa semplice, soprattutto se per il suo popolo è l’ottavo re di Roma. In questo ultimo anno, abbiamo visto sia un docu film “Mi chiamo Francesco Totti” sia la serie “Speravo de morì prima”. Entrambi i registi avevano come scopo principale quello di esaltare le gesta di un campione assoluto, capace di giocare per ben 30anni con la squadra della sua città. “Speravo de morì prima” è un concentrato di eventi poco connessi tra di essi, dipingendo lo stesso Totti come un bambino viziato. Indubbiamente, il taglio della fiction è romanzato, ma arrivare alla mistificazione di un calciatore sembra un tantino esagerato. Certamente, la figura di Spalletti è determinante per la fine della carriera di Totti, dove la stessa vicenda (che ha diviso gli sportivi) meritava una maggiore chiarezza cronologica. In sé la serie non è male, diverte e appassiona, ma il fatto di renderla uno scontro western, suona come un gran minestrone.

cms_21459/foto_1_copia.jpg

Le critiche non sono mancate, non solo per la storia in sé, ma anche per l’interpretazione di alcuni personaggi cruciali per la vita di Totti. Un esempio su tutti è Antonio Cassano, che lamenta una cattiva descrizione della sua persona. L’ex talento di Bari vecchia ha convissuto a casa Totti nei suoi primi anni alla Roma. Il rapporto era stupendo, tanto che la mamma di Totti descriveva Cassano come un secondo figlio. Nella fiction qualcosa non torna, perché Cassano pare invadente e casinaro, incapace di sottostare alle semplici regole di convivenza civile. Cassano ci ha abituati a tante “cassanate” in campo, ma nella vita privata si è sempre dichiarato diverso.

cms_21459/foto_2.jpg

La replica dello stesso non si è fatta attendere e, tramite Twich, dichiara: “Uno: l’attore non assomiglia a me. Due: il dialetto non c’entra niente. Altra cosa, il film è venuto bene, ma non c’entra niente con la realtà”. Poi, riguardo alle decisioni di Totti sulla Roma, continua: “Quando lui ha dovuto prendere delle decisioni importanti io non c’ero già più”. Ha anche parole amare sul tema della convivenza: “Io ringrazierò per sempre il padre, la madre e Franci per il solo fatto che mi hanno trattato veramente come un figlio, ma l’invadenza che traspare dal film non esisteva assolutamente”. In sintesi, una serie senza tanti clamori e molto banale. Su Castellitto, che interpreta Totti, ci riserviamo dal non commentare.

Data:

2 Aprile 2021