Traduci

Spread,Tria:”sopra i 300 punti non è una febbre a 40″

Spread,Tria:”sopra i 300 punti non è una febbre a 40″

cms_10631/tria_camera_microfono_fg.jpg

Lo spread sopra i 300 punti “non è una febbre a 40 ma neanche 37” ma è un livello che “non possiamo tenere così troppo a lungo“. Parola del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che intervenendo a ’Porta a Porta’ sull’andamento del differenziale tra Btp e Bund, avverte: “Uno spread alto pone un problema al sistema bancario. Ci saranno gli stress test il prossimo mese – spiega – lì si vedrà situazione e vedremo come intervenire”. Parole, quelle del titolare del Tesoro, che arrivano mentre lo spread supera quota 320 punti con Milano maglia nera in Europa.

MANOVRA, NESSUN PIANO B – Il governo, intanto, tira dritto sulla manovra. “Per ora non ci sono motivi” per cambiarla, “perché pensiamo che sia corretta”, e “non ho nessun piano B“, dice Tria. Quindi aggiunge: “Monitoreremo quello che accade” sui mercati, “sarà un’analisi razionale della situazione economica nella quale decideremo cosa fare. Al momento non ci sono elementi nuovi”.

RAPPORTI CON UE – Quanto ai rapporti con l’Europa, “è chiaro che c’è un confronto costruttivo”, c’è un dialogo “con il commissario Ue Pierre Moscovici e con il vice presidente Dombrovskis”, ma la lettera di ieri della Commissione Ue “per molte parti mi ha lasciato perplesso e un po’ sorpreso per alcune valutazioni superficiali”. “Forse è stata scritta un po’ in fretta”, osserva il titolare di via XX Settembre, ricordando che “è la prima volta” che la Commissione Ue boccia una manovra “da quando esiste questa giunta di regole denominate Fiscal compact”. Ma nelle prime due decadi circa dall’introduzione dell’euro “le regole sono state molto spesso violate, per primi da Germania e Francia, e non sono neanche state condannate, e poi ci sono state varie procedure di infrazione”.

CASALINO – In un’intervista al condirettore di Famiglia Cristiana Luciano Regolo, Tria risponde poi a proposito delle critiche del portavoce della Presidenza del Consiglio Rocco Casalino sull’operato del Mef. “Non desidero commentare volgarità e minacce contro funzionari dello Stato – afferma il ministro – specie se questi ricoprono una funzione di garanzia ed indipendenza universalmente riconosciuta e prevista dall’ordinamento”.

Dura la reazione del Movimento 5 Stelle, che in una nota sottolinea come “l’audio rubato al Portavoce del Presidente del Consiglio, Rocco Casalino, è un’altra vergognosa pagina di giornalismo. Quelle parole erano dette in privato e tali dovevano rimanere. Non si trattava affatto di minacce ma il Portavoce riportava quella che è la linea del Movimento 5 Stelle, perché tutto il Movimento è convinto che alcuni tecnici del Mef non svolgono il proprio ruolo con indipendenza e professionalità”. “Ci sorprende – conclude la nota – che il ministro Tria invece di fare valutazioni di merito e pulizia nel suo Ministero li difenda a prescindere”. Interviene anche il premier, Giuseppe Conte: “Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto affermato un mese fa – afferma il presidente del Consiglio -. Già in quell’occasione ho espresso piena fiducia al mio portavoce Rocco Casalino”.

Legittima difesa, via libera al Senato

cms_10631/senato_aula_fg_3-4-2477738911.jpg

Il Senato ha approvato con 195 voti a favore, 52 contrari e un astenuto, il ddl sulla legittima difesa, che ora passa all’esame della Camera. Tra i cardini della legge l’articolo 1, che modifica l’art.52 del Codice penale introducendo la parola “sempre” rispetto alla proporzionalità tra offesa e difesa, e l’articolo 2, su cui ha votato a favore anche il Pd, che esclude la punibilità per chi ha agisce “in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. L’aula ha approvato anche l’articolo 3 del testo che esclude dalla sospensione condizionale della pena chi si è reso responsabile di furto in appartamento se prima non risarcisce la vittima.

“La difesa è sempre legittima! Dalle parole ai fatti”, ha commentato su Twitter il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. Sul testo di legge ora si dovrà esprimere il Consiglio superiore della magistratura sebbene i tempi non saranno brevi. La sesta commissione, chiamata a dare i pareri, presieduta dal togato di Area Giuseppe Cascini, è infatti impegnata nella valutazione di altri due provvedimenti del governo: il decreto legge Salvini su sicurezza e immigrazione e il ddl anticorruzione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. La priorità sarà data al decreto Salvini, per il quale il parere potrebbe arrivare tra 15 giorni, dopo la pausa della prossima settimana, in cui l’attività del Csm è ferma.

“Sciacallo”, Salvini contestato a San Lorenzo

cms_10631/salvini_afp_san_lorenzo.jpg

Salvini contestato a San Lorenzo. Una folla di residenti, femministe e giovani dei centri sociali al grido di ’sciacallo sciacallo’ e ’fuori Salvini dai quartieri’ ha ostacolato l’arrivo del ministro dell’Interno a via dei Lucani, nel quartiere romano dove si è recato per visitare lo stabile in cui è stato trovato il corpo di Desirée Mariottini. Ad accoglierlo striscioni delle donne del movimento ’Non una di meno’: ’Salvini specula sulle tragedie. San Lorenzo non è la tua passerella elettorale’, uno degli slogan scritti sugli striscioni, assieme a ’Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano’. Tra la folla sventolava anche una bandiera Tricolore dell’Anpi.

FISCHI E APPLAUSI – Salvini ha poi lasciato via dei Lucani per motivi di sicurezza, in seguito alle contestazioni di numerosi residenti. Ma, hanno riferito fonti del Viminale, “il ministro non ha rinunciato alla visita nell’immobile”, “semplicemente non poteva fare altro visto che l’edificio è sotto sequestro. Nessun cambio di programma”. ’’Provo tristezza per i ragazzotti dei centri sociali che preferiscono gli spacciatori alla polizia. Loro, e chi la pensa come loro, avranno la nostra attenzione’’ ha detto il ministro dell’Interno. ’’Avevo una rosa rossa in macchina che avrei voluto portare se questi imbecilli fossero stati altrove” ha aggiunto il vicepremier che, rivolgendosi ad altri presenti che invece lo hanno acclamato – e, tra questi, molti cittadini che lo hanno accompagnato al grido di ’Salvini siamo con te’ – ha comunque assicurato: “Torno per parlare con voi” e “da ministro mi impegno a tornare con la ruspa”. Nel pomeriggio Salvini è tornato a sorpresa a San Lorenzo e ha lasciato la rosa in ricordo di Desirée. Il gesto “non l’avevo portato a termine per non creare altri problemi ai residenti perbene” ha spiegato il ministro, facendo riferimento alle proteste dei centri sociali.

RAGGI – Al termine del comitato sull’ordine e la sicurezza tenutosi in prefettura, dove in mattinata si è recato anche Salvini, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha spiegato che durante la seduta si è “parlato di vari temi, sicuramente il primo è stato quello di San Lorenzo. Una morte atroce che ci ha colpito tutti. Abbiamo necessità di riportare lo Stato in quei territori nei quali è stato assente per troppo tempo. Vogliamo un segnale forte dal governo, ho chiesto al ministro Salvini di avere un rafforzamento del contingente delle forze di polizia e dei carabinieri, il ministro ci ha garantito che manderà altri 250 uomini. Noi attendiamo con ansia perché l’unico modo per controllare il territorio è la presenza massiccia delle forze dell’ordine e della polizia locale”. “Oltre a San Lorenzo Roma ha tanti luoghi che possiamo definire abbandonati, periferie urbane” ha detto Raggi. “E’ importante che” Salvini “veda e che sappia in quali condizioni l’assenza prolungata dello Stato ha lasciato questi luoghi” e “ho già detto al ministro che lo accompagnerò”.

Dj Fabo, Consulta rinvia: “Intervenga il Parlamento”

cms_10631/dj_fabo_fb45.jpg

La Consulta rinvia la decisione sul caso Dj Fabo-Cappato. Nella Camera di consiglio di oggi sulla vicenda del 40enne cieco e tetraplegico che nel febbraio del 2017 ha fatto ricorso al suicidio assistito in Svizzera accompagnato dal tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato, la Corte costituzionale ha rilevato che “l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti”. Per consentire “in primo luogo al Parlamento di intervenire con un’appropriata disciplina”, la Corte ha deciso di rinviare la trattazione della questione di costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale all’udienza del 24 settembre 2019.

“La Corte ha riconosciuto le nostre ragioni”, dice Marco Cappato, sottolineando che “il pronunciamento della Corte Costituzionale dà un anno di tempo al Parlamento per fare ciò che chiedevamo da 5 anni. E’ un risultato straordinario, arrivato grazie al coraggio di Fabiano Antoniani e alla fiducia che Carmen e Valeria mi hanno fatto per la mia azione di disobbedienza civile”. “E’ dunque di fatto un successo – un altro, dopo la vittoria sul biotestamento! – di Fabo e della nonviolenza, oltre che delle tante persone malate che, iniziando da Luca Coscioni e Piergiorgio Welby e finendo con Dominique Velati e Davide Trentini, in questi 15 anni hanno dato corpo alle proprie speranze di libertà. Ora – prosegue Cappato – il Parlamento ha la strada spianata per affrontare finalmente il tema, e per discutere la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, come sta accadendo nel Parlamento spagnolo”.

“Ringrazio Filomena Gallo e gli altri avvocati – Francesco Di Paola, Vittorio Manes e Massimo Rossi insieme all’intero collegio giuridico con Irene Pellizzone, Stefano Bissaro, Gian Domenico Caiazza e Rocco Berardo – che mi hanno assistito per il loro prezioso lavoro, che non è stato vano e produrrà presto frutti di nuove libertà nel nostro Paese. La nostra azione continua, già da questo fine settimana. Per firmare e partecipare alla mobilitazione già nei prossimi giorni, tutte le informazioni sono su www.associazionelucacoscioni.it L’altro appuntamento – aggiunge il Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore della campagna EutanaSIA legale – sarà l’udienza del 12 novembre a Massa nei confronti di Mina Welby e miei per la morte di Davide Trentini. La nostra disobbedienza civile, condotta con Mina Welby e Gustavo Fraticelli, continua”.

Filomena Gallo invece ha parlato di una “decisione storica”. Secondo il segretario dell’Associazione Luca Coscioni “la Costituzione ha trionfato sulle istanze paternalistiche del codice penale fascista e sulla grave inerzia del legislatore, che nonostante le varie sollecitazioni, non si è mai determinato a regolare la materia del suicidio medicalmente assistito. La Corte costituzionale ha rilevato che l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti”. “Per consentire in primo luogo al Parlamento di intervenire con un’appropriata disciplina – aggiunge – la Corte ha deciso di rinviare la trattazione della questione di costituzionalità dell’articolo 580 codice penale all’udienza del 24 settembre 2019. Resta ovviamente sospeso il processo a quo. La relativa ordinanza sarà depositata a breve”.

Stordita e stuprata, le ultime ore di Desirée

cms_10631/Desiree_Fg.jpg

Desirée potrebbe essere stata vittima di abusi in un momento in cui non era più cosciente. E’ questa una delle ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sulla morte della 16enne di Cisterna di Latina trovata morta in uno stabile abbandonato di via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo a Roma. Dall’autopsia è emerso infatti che la ragazza avrebbe assunto droghe e che avrebbe avuto un rapporto sessuale. Gli investigatori della Squadra mobile di Roma in queste ore stanno sentendo diverse persone che il giorno della morte della ragazza e nei giorni precedenti hanno frequentato l’edificio abbandonato. Dalle prime informazioni emerse sembra infatti che la ragazza gravitasse nello stabile da un paio di giorni e lo avesse frequentato altre volte in passato.

Desirée è stata trovata morta nella notte tra venerdì e sabato scorsi. In un primo momento si era parlato di un decesso per overdose di una 25-30enne, probabilmente una tossicodipendente. Quella notte il 118, allertato da un anonimo, non era riuscito a entrare in quel palazzo, il cui cancello era chiuso con un lucchetto. La gente che abita lì parla di un luogo dove si spaccia abitualmente la droga. Solo dopo l’intervento dei Vigili del fuoco erano riusciti a varcare la soglia ma a quel punto la 16enne era già morta.

La testimonianza – Tra le persone ascoltate dalla polizia c’è anche un senegalese che, a ’Storie Italiane’, ha raccontato di essere entrato nel palazzo quella notte: “Io c’ero quella sera, dopo che è morta. Era mezzanotte, mezzanotte e mezza. Sono entrato, c’era una ragazza che urlava. Ho guardato e c’era un’altra ragazza, a letto”. “Non lo so se respirava ma sembrava già morta, le avevano messo una coperta fin su ma si vedeva la testa – ha detto ancora il testimone oculare – Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta”. Chi fosse quest’altra ragazza ancora non si sa: “Era un’italiana, penso romana – ha affermato il senegalese – diceva che era morta”.

In quell’edificio “c’erano africani e arabi: un po’ di gente”, ha proseguito la fonte, “sette persone o sei”. La ragazza che era con Desirée “urlava che l’avevano violentata e aveva preso della droga. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro”. “In quel palazzo si vende droga: cocaina, crack, eroina”, ha sottolineato il ragazzo aggiungendo: “Conosco di vista quei ragazzi” di cui a quanto pare avrebbe fatto il nome alla polizia.

Resta ora da capire come Desirée sia finita lì. A quanto pare stava cercando il tablet che le avevano rubato. L’avvocato di famiglia definisce la 16enne timida, ingenua e di sicuro avrebbe avuto paura a entrare in un palazzo del genere da sola. La sera della sua scomparsa verso le 20 aveva chiamato la nonna da un numero anonimo e le aveva detto che quella sera sarebbe rimasta a dormire da un’amica. Ma perché chiamare da un numero anonimo la nonna e non dal suo cellulare? E chi era questa amica? Testimoni parlano di una coetanea, al massimo 18enne.

Autore:

Data:

25 Ottobre 2018