Il Bari cambia pelle. Dopo l’esonero del tecnico romano Roberto Stellone, a cui va l’augurio di un pronto riscatto, ecco pronto, alla corte del Presidente del Bari, Cosmo Giancaspro, un altro romano doc: Stefano Colantuono. Un tecnico di grande esperienza che ha allenato sia in serie A, che in B. Ha vinto diversi campionati, ma il suo nome guadagna la ribalta della cronaca quando, con l’Atalanta, conquista la promozione in A (nel 2006 con 81 punti) e poi nel 2007, sempre con la squadra bergamasca, ottiene uno storico ottavo posto stabilendo il record, per l’Atalanta, di 50 punti in serie A. Dopo l’esperienza bergamasca, Colantuono approda in piazze importanti come Palermo e Torino, prima di fare ritorno a Bergamo, dove ottiene un’altra storica promozione con il club neroazzurro. Oggi, il neo allenatore biancorosso, reduce dall’esonero di Udine, si rimette in gioco con grande entusiasmo, dopo aver accettato la proposta del Bari, per cercare di ridare ai biancorossi un ruolo da protagonista nel campionato cadetto.
Mister, perché il Bari?
Ho deciso di venire a Bari perché la considero una piazza importante. Solo i tifosi del Bari oggi, probabilmente, seguono la squadra in trasferta in massa, come a Frosinone, dove erano in 2500. A Bari si viene senza guardare in faccia la categoria. Il fattore economico è stato solo l’ultimo dei miei pensieri. Ma è anche è una bella sfida … e poi ho amici che mi hanno parlato bene di questa città.
Era già venuto a Bari?
Si, la conosco da giocatore e poi da spettatore. Ricordo di essere venuto a vedere Bari – Parma, dell’era Conte … rimasi impressionato dal colpo d’occhio dello stadio. Pensai che sarebbe stato bello lavorare a in questa città … e oggi eccomi qua.
Ha già avuto modo di guardare la squadra biancorossa prima di accettare l’incarico?
Certamente, l’avevo già vista all’opera, anche perché il sabato mi vedevo la serie B e la domenica, la “A”. Mi ero fatto un’idea e dobbiamo mettere a posto qualcosa, ma senza dare colpe all’allenatore che mi ha preceduto. Ho molto rispetto per i miei colleghi. Ma purtroppo è il nostro destino. Anzi, ne approfitto per salutare Stellone che ritengo sia un bravo tecnico e si rifarà sicuramente.
Cosa vorrebbe vedere dalla squadra biancorossa?
Vorrei vederla giocare bene e, allo stesso tempo, che associ bene le due fasi. Vorrei una squadra aggressiva e che giochi con intensità.
Ha già provato nuovi moduli?
Si. Abbiamo lavorato su un sistema di gioco diverso: il 4-3-3. Vedremo quello che darà maggiori garanzie, ma conta poco. Serve l’atteggiamento giusto. Dobbiamo imparare ad attaccare e difenderci con più calciatori.
Di quanto tempo pensa di aver bisogno per vedere la “sua squadra”?
Questo non lo so. So che siamo in ritardo rispetto ai progetti iniziali, ma c’è tempo. Questo campionato non si vince a Dicembre, ma più avanti. Ci vuole pazienza, ma senza attardarsi molto e poi, nel girone di ritorno, bisognerà cercare di mettere la freccia.
Com’ è la situazione negli spogliatoi?
Tranquilla. I ragazzi sono sereni e pronti e stanno recependo bene i nostri messaggi. Certo, ora sanno che dopo queste prestazioni, devono fare qualcosa in più, anche perché, le responsabilità, vanno divise. Le due sedute di allenamento, al di là dei metodi che, sia pur diversi sono tutti validi, servono per conoscere meglio la squadra. Ora, però, bisogna rimboccarsi le maniche.
La vedremo lavorare con qualche giovane in più?
A me non interessano le etichette. Io voglio vincere le partite con i giovani o con i più esperti. Non guardo in faccia a nessuno. Chi mi dà, gioca, senza privilegi.
Lei crede che il Bari possa lottare per un piazzamento nella zona play-off?
Le potenzialità per i primi posti ci sono, ma nel calcio, dove contano gli episodi, nulla è scontato. La classifica non è bruttissima e questa squadra ha la possibilità di guadagnarsi un posto nei playoff, ma bisogna correre perché gli altri non ci aspettano. Ora abbiamo due gare che dobbiamo cercare di fare bene e noi abbiamo una risorsa in più: i tifosi. Ci dobbiamo attaccare a questo.
Ha già parlato di mercato con la società?
Voglio vedere bene quelli che ho in rosa prima di fare richieste per il mercato. Poi vedremo. Se ci sarà bisogno e l’opportunità, prenderemo i giocatori consoni al progetto.