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STORICO ACCORDO TRA SERBIA E KOSOVO

Il presidente serbo Vucic e il primo ministro kosovaro Hoti hanno firmato oggi alla Casa Bianca uno storico accordo sulla normalizzazione dei rapporti economici tra i due Paesi balcanici, che ora coopereranno in alcuni settori per attrarre investimenti e creare posti di lavoro. Belgrado, inoltre, si impegnerà a fermare la propria campagna verso gli altri Stati di non riconoscimento del Kosovo. Pristina, invece, ha accettato di non fare richiesta di ingresso nelle organizzazioni internazionali per un anno. Entrambe le parti hanno inoltre convenuto di designare Hezbollah come “un’organizzazione terroristica” e di vietare l’uso di “apparecchiature 5G fornite da venditori non fidati nella loro rete di comunicazione”, presumibilmente facendo riferimento alla Cina: qui è evidente che ci sia di mezzo la volontà di Donald Trump.

Il Presidente degli Stati Uniti, che ha coordinato le trattative tra Serbia e Kosovo, ha esultato: “Un altro giorno che tutti pensavano sarebbe stato impossibile! Questo è un importante passo avanti”. Tra l’altro, gli accordi tra Serbia e Kosovo hanno portato anche enormi progressi nella questione dei rapporti dei due Paesi con Israele. La Serbia ha annunciato che entro luglio 2021 trasferirà la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme: sarà il primo Paese europeo a farlo. Lo stesso ha dichiarato di voler fare il Kosovo, che sarà invece il primo Paese a maggioranza musulmana a praticare questa scelta. Il Kosovo, così, riconoscerà ufficialmente Israele, che a sua volta riconoscerà l’ex provincia serba.

Un grande successo per Benjamin Netanyahu, il cui progetto di trasformazione di Israele in una vera e propria teocrazia continua però a far discutere. Purtroppo, c’è un “ma”: gli accordi tra Pristina e Belgrado sono decisamente di grande importanza, ma la Serbia continua a non riconoscere l’autonomia del Kosovo. Belgrado infatti si è impegnata a terminare le pressioni sugli altri Paesi per il non-riconoscimento del proprio vicino, ma non si è certo impegnata a riconoscerlo essa stessa. Lunedì Vucic e Hoti torneranno a Bruxelles, per un altro round di negoziati con il capo della diplomazia dell’Ue Josep Borrell. Si spera, comunque, che i rapporti tra la Serbia e il neonato Stato del Kosovo, che risentono ancora degli strascichi di quella che fu l’ultima, sanguinosissima, guerra d’Europa alla fine degli anni ‘90, possano finalmente pacificarsi, per il bene di tutti, ed in primis dei cittadini dei due Paesi direttamente implicati.

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Data:

5 Settembre 2020