La notte di Capodanno a New Orleans si è trasformata in una tragedia quando un uomo ha lanciato la sua auto contro la folla che stava festeggiando in Bourbon Street. Dopo aver investito numerose persone, il killer è sceso dal veicolo e ha iniziato a sparare. Il bilancio provvisorio della strage è di almeno 15 morti, con una trentina di feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche.
Il Killer: Un Ex Soldato Usa
Il killer, Shamsud Din Jabbar, cittadino americano ed ex militare Usa, è stato ucciso dalla polizia durante uno scontro a fuoco. Jabbar, 42enne del Texas, aveva con sé una bandiera dell’Isis. “Era intenzionato a provocare una carneficina”, ha affermato la sovrintendente della polizia Anne Kirkpatrick. Nell’indagine per terrorismo, le autorità stanno cercando di completare il mosaico e delineare il ritratto completo dell’uomo. “Riteniamo che sia stato congedato con onore, ma stiamo lavorando su questo processo, cercando di raccogliere tutte queste informazioni”, ha affermato l’agente speciale dell’Fbi Alethea Duncan.
Caccia ai Complici
L’ipotesi secondo cui Jabbar fosse parte di un quadro più ampio prende corpo: potrebbe non essere “l’unico responsabile” della strage, ha detto ancora Duncan. Armi e “potenziali ordigni esplosivi improvvisati” sono stati trovati nel pick-up usato per l’azione. Altri ordigni sono stati rinvenuti nel quartiere francese della città e disinnescati, ha riferito l’Fbi.
Secondo le news diffuse dalla Cnn, gli investigatori avrebbero raccolto prove relative al coinvolgimento di altri soggetti, suggerendo che non si trattasse di un attacco condotto da un lupo solitario. Vengono esaminati anche documenti che potrebbero confermare la tesi di un’azione targata Isis. Gli inquirenti non hanno fornito informazioni ufficiali, ma nelle ultime ore le risorse destinate all’indagine nella zona della strage sono state sensibilmente incrementate.
Analisi dell’Attacco
Gli investigatori stanno cercando di determinare possibili associazioni e affiliazioni del sospettato con organizzazioni terroristiche. Gli specialisti dell’antiterrorismo hanno messo in evidenza diversi segnali che portano in questa direzione. “Portando con sé una bandiera dell’Isis durante l’attacco, il sospettato voleva dimostrare di essere un vero credente, allineato alla causa dell’Isis e forse sperare di spingere altri a fare lo stesso”, ha detto al New York Times Colin P. Clarke, analista antiterrorismo presso il Soufan Group, una società di consulenza sulla sicurezza con sede a New York. Clarke ha sottolineato che l’attacco è stato piuttosto sofisticato, dati i molteplici elementi coinvolti: speronamento con il pick-up, armi da fuoco e ordigni esplosivi improvvisati. “Questo orribile attacco è un doloroso promemoria di quanto sia efficace la propaganda dell’Isis nell’ispirare estremisti violenti, tra cui molti che vivono in Occidente”.
Cosa Non ha Funzionato
L’analisi dei video registrati dalle telecamere presenti nella zona ha permesso di evidenziare alcuni dettagli, confermati dalle autorità. Alcune barriere mobili installate anni fa avrebbero potuto ostacolare il pick-up, ma negli ultimi giorni non erano normalmente attive. Jabbar è stato in grado di evitare un’auto della polizia, ferma a un varco di Bourbon Street, e ha accelerato sul marciapiede.
I Racconti dei Testimoni
I racconti dei testimoni della strage sono terrorizzati. “Tutto quello che ho visto è stato un veicolo che si lanciava contro tutti sul lato sinistro del marciapiede di Bourbon”, ha detto Kevin Garcia, 22 anni, parlando alla Cnn poco dopo la strage. “Un corpo mi è volato addosso”, ha affermato, aggiungendo di aver anche sentito degli spari.
Un’altra testimone, Whit Davis, 22 anni, di Shreveport, Louisiana, ha raccontato che l’attacco è avvenuto mentre si trovava in una discoteca. “Tutti hanno iniziato a urlare e a correre verso il retro del locale. Siamo rimasti bloccati per un po’ e poi la situazione si è calmata, ma non ci hanno lasciato uscire”, ha detto Davis. “Quando finalmente ci hanno fatto uscire dal club, la polizia ci ha indicato dove camminare e ci ha detto di andarcene velocemente dalla zona. Ho visto alcuni cadaveri che non sono riusciti a coprire e molte persone che ricevevano il primo soccorso”, ha aggiunto. La polizia ha ordinato alle persone presenti sul posto di mettere via i cellulari e di andarsene il prima possibile, ha affermato Davis.
Le Parole di Biden
“Non esiste alcuna giustificazione per la violenza di alcun tipo e non tollereremo alcun attacco contro nessuna delle comunità del nostro Paese”, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In una nota diffusa dalla Casa Bianca, Biden ha spiegato di essere stato costantemente informato sull’accaduto per tutta la giornata e di essere grato per “la risposta coraggiosa e rapida delle forze dell’ordine locali nell’impedire un numero ancora maggiore di morti e feriti”.
Biden ha poi spiegato di aver disposto che vengano garantite “tutte le risorse disponibili”, mentre ha sottolineato che gli agenti delle forze dell’ordine lavorano “assiduamente” per arrivare in fondo a quanto accaduto il più rapidamente possibile. “Nel frattempo, il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie che stavano semplicemente cercando di celebrare la festa di Capodanno”, ha affermato.
Conclusioni
La strage di New Orleans è un tragico promemoria della minaccia del terrorismo e della necessità di vigilanza costante. Mentre le autorità continuano a indagare e a cercare possibili complici, la comunità si unisce nel dolore e nella determinazione a prevenire future tragedie. La risposta rapida delle forze dell’ordine ha impedito un bilancio ancora più grave, ma il lavoro per garantire la sicurezza continua.