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STRISCIA DI GAZA: SENZA CARBURANTE, A RISCHIO 120 NEONATI NELLE INCUBATRICI

L’emergenza umanitaria nella striscia di Gaza si fa sempre più preoccupante. La guerra in corso tra Israele e Hamas sta affliggendo gli abitanti di quel territorio, privi di energia elettrica, acqua, medicine, di ogni bene necessario per far fronte alle emergenze sanitarie. Le fonti energetiche di riserva, indispensabili per la sopravvivenza, sono ormai esaurite. Tra queste, particolar emergenza è rappresentata dalla scarsità di carburante, fondamentale per l’alimentazione delle attrezzature ospedaliere che tengono in vita persone. L’Unicef lancia oggi l’allarme per almeno 120 neonati, in pericolo per l’impossibilità di funzionamento delle macchine incubatrici a causa dell’assenza di elettricità. La mancanza di corrente elettrica nell’enclave palestinese era purtroppo già nota, ed i generatori di riserva si stavano esaurendo. Senza carburante, perché giunga il loro stop, è ormai soltanto questione di tempo. “Attualmente abbiamo 120 neonati nelle incubatrici, di cui 70 con ventilazione meccanica, e ovviamente questo è il motivo per cui siamo estremamente preoccupati”, ha riferito Jonathan Crickx, portavoce dell’Unicef. Si tratta di bambini condannati a morte se non si interviene immediatamente, la cui conta non può assolutamente sommarsi al già enorme numero di minori deceduti, come conseguenza degli attacchi di Israele all’enclave.

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Secondo le stime del ministero della Sanità palestinese, sino a questo momento sono 1.750. L’appello del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), si sostanzia nella richiesta di una tregua, per consentire l’ingresso di aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah. Fortunatamente, come si apprende da diverse fonti, la vita su quel territorio va comunque avanti e, sempre secondo l’Unicef, ogni giorno soltanto a Gaza vi sono 160 donne che mettono alla luce un bambino. Altre 50.000 sono incinta, su una popolazione complessiva di 2,4 milioni di abitanti. Sono pertanto tantissimi i bambini bisognosi di sostegno sanitario e che, nella situazione attuale, sono in concreto pericolo di vita. La sete di carburante mette a rischio comunque tantissimi altri degenti, anche gravi, la cui sopravvivenza è appesa ad una macchina. Mille sono soltanto i dializzati. L’assedio totale della striscia da parte di Israele non consente l’ingresso di gasolio, per il timore che lo stesso possa finire nelle mani dei combattenti di Hamas.

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Questo al netto di alcune accuse israeliane, secondo le quali la stessa Hamas avrebbe conservato un’ingente quantità di diesel nel sud della striscia, che “potrebbe servire agli ospedali, all’igiene e agli impianti di depurazione dell’acqua”, afferma Avichay Adraee, portavoce militare israeliano, scrivendo in arabo sul social network X. Solo che lo stesso viene utilizzato per i propri interessi, anziché per quelli umanitari. Il tutto anche tra smentite sull’ingresso di sei cisterne, sempre tramite Rafah, contenenti carburante per i generatori di almeno due ospedali. Intanto la popolazione è in estrema sofferenza. Dall’inizio delle ostilità si contano 4.651 palestinesi uccisi, 14.245 feriti, di cui il 70% è costituito da donne e bambini. Almeno il 42% delle strutture abitative della striscia di Gaza è stato distrutto o danneggiato, dando origine a 1.400.000 sfollati. I camion contenenti aiuti umanitari cui è consentito passare dal valico egiziano, in maniera sporadica, sono pochissimi. Domenica scorsa sono transitati altri 14 mezzi pesanti che rappresentano “un altro piccolo barlume di speranza” per milioni di persone che “hanno bisogno di altro, molto di più”, ha affermato Martin Griffiths, che sovrintende gli aiuti delle Nazioni Unite. Il tutto nel rimpallo di responsabilità e nell’andirivieni di decisioni prese dai vari leader internazionali su un corrente flusso di sostegni. L’ultima dichiarazione di Joe Biden, a tarda sera di domenica, confermava il raggiungimento di un accordo per “un flusso continuo di questi aiuti fondamentali a Gaza”. Si spera che la decisione possa essere realmente attuata.

Data:

23 Ottobre 2023