Dal diciassette al ventuno febbraio scorso a Londra si è tenuta la 65esima edizione della London fashion week, quest’anno il British Fashion Council (camera della moda britannica) ha voluto fortemente che tutte le sfilate si tenessero presso gli The Store Studios perché situati in una zona strategica della città. Come sempre Londra vuole comunicare al mondo la sua diversità e la sua innovazione nel campo della moda e anche quest’anno si è riconfermata la piazza più originale e creativa dove i designer hanno potuto esibire il proprio estro.
Il mood noir e gotico è stato il fil rouge di molte passerelle, l’apice si è toccato con la collezione del designer Alexander Mc Queen, mentre lo scettro di designer più originale è andato a Christopher Kane, a farci ritrovare eleganza e portabilità ci pensa la sfilata di Burberry con la quale è calato il sipario su Londra per riaprirsi a Milano.
L’accessorio che ha minacciato seriamente di dare il colpo di grazia allo stile è apparso sulla passerella dell’eccentrico designer Christopher Kane. Le sue modelle hanno sfilato con ai piedi le Crocs decorate o imbottite di pelo, che già di per sé sono delle scarpe che dovrebbero essere vietate per legge anche fra le mura domestiche, ma che qualche donna, sana di stile, abbia il coraggio di indossarle alle luce del sole è roba esclusiva dei paesi anglosassoni e nordeuropei, non proprio conosciuti come gente che sprizza glamour da tutti i pori! Il designer ha dichiarato che le donne devono essere comode, forse così è un tantino troppo, anche nelle occasioni più formali. La sensazione che ha generato in me la sua collezione è una sola: confusione, si mescolano, male, tessuti metallici e trasparenze, stampe floreali e tessuti tridimensionali. Per la cronaca ci sono state donne che hanno osato acquistare le Crocs per 350 sterline mandandole sold out in pochi minuti…misteri della moda che non capirò mai.
La collezione di Burberry è una sfilata nella mostra dedicata all’artista Henry Moore, il quartiere scelto è il più cool di Londra Soho, quello frequentato da artisti, cantanti e attori. La mostra ospita quaranta sculture dell’artista visitabile gratuitamente, in questa suggestiva atmosfera sfila sia la collezione femminile che quella maschile acquistabile immediatamente on line. Le forme classiche del brand vengono rivisitate e rese più fluide, anche l’iconico trench, marchio di fabbrica, acquista nuove forme, perde la sua rigidità e viene arricchito di nuovi dettagli. Il candido pizzo trasforma gli abiti in pura femminilità e per chi ama indossare lo sportwear si lascerà conquistare dall’originale felpa patchwork
Versus, la linea giovane della maison Versace ci propone una donna forte e determinata che non ama passare inosservata. Sulla passerella si è visto moltissima pelle, micro gonne a pieghe tessuti tecnici come il neoprene e lo scuba che danno vita a pantaloni che diventano come una seconda pelle, c’è un fortissimo richiamo al mondo metal. In passerella sfila il solito stile firmato Donatella Versace, una donna aggressiva anche nel make up e nella scelta degli accessori come i maxi orecchini, ma dal tono più sporty. La vera novità è il lancio di una nuova stampa, dopo la medusa dall’indimenticabile Gianni, nasce una sorta di collage tra stampa animalier e righe verticali dai colori accesi. Io non credo che Gianni Versace avrebbe gradito.
Durante la fashion week londinese si è tenuto un gala per la raccolta fondi in favore della fondazione The Naked Heart Fund Fair, organizzato dalle super top Natalia Vodianova e Karlie Kloss che si è divertita sulla giostra come una bambina. La location scelta si è trasformata in un lana park del glamour, dove personaggi noti al mondo della moda partecipano a giochi nella speranza di aggiudicarsi capi ed accessori griffati. In una sorta di griglia con porte colorate, dove ogni porta nascondeva una scarpa firmata Giuseppe Zanotti, lo scopo del gioco era una specie di gioco delle coppie dove si doveva individuare le porte con scarpe uguali tali da formare il paio. Quando ogni occasione è buona per divertirsi anche fare beneficenza.
La collezione di Antonio Berardi, giovane stilista nato a Londra da genitori Siciliani, finalmente ci mostra quanto può essere femminile una donna senza stupire a tutti i costi. Molti gli abiti portati in passerella, i colori predominanti sono il nero e il rosa cipria, il tessuto prediletto dal designer per il prossimo inverno è il pizzo.
Questo e poco altro è accaduto nella settimana londinese dedicata alla moda, tra le varie fashion week quella di Londra è senz’altro la meno attraente per buyers e fashion editor, perché diciamocelo francamente, va bene che la moda deve essere sempre in continua evoluzione e connessa con le nuove generazioni , ma non bisogna mai dimenticarsi del destinatario finale: la donna e delle sue esigenze. Per me due sono e saranno le città della moda: Milano e Parigi. Ho visto sfilare outfit francamente brutti e decisamente inadatti alla vita di tutti i giorni, quello che si evince in termini di trend sono due: lo stile gotico anche per make up e lo stile militare che continua imperterrito il suo cammino, l’abbiamo amato quest’inverno, lo continueremo ad indossare in questa primavera e come un amico fedele ci seguirà anche il prossimo inverno. Quindi se avete comprato (sotto mio sfinimento, ma per una buona causa!) un maxi coat o una giacca stile militare avete fatto benissimo, meglio ancora se in occasione dei saldi. Per questa primavera osate il verde militare abbinato al rosa confetto sarete trendy e chic, perché sarebbe troppo facile l’accoppiata verde militare e nero, ma una vera trendsetter, una donna che vuole fare tendenza non cade mai nella trappola della banalità.
Fortunatamente mentre vi scrivo sto guardo le sfilate della Milano Fashion Week appena iniziata e di cui saprete tutto nel prossimo articolo e qui la musica cambia radicalmente, a Milano sfila stile e innovazione, glamour e portabilità. Voglio solo anticiparvi che la sfilata della maison Gucci è stata spettacolare per outfit e location, sfilata di cui ancora oggi si parla nei parterre delle altre sfilate…curiose?
E dulcis in fundo due trend alert da tenere bene a mente per l’imminente bella stagione
Jeans anni novanta: Ebbene si, avete letto bene, i jeans che indossavamo nei mitici anni novanta, che oggi giudicheremmo cheap per essere buone, oggi sono cool. Noi che negli anni novanta avevamo vent’anni li abbiamo indossati e amati tutti: con le perle, con le pietre, con i ricami, con le paillettes, oggi potremo ritornare ad indossarli illudendoci di avere ancora vent’anni. La sottoscritta, per problemi di spazio, se ne è disfatta molto tempo fa e oggi dovrà ricomprarli…ne ricordo ancora il numero: trenta paia…vabbè non riapriamo una ferita non ancora aperta!, ma se voi non avete avuto problemi di spazio e riuscite ancora ad infilarvici dentro, datevi al pazzo indosso!
Corsetto: se il vostro punto di forza è il vostro punto vita questo è il vostro momento, indossatelo sulle camicie, sulle maglie e per le più ardite sopra il cappotto. In una catena low cost spagnola (e tutte abbiamo capito di chi si stratta) propone maglie corsetto, maglie con corsetto cucito, minimo sforzo massima resa, comunque io vi consiglio di acquistarne uno perché potrete indossarlo con qualunque cosa voi abbiate nell’armadio, creando così outfit originali e personali.