Oggi, 14 dicembre, il Parlamento sudcoreano si riunisce per un nuovo voto sull’impeachment del presidente Yoon Suk Yeol. L’ufficio del presidente dell’Assemblea nazionale di Seul ha annunciato che, data la rilevanza nazionale e la gravità della questione, la sessione plenaria è stata anticipata alle 16 (le 8 in Italia) per consentire il tempo adeguato per discussioni e consultazioni approfondite.
Seconda Votazione sull’Impeachment
Quella di oggi sarà la seconda votazione sull’impeachment di Yoon, dopo che sabato scorso la mozione per rimuoverlo dalla presidenza era stata respinta. La mozione era stata presentata in seguito alla decisione di Yoon di imporre la legge marziale, poi ritirata. A far fallire la mozione erano stati i deputati del partito al governo, il People Power Party, che avevano boicottato il voto. Il leader del Partito Democratico all’opposizione, Lee Jae-myung, ha rivolto un appello ai deputati del partito al governo, affermando che “la storia ricorderà” se non sosterranno l’impeachment del presidente.
Accuse e Necessità di Voti
La votazione di impeachment vede Yoon accusato di “atti insurrezionali che minano l’ordine costituzionale”. Secondo gli analisti, l’opposizione potrebbe avere questa volta maggiore fortuna. Per approvare la mozione servono duecento voti, il che significa che i deputati dell’opposizione devono convincere otto colleghi del partito al governo a disertare. “Ciò che i deputati devono proteggere non è né Yoon né il partito al potere People Power Party, ma la vita delle persone che piangono nelle strade”, ha affermato Lee. “Per favore, unitevi a noi per sostenere il voto di impeachment di domani. La storia ricorderà e registrerà la vostra scelta”, ha aggiunto. Sabato scorso solo 195 deputati hanno partecipato alla votazione, rendendola nulla.
Reazioni di Yoon
Prima del voto in Parlamento sabato scorso, Yoon aveva offerto le sue “scuse sincere” e promesso che “non ci sarà un’altra” imposizione della legge marziale nel Paese. Tuttavia, forte della mozione bocciata e avvicinandosi il nuovo voto di oggi, Yoon ha negato le accuse e dichiarato che non si dimetterà dall’incarico. “Combatterò fino alla fine”, ha tuonato, difendendo la sua decisione di imporre la legge marziale nel Paese perché mirata a “proteggere la democrazia” e a “impedirne il crollo”. Ha aggiunto che la sua azione era volta a “contrastare la dittatura parlamentare” dell’opposizione. “Non cambio posizione, anche se verrò messo sotto accusa o indagato”, ha affermato.
Indagini e Mozioni di Impeachment
L’Assemblea nazionale ha approvato un disegno di legge per istituire un procuratore speciale che indaghi sulle accuse di insurrezione contro il capo di Stato sudcoreano. Il Parlamento di Seul ha inoltre approvato la mozione di impeachment nei confronti del ministro della Giustizia sudcoreano Park Sung Jae, che in carcere ha tentato il suicidio, e del capo della polizia nazionale Cho Ji Ho. I due sono stati sollevati dal loro incarico fino a quando la Corte costituzionale non si pronuncerà in merito. L’accusa nei loro confronti è quella di aver sostenuto l’applicazione della legge marziale voluta dal presidente Yoon. La mozione di destituzione di Park, la prima di un ministro della Giustizia nella storia costituzionale della Corea del Sud, è stata approvata con 195 voti favorevoli e 100 contrari. Sono invece stati 202 i voti a favore della destituzione di Jo e 88 contrari.
Conclusioni
Il nuovo voto sull’impeachment del presidente Yoon Suk Yeol rappresenta un momento cruciale per la politica sudcoreana. La situazione è tesa e incerta, con l’opposizione che cerca di ottenere il sostegno necessario per rimuovere Yoon dalla presidenza. Le accuse di “atti insurrezionali” e la decisione di imporre la legge marziale hanno scatenato un acceso dibattito politico e istituzionale. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi in Corea del Sud, sperando in una risoluzione pacifica e democratica della crisi.