E’ allarme per i suicidi nelle Forze Armate e nelle Forze dell’Ordine in Italia. Il numero dei suicidi è molto elevato anche se disomogeneo, infatti i dati sono drammatici e individuare le cause non è semplice; se ne parla poco e i rispettivi Corpi preferiscono spesso la strada della riservatezza per evitare polemiche dannose e preservare la dignità di chi ha compiuto questo gesto estremo.
I suicidi tra questi lavoratori sono fino al 70% in più rispetto a quelli della popolazione civile e da uno studio ISTAT emerge che questo incremento induce a pensare ad una stretta correlazione.
L’Osservatorio permanente interforze sui suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia – voluto nel 2019 dal prefetto Franco Gabrielli – conta negli ultimi 5 anni ben 275 suicidi, con una media di una morte ogni 6 giorni. Tra questi, 121 riguardano appartenenti alle Forze Armate (Carabinieri, Esercito, Marina militare e Aeronautica Militare), 129 suicidi tra gli appartenenti alla Polizia, alla Finanza e alla Polizia Penitenziaria e 25 suicidi nella Polizia municipale (questi ultimi forniti da “Cerchio blu”).
L’elevato tasso di suicidi nelle Forze Armate, ad esempio, è dovuto principalmente ai suicidi nell’Arma dei Carabinieri. 78 Carabinieri si sono tolti la vita negli ultimi 5 anni, e il suicidio rappresenta per l’Arma la seconda causa di morte.
I fattori scatenanti sono strettamente correlate ad una professione totalizzante, con un alto tasso di stress sul lavoro che amplifica le difficoltà legate alla vita non professionale.
- 39,11% problemi personali e familiari;
- 33,95% motivi sconosciuti;
- 14,02% disturbi fisici o psichiatrici;
- 6,27% difficoltà economiche;
- 5,17% questioni legate all’onore;
- 1,48% problemi professionali.
L’82% dei suicidi nella Polizia avviene proprio a mezzo dell’arma di ordinanza.
I dati dell’Osservatorio contano 75 suicidi nella Polizia di Stato, 28 nella Guardia di Finanza e 26 nella Polizia Penitenziaria (dove però l’organico è nettamente inferiore, con una percentuale di conseguenza più elevata).
Il Mobbing rientra tra le cause più importanti e spesso sottaciute.
L’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria detengono tristi primati, ma si può evidenziare come il problema della salute mentale affligga tutte le Forze Armate e di Polizia.
Trovare soluzioni non è semplice in una questione così delicata, anche perché è facile il rischio di peggiorare le cose. Il ritiro dell’arma di ordinanza appare ad esempio una facile risoluzione, almeno momentanea, ma non farebbe altro che ledere la professionalità e la dignità di chi già si trova in difficoltà.
La spinta dell’Osservatorio e dei Sindacati sta incentivando le amministrazioni a impegnarsi di più, mettendo in campo progetti di monitoraggio, socializzazione e sostegno psicologico. Risulta fondamentale intervenire sulla mentalità, che secondo il dottor Fabrizio Cipriani (coordinatore della Direzione centrale sanità del Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno) ha una grossa responsabilità.

- Il fenomeno del mobbing e dei suicidi nelle forze dell’ordine è un tema delicato e purtroppo molto attuale, Segretario cosa ci dice in merito:
FULVIO COSTONE: Effettivamente il fenomeno del mobbing e dei suicidi nelle forze dell’ordine è un tema molto delicato e purtroppo molto attuale. Gli agenti di polizia, carabinieri, finanzieri e altre forze dell’ordine sono sottoposti a un forte stress lavorativo, dovuto a turni massacranti, carichi emotivi pesanti e, in alcuni casi, a un ambiente di lavoro tossico.
Il mobbing si manifesta attraverso umiliazioni, discriminazioni, isolamento e pressioni indebite da parte di superiori o colleghi. Questo può avvenire per motivi gerarchici, rivalità interne o per aver denunciato comportamenti scorretti. Le conseguenze possono essere gravi: ansia, depressione, riduzione dell’autostima e, in alcuni casi, il suicidio.
- Quali sono le cause principali del Mobbing:
FULVIO COSTONE:
-Pressioni gerarchiche e autoritarismo esasperato –Ritorsioni per segnalazioni di irregolarità -Marginalizzazione e isolamento professionale -Mancanza di sostegno psicologico
- Negli ultimi anni, i suicidi tra appartenenti alle forze dell’ordine sono aumentati. Il tasso di suicidi tra questi professionisti è spesso più alto rispetto alla popolazione generale, quali sono i fattori di rischio:
FULVIO COSTONE: A mio parere i fattori di rischio sono:
Stress cronico e traumi legati al servizio Mobbing e cattive relazioni sul posto di lavoro Sen so di impotenza e mancanza di support Problemi personali e lavorativi sovrapposti Accesso immediato alle armi da fuoco
Purtroppo il Mobbing nelle Forze dell’ordine è un fenomeno particolarmente grave perché si sviluppa in un ambiente gerarchico rigido, dove il rispetto dell’autorità e la disciplina sono fondamentali. Questo può rendere difficile per le vittime difendersi o denunciare le vessazioni.
- Le dinamiche del mobbing nelle forze dell’ordine nel contesto lavorativo
FULVIO COSTONE: Le forze dell’ordine operano in un ambiente ad alta pressione, con turni pesanti, responsabilità elevate e situazioni di stress costante. In questo contesto, il mobbing può emergere sia tra colleghi sia da parte dei superiori.
- Il mobbing segue spesso un’escalation progressiva
FULVIO COSTONE: La fase iniziale sono i piccoli episodi di critica o svalutazione, spesso mascherati da “scherzi” o “prove di resistenza”.
-Fase di isolamento: la vittima viene esclusa dai colleghi, le vengono assegnati compiti umilianti o ripetitivi, oppure viene trasferita in sedi scomode senza un motivo -Fase di demoralizzazione: la persona subisce attacchi alla propria professionalità, viene trattata come incompetente o resa il bersaglio di pressioni continue. -Fase di estromissione: la vittima si ammala, si dimette o, nei casi più gravi, arriva a gesti estremi come il suicidio.
- Quali sono le forme di mobbing più comuni ?
FULVIO COSTONE: Pressioni psicologiche: ordini contraddittori, svalutazione del lavoro svolto. Isolamento sociale: nessuno parla con la vittima, esclusione da attività comuni. Delegittimazione professionale: ridicolizzazione, assegnazione di incarichi inutili o troppo gravosi. Minacce e ritorsioni: soprattutto per chi denuncia abusi o illeciti. Trasferimenti punitivi: mandare la persona lontano dalla propria famiglia o in zone disagiate.
- Perché il mobbing è ormai così diffuso nelle forze dell’ordine?
FULVIO COSTONE: a mio parere il Mobbing è così diffuso nelle forze dell’ordine in quantoil potere è concentrato nei superiori, lasciando poco spazio alla difesa delle vittime, chi denuncia può essere visto come un “traditore” o un “debole”.Larivalità tra colleghi per avanzamenti di carriera può favorire comportamenti ostili. La Mancanza di supporto psicologico, spesso non ci sono servizi adeguati per affrontare queste problematiche.
- Quali sono le conseguenze del mobbing?
FULVIO COSTONE: purtroppo con sommo dolore mi sento di dire che le conseguenze sono: Problemi di salute mentale: ansia, depressione, disturbi psicosomatici; Calo della motivazione e del rendimento: la vittima diventa sempre meno produttiva. Isolamento sociale e familiare: la pressione subita si riflette anche nella vita privata, nei casi più estremi, la vittima può sentirsi senza via d’uscita e quindi suicidarsi.
- Come contrastare il mobbing nelle forze dell’ordine?
FULVIO COSTONE:
–Istituire sportelli di ascolto e supporto psicologico anonimo -Creare un sistema di segnalazione protetta per chi denuncia abusi –Migliorare la formazione dei superiori per prevenire atteggiamenti persecutori –Punire in modo chiaro e trasparente gli abusi di poterSensibilizzare il personale per rompere la cultura del silenzio
Bisogna comprendere che il mobbing è un problema serio che non solo distrugge la vita delle vittime, ma mina l’efficienza e l’integrità delle stesse forze dell’ordine.