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SVEZIA, NORVEGIA, FINALNDIA E DANIMARCA VERSO FLOTTA AEREA UNIFICATA

Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia puntano ad avere una flotta aerea unificata. L’intesa dei Paesi nordici per questo progetto di cooperazione è arrivata a margine della conferenza tenutasi la settimana scorsa, il 16 marzo, presso la base aerea di Ramstein, in Germania, con la firma di una Dichiarazione di intenti (Jdi). Alla ratifica era presente, oltre ai rappresentanti delle varie Nazioni, anche il capo del Comando Aereo della NATO, il Generale James Hecker, che sovrintende anche all’aeronautica militare americana nella regione.

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Nel dettaglio, i Paesi del Nord puntano alla costruzione di una flotta aerea unificata, con il fine ultimo di operare come un’unica forza basato sulle procedure della NATO. L’intesa includerebbe anche: comando e controllo integrato, pianificazione operativa ed esecuzione, dispiegamento flessibile e resiliente delle forze aeree, sorveglianza congiunta dello spazio aereo e istruzione, formazione ed esercitazioni congiunte. Ovviamente, come specificato durante la conferenza della settimana scorsa, questa intesa è anche volta a contrastare la crescente minaccia rappresentata dalla Russia.

Il piano non prevede tempistiche specifiche per il raggiungimento di alcun obiettivo; tuttavia, vi è un documento separato che fornisce una panoramica più ampia. Nel breve termine, gli sforzi riguarderanno la preparazione, la conduzione e la valutazione dell’esercitazione Nordic Response 24 da una prospettiva aerea, ponendo l’accento sulle fasi di sviluppo dell’AOC – Air Operations Center.

In numeri, la potenza di fuoco rappresentata da Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia sarebbe costituita di 250 aerei da combattimento, che salirebbe a 400 potenziali. Una tale portata sarebbe paragonabile a quella della Francia e della Turchia, e supererebbe quella del Regno Unito. Nello specifico, queste stime elevate sono raggiungibili grazie agli aerei militari già disponibili di ogni Paese. La Svezia al momento dispone di quasi 100 caccia Gripen C e D di produzione Saab, seguita dalla Finlandia con 62 caccia multiruolo F/A-18C/D ed ulteriori 64 F-35 in arrivo. La Danimarca a disposizione 58 F-16 e ha ordinato 27 F-35 mentre la Norvegia dispone di 37 caccia F-35 di quinta generazione, con ulteriori 15 F-35 in arrivo.

Questa unità d’intenti non è comunque un progetto nato nel breve periodo. In realtà il concetto di forza aerea nordica congiunta è stato oggetto di discussioni periodiche tra i governi del Nord almeno dalla metà degli anni ‘90. Un problema costante alla realizzazione di forza militare coesa è stato per lo più il non allineamento della Svezia e della Finlandia con i concetti NATO e della loro posizione di neutralità. Con Helsinki e Stoccolma, quest’ultima ancora bloccata dal veto di Turchia ed Ungheria, pronte all’adesione del Patto Atlantico, la solidità dell’area e dei Paesi del Nord è ovviamente maggiore. Questa situazione ha quindi permesso l’intensificarsi delle discussioni per un piano d’azione comune.

La flotta aerea unificata del Nord apre quindi differenti scenari e situazioni. Una prima chiave di lettura è sicuramente il rafforzamento della sicurezza per l’Europa e Washington. Tale progetto ridisegna la strategia difensiva della NATO nell’Europa settentrionale con un sensibile miglioramento della capacità difensiva ed all’occorrenza anche del potenziale di controffensiva.

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Ma se da un lato questa intesa rafforza l’Alleanza Atlantica, dall’altro mette in mostra timori e paure dei Paesi del Nord. Questa mossa è volta a migliorare la difesa dei singoli Stati, per non essere dipendenti dalle garanzie militari degli Stati Uniti e dell’Europa, che ha sicuramente vacillato negli ultimi anni. Per Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia questa flotta significa non trovarsi impreparati di fronte a reali minacce alla sicurezza, considerando appunto la poca affidabilità degli alleati circostanti.

Data:

2 Aprile 2023