Svezia:’Effetto Greta’ negli aeroporti svedesi
’Effetto Greta’ sugli aeroporti svedesi. Nel 2019, i passeggeri transitati negli scali del Paese scandinavo sono stati circa 40 milioni con un calo del 4% rispetto al 2018, anno in cui si è registrato il record di 42 milioni. Una performance, quella che emerge dai dati diffusi da Swedavia, la società statale che possiede e gestisce i 10 aeroporti più trafficati della Svezia, dove peserebbero fattori legati alla preoccupazione per i cambiamenti climatici e ai movimenti contro i viaggi aerei ’flygskam’ o ’flyght shame’, cioè ’vergogna di volare’.
Altre concause sono la tassa sull’aviazione nazionale, una debole valuta locale, e un rallentamento dell’economia. Fatto sta che il 2019 ha interrotto il tasso di crescita particolarmente sostenuto che si era avuto, in particolare, dal 2012. Forte la flessione del traffico domestico con una contrazione del 9% con 12,4 milioni di passeggeri. Più contenuto il calo del traffico internazionale, -2%, con 28 milioni di passeggeri. Stoccolma Arlanda, il più grande aeroporto del Paese, ha registrato una flessione del 4% a 25,6 milioni.
U.S.: Boeing, per l’ex ad Muilenburg un ’tesoretto’ da 62 mln di dollari
Nessuna liquidazione ma azioni e premi pensione per 62,2 milioni di dollari. L’ex amministratore delegato della Boeing Dennis A. Muilenburg era stato cacciato un mese fa sulla scia della grave crisi che ha colpito il gruppo americano dopo lo stop dei 737 Max per i due incidenti che hanno provocato 346 morti.
Secondo una nota diffusa ieri da Boeing, Muilenburg non riceverà alcuna indennità di licenziamento o liquidazione ma il valore degli altri premi azionari e pensionistici che ha diritto a ricevere contrattualmente ammontano a 62,2 milioni di dollari.
Il nuovo ad David Calhoun chiamato a fare il ’miracolo’ di risollevare il gruppo dalla crisi più grave che l’abbia colpito avrà un bonus da 7 milioni se riuscirà a fare decollare di nuovo in sicurezza il 737 Max.
Italia:Arriva l’etichetta ’a batteria’, risposta italiana al Nutri-score
E’ in dirittura d’arrivo l’etichetta “a batteria”, un sistema di indicazioni nutrizionali a porzione da apporre sui cibi, risposta italiana al Nutri-score, l’etichetta a semaforo, adottato da vari paesi europei, che penalizzerebbe i prodotti della dieta mediterranea. Il decreto ministeriale, che investe ben tre ministeri Salute, Agricoltura e Sviluppo economico, è praticamente pronto e, secondo quanto apprende l’Adnkronos, mancano pochi ritocchi alla sua definitiva stesura e quindi alla firma dei ministri coinvolti Roberto Speranza, Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli.
Il 30 novembre è infatti terminata la fase di sperimentazione che ha dimostrato come “il sistema volontario a ‘batteria’ facilita la comprensione da parte del consumatore del contributo o dell’importanza dell’alimento ai fini dell’apporto energetico e nutritivo” secondo quanto si legge in una bozza dello schema di decreto sul “logo nutrizionale” facoltativo complementare alla dichiarazione raccomandata dallo Stato in applicazione dell’art. 35 del Regolamento europeo 1169 del 2011.
L’etichetta a batteria, che è comunque facoltativa come il Nutri-score, dovrebbe vedere la luce a breve, è stata ampiamente condivisa dai tre ministeri ed è frutto di un percorso iniziato a novembre del 2017 quando il Tavolo Agroalimentare ritenne necessaria l’elaborazione di una proposta italiana per individuare una forma di espressione e presentazione supplementare della dichiarazione nutrizionale.
Venne poi costituito un gruppo di lavoro che oltre ai rappresentanti istituzionali dei ministeri coinvolse le associazioni imprenditoriali della filiera agroalimentare, dalla produzione alla trasformazione e alla distribuzione. A giugno del 2018 la proposta è stata inviata alla Commissione Ue dopo una prima fase di sperimentazione che nel 2019 ha visto una seconda sperimentazione con una platea ampliata di consumatori. A tal fine ad aprile 2019 è stato firmato un protocollo d’intesa tra i ministeri coinvolti, l’Istituto Superiore di Sanità e il Crea.
La novità dell’etichetta a ‘batteria’ rispetto al Nutri-score è che si basa su una valutazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare calcolato a porzione e non su un punteggio calcolato su 100 grammi come per il Nutri-score a cui, il governo italiano e gli operatori del settore, sono contrari in quanto dà un giudizio categorico colorimetrico che prescinde dall’educazione alimentare del consumatore.
La proposta italiana invece è una guida di lettura nutrizionale dei singoli alimenti rispetto all’esigenza nutrizionale consigliata dalle linee guida internazionali (europee): in modo da informare il consumatore, in maniera chiara, rispetto a ciascuna porzione di alimento quanto va a coprire delle sue esigenze nutrizionali giornaliere.