Taglio parlamentari, raggiunto numero firme per referendum
Non ci saranno problemi per la richiesta di referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Sono stati “ampiamente” rimpiazzati coloro che avevano ritirato la firma alla richiesta, consentendo il raggiungimento della soglia minima di 64 senatori. Sono infatti 71 le firme a sostegno del referendum. Lo hanno confermato i promotori del referendum arrivando in Cassazione. Mentre il comitato promotore del Partito Radicale ha depositato 669 firme di cittadini inviate dalle segreterie comunali. Ne sarebbero servite 500mila.
ELENCO DEI FIRMATARI – L’elenco dei firmatari, al netto dei ritiri e delle new entry, comprende dunque 71 nominativi. La parte del leone la fa Forza Italia con 42 firme, poi 10 del Misto, 9 della Lega, 5 del Pd, 2 di Italia viva e 2 di M5S. Ecco la lista completa: Forza Italia: Aimi, Alderisi, Barboni, Battistoni, Berardi, Biasotti, Binetti, Caliendo, Caligiuri, Cangini, Carbone, Causin, Cesaro, Craxi, Damiani, De Poli, De Siano, Fantetti, Fazzone, Floris, Gallone, Gasparri, Giro, Lonardo, Malan, Messina A., Minuto, Modena, Moles, Pagano, Papatheu, Paroli, Perosino, Pichetto Fratin, Rizzotti, Saccone, Schifani, Sciascia, Serafini, Siclari, Toffanin, Vitali. Lega: Barbaro, Candura, De Vecchis, Grassi, Lucidi, Marti, Montani, Pepe, Urraro. Misto: Bonino, Buccarella, Cario, De Bonis, De Falco, Fattori, Laforgia, Martelli, Merlo, Nugnes. Pd: Giacobbe, Nannicini, Pittella, Rampi, Rojc. Italia Viva-Psi: Garavini, Nencini. M5S: Di Marzio, Marilotti. Senatore a vita: Rubbia.
Sono 12 i senatori che hanno aggiunto le loro firme: 6 della Lega, 1 di Leu e 5 di Forza Italia. Della Lega sono: De Vecchis, Marti, Montani, Pepe, Candura e Barbaro; per Leu, Laforgia; per Fi Battistoni, Siclari, Toffanin, Damiani e Gallone.
“Le firme dei leghisti non sono state fondamentali, anche se gradite, visto che nel totale abbiamo raggiunto quota 71”, hanno spiegato i senatori Andrea Cangini, Nazario Pagano, di Forza Italia e Tommaso Nannicini, del Pd. “Sono soddisfatto perché hanno firmato senatori di ogni gruppo parlamentare, tranne uno”, ovvero Fratelli d’Italia, ha spiegato Cangini. Fra i neo firmatari i due ex parlamentari del M5S, Ugo Grassi e Francesco Urraro, oggi nel gruppo del Carroccio.
“Non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato ’l’aiutino’ della Lega”. Così fonti del M5S. “Non vediamo l’ora di dare il via alla campagna referendaria per spiegare ai cittadini che ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio, fermando così il risparmio di circa 300mila euro al giorno per gli italiani che produrrebbe l’eliminazione di 345 poltrone”.
A quanto apprende l’Adnkronos, hanno ritirato le firme il senatore M5S Mario Michele Giarrusso e i senatori Pd Francesco Verducci e Vincenzo D’Arienzo. “Stamattina ho ritirato la firma sul referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. L’ho ritirata, perché la mia posizione è stata strumentalizzata da alcuni e travisata da altri” ha scritto su Facebook Giarrusso. La decisione dei due parlamentari dem, si spiega, è invece legata all’avvio dell’iter della riforma elettorale, il testo Brescia che prevede un proporzionale con soglia al 5%. Un passo nella direzione del rispetto dell’accordo di governo nel quale si era concordato di accompagnare il taglio dei parlamentari ad alcuni aggiustamenti costituzionali e a una nuova legge elettorale conseguente alla riduzione del numero degli eletti.
Su 61 azzurri componenti del gruppo di Fi al Senato, per ora, restano in 4 ad aver ritirato la firma per la richiesta di referendum sul taglio dei parlamentari. Sono tutti dell’area vicino a Mara Carfagna e nessuno pensa a una marcia indietro, visto che il termine per la consegna delle firme scade domenica. Altri, non necessariamente di ’Voce Libera’, potrebbero uscire allo scoperto, si vedrà nelle prossime ore.
Intanto, in un comunicato della Fondazione Luigi Einaudi si legge che “conclusa con successo la raccolta delle firme che consentirà la celebrazione del referendum popolare sulla legge costituzionale ’taglia parlamentari’, la Fondazione Luigi Einaudi lascia ad altro soggetto, il comitato referendario noiNO, il compito di proseguire in un’ideale staffetta la battaglia sui principi ispiratori che l’hanno mossa e che da ora in avanti seguirà la fase elettorale in vista della consultazione della prossima primavera”.
Governo, Azzolina e Manfredi hanno giurato al Quirinale
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto oggi, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, professor Giuseppe Conte, su proposta del quale ha firmato il decreto di nomina dell’onorevole Lucia Azzolina a Ministro dell’Istruzione, e del professor Gaetano Manfredi a Ministro dell’Università e della Ricerca. Si legge in una nota del Quirinale.
Il Presidente Giuseppe Conte cessa, pertanto, dalla carica assunta ad interim di Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Subito dopo i nuovi Ministri hanno prestato giuramento nelle mani del Capo dello Stato, alla presenza, in qualità di testimoni, del Consigliere Direttore dell’Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali della Presidenza della Repubblica, dottor Daniele Cabras e del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, generale Roberto Corsini. Era presente il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro.
M5S fa quadrato: “Stiamo con Di Maio”
Dopo il retroscena pubblicato questa mattina da Il Fatto Quotidiano, prontamente smentito dallo staff di Luigi Di Maio, il MoVimento 5 Stelle ha subito fatto quadrato attorno al proprio capo politico. Diversi i post a sostegno del leader pentastellato. Il sottosegretario Di Stefano su Facebook: “Riconosco benissimo i volti di chi al mio fianco ha fatto crescere quel progetto fino a divenire il sogno che stiamo vivendo di cambiare in meglio il nostro amato Paese. Tra questi volti c’è quello di Luigi Di Maio, persona onesta, instancabile e innamorata dell’Italia”. Anche la viceministra Laura Castelli è intervenuta sul tema scrivendo: “Io sto con Luigi, per tutti i motivi che ho sempre manifestato e per i quali mi sono sempre spesa. Per me nessuno lo può sostituire e continuerò a sostenerlo”.
Il Questore Francesco D’Uva ribadisce: “Luigi Di Maio rappresenta il MoVimento per ciò che realmente è. Io so che il mio posto è qui, nel MoVimento e al fianco di Luigi. Come il primo giorno, in mezzo a chi vuole dedicarsi davvero ai problemi del Paese, ma soprattutto alle soluzioni”. Anche Anna Macina affida a Facebook il suo pensiero: “Nessuno dovrebbe dimenticare cos’è il Movimento e cosa ha fatto e sta facendo Luigi Di Maio. Troppo comodo adesso contestare tutto e tutti dimenticando come, quando e con quali strumenti si è stati eletti e quali impegni sono stati sottoscritti”.
Le fa eco Sergio Battelli che, sempre sui social, scrive: “All’accusa mossa a Luigi Di Maio di essere ’l’uomo solo al comando’ ormai credono solo coloro che lo vogliono far fuori politicamente. La struttura composta dai facilitatori nazionali e regionali è la dimostrazione che il M5S sta cambiando davvero”. La deputata Angela Ianaro aggiunge: “Se oggi sono qui in Parlamento lontano dai ’miei studenti’ è per lottare per quegli ideali di onestà e di giustizia che per me hanno ancora un valore, ed è grazie anche a Luigi Di Maio ed alle persone che hanno creduto in quel progetto se tutto questo un giorno potrà realizzarsi”.
Meloni: “Se vinciamo in Emilia e Calabria, le cose cambieranno”
“Per la maggioranza nemmeno un meteorite avrebbe conseguenze sul governo. Ma io non la vedo così”. Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fdi, a Catanzaro.
“Credo che anche il Presidente della Repubblica nel caso di una vittoria” del centrodestra “in Calabria e in Emilia Romagna potrebbe interrogarsi: sappiamo che l’istituto dello scioglimento anticipato delle Camere serve quando il Presidente della Repubblica dovesse ravvisare che c’è una distanza eccessiva tra quello che fa il Palazzo e quello che vuole la gente e quindi sono certa che se si vince in Calabria e in Emilia Romagna le cose cambieranno”, ha aggiunto.