Dopo la visita di una delegazione degli Stati Uniti d’America a Taiwan, capeggiata dal democratico Ed Markey, presidente della commissione Esteri del Senato americano per l’Asia-Pacifico, la Cina ha deciso di intraprendere nuove esercitazioni in ambito militare intorno a Taiwan.
In una nota diffusa dagli emittenti locali, l’esponente locale dell’esercito cinese ha dichiarato: “Il 15 agosto, il Teatro Orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese ha organizzato una pattuglia multi-servizio congiunta di prontezza al combattimento ed esercitazioni di combattimento nel mare e nello spazio aereo intorno a Taiwan”.
Pechino, capitale della Cina, ha giustificato l’esercitazione militare come una “risposta” a Washington e Taipei a seguito della visita su Taiwan della delegazione del Congresso americano.
Wu Qian, portavoce del ministero della Difesa cinese, si è espressa con queste parole: “La presenza degli esponenti politici statunitensi viola in modo flagrante il principio della ‘Unica Cina’ e i tre comunicati congiunti sino-americani, nonché la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, inviando un segnale sbagliato alle forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan ed esponendo del tutto il vero volto degli Stati Uniti come disgregatori e distruttori di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan. L’isola è della Cina e non è consentita alcuna interferenza straniera”.
A fargli eco il ministro degli Esteri Cinese Wang Wenbin, il quale ha affermato che “la Cina adotterà misure ferme e potenti per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. “Alcuni politici negli Usa sono all’unisono con le forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan, cercando di sfidare il principio della ‘Unica Cina’, ma sono destinati al fallimento” ha poi aggiunto.