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Taranto: 83enne ucciso, l’omicida confessa

Una lite banale per una piccola somma di denaro: questo il motivo dell’omicidio dell’83enne Mario D’Amato, idraulico in pensione. L’anziano è stato trovato morto nel pomeriggio di due giorni fa (11 marzo, N.d.R.) al quarto piano del suo appartamento in Via Diego Peluso, a Taranto.

Il responsabile dell’omicidio sarebbe il 27enne Cosimo Casone, muratore nella città pugliese. È stato lui stesso a costituirsi presso il comando provinciale dei Carabinieri, confessando di aver ucciso l’anziano 83enne in seguito a una lite scoppiata per via di una piccola somma di denaro. L’anziano, a detta dell’omicida, lo avrebbe colpito con un bastone, e lui avrebbe reagito stringendogli le mani al collo.

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La versione del 27enne coincide con l’esame legale sul corpo della vittima, che ha riscontrato segni di strangolamento intorno al collo dell’anziano. La confessione è stata firmata da Cosimo Casoni, il quale è in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto per i prossimi giorni. La legge farà il suo corso, e certamente il 27 enne sarà punito per il suo folle gesto.

Non possiamo non volgere ad una riflessione che esula dai dettagli giuridici della vicenda, indagandone gli aspetti umani, sociali ed etici. Una storia amara, come se ne sentono molte in giro per l’Italia. Una storia che lascia sgomenti tanto per l’efferatezza quanto per i motivi davvero futili ed effimeri rispetto alla tragedia di una vita spezzata. Si poteva evitare tutto ciò? Certamente sì.

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Questa vicenda lascia intravedere un altro tema, spesso sottovalutato a dispetto della sua drammaticità: la solitudine che affligge molti dei nostri anziani. Le attuali politiche sociali sembrano non assolvere adeguatamente al compito di garantire adeguato supporto alla cosiddetta “terza età”. Le strutture pubbliche e private di accoglienza per anziani risultano tuttora carenti, se non addirittura assenti in alcune aree del nostro territorio.

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A caldo, ovviamente, è inutile avanzare ipotesi su cosa si potesse fare, e non si è fatto, per evitare questa tragedia. C’è solo da sperare che simili fatti di cronaca possano stimolare la riflessione e favorire azioni costruttive volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione, allontanando la solitudine con attività giornaliere in grado di coinvolgere i più anziani. Istituzioni, associazioni, politica, singoli cittadini: tutti, davvero tutti, possono determinare il cambiamento.

Data:

13 Marzo 2018