“La ricerca come Missione!”. Queste le prime Incoraggianti parole del presidente del CNR Luigi Nicolais giunto a Taranto su invito del presidente dell’Comitato Qualità della Vita’ Carmine Carlucci, per partecipare ad un convegno da questi organizzato sulle pressanti emergenze tarantine che in questi ultimi tempi hanno riempito le pagine dei giornali e impegnato il Governo ad assumersi oneri e responsabilità circa il futuro dell’area jonica . Il convegno prettamente incentrato sulla necessità di una Università autonoma a Taranto nella quale l’istituzione di nuove facoltà legate alle attività del territorio possano disegnare modelli di sviluppo tali da trasformare la ‘Città dei due mari’ in una ricca ed operosa città sulle cui sponde come tanti secoli fa, la vita lavorativa confluisca in una rete di collegamenti nazionali ed internazionali, ha permesso ai relatori pervenuti da prestigiosi ambiti culturali : Universita’ di Bari, Rettore Antonio Uricchio; Politecnico di Bari, Rettore Di Sciascio; Istituto Talassografico, Nicola Cardellicchio; Universita’ del Salento, prof. Donno; CNR Presidente Luigi Nicolais, e direttore Nicola Brugnoli, di confrontarsi su tematiche convergenti dove anche il mare, elemento essenziale intorno al quale espletare attività turistiche, portuali e artigianali , divenga fulcro di innovazione e di sviluppo essenziale alla vita della città. Ma perché si giunga a realizzare quella rinascita imprenditoriale, artigianale, commerciale , industriale, tecnologica che sono frutto di una meticolosa e continua ricerca eseguibile proprio nei laboratori del Politecnico tarantino, sede distaccata di Bari e nella Università di cui si chiede da anni la istituzione , è necessario munirsi di una forte volontà di cambiamento che come ha giustamente sottolineato il presidente del CRN, può nascere solo intorno ad un grande progetto; un progetto che possa competere a livello europeo e mondiale perché è nella scuola, ma ancor più nei laboratori, che le giovani menti degli studenti acuiscono l’ingegno e la creatività, strumenti questi ultimi, essenziali per cambiare metodi e materiali utili alla costruzione e alla realizzazione di nuovi sistemi operativi.
E’ nei laboratori delle università, adeguatamente attrezzati con strumentazioni nuove e con tecnici preparati al relativo funzionamento, che i giovani perfezionano la loro naturale attitudine alla creazione e alla realizzazione di nuovi congegni da mettere al servizio della società, del lavoro e del progresso che ne consegue. Il riconoscimento da parte dei docenti di giovani talenti le cui fervide ed eccelse idee possono rappresentare fondamento di crescita economica per le successive applicazioni che da esse scaturirebbero, rappresenterebbe un forte stimolo alla permanenza dei giovani nella propria città contro le decisioni estreme di espatrio causa delusione e sopravvivenza.
Taranto , da sempre considerata la ‘Porta d’Oriente’, nel cui centro storico, ha sede la sezione distaccata della facoltà di giurisprudenza, dovrà riprendersi il ruolo che le compete come città aperta al commercio ed alle altre civiltà mediterranee che oggi ,ancora in fase di stabilizzazione politica, rappresentano punti di contatto vitali per sviluppare reciproca ricchezza e cultura. Il colosso siderurgico, realizzato nei pressi della città marinara, in luogo del tutto inadeguato per la funzione tossica che essa ha espletato in tanti anni, potrà lentamente essere superato da altri nuovi centri di lavoro sempre connessi alla ricerca come quella relativa a progetti di ingegneria aereo-spaziale. E’ sulla Università che si deve investire per il futuro di una città che per le sue infinite bellezze, per la sua grande storia di cui la sede universitaria distaccata è testimonianza con i suoi reperti archeologici a vista ,e presso cui ha avuto luogo il Convegno, potrà divenire un ‘Dimostratore Tecnologico’ (Nicolais) da cui trarne modello e metodo. Infine, dai fumi tossici dello stabilimento siderurgico, che dagli anni sessanta ad oggi, pur tra tante polemiche, ha rappresentato per Taranto e provincia indiscutibili opportunità di lavoro e, nel periodo aureo, anche di cultura per l’attenzione che i vertici dello stabilimento avevano nei confronti dei lavoratori con le tante attività culturali presso la Masseria Vaccarella nel quartiere Paolo VI diretta da ‘Elio Donatelli’, ad altre nuove opportunità, sempre all’insegna della ricerca e della innovazione per una Taranto la cui leadership nel Mediterraneo potrebbe riconsegnarci prosperità, benessere e alta cultura. Per tale ragione, a detta del Presidente del ‘Comitato Qualità della vita’, Carmine Carlucci, “le proposte emerse dal convegno saranno oggetto di un documento che il CQV presenterà alle Autorità da lunedì(16feb) dal momento che le prossime due settimane sono decisive per il futuro del sistema universitario jonico dal decreto del 5 gennaio alla scadenza per la presentazione dell’offerta formativa universitaria per il prossimo anno accademico”