Il rapporto ancestrale tra l’Uomo ed il Toro, affonda le sue radici tra il mito e la storia.
L’Uomo ha l’innato bisogno di confrontarsi con le forze della Natura e, tra queste, il Toro è, da sempre, simbolo di possanza e vigoria fisica.
Ercole che batte il toro, rappresenta, di fatto, l’antesignano dei toreador spagnoli e dei rasadores della Corsa Camarguese.
“A las cinco de la tarde”, il mondo, dice Garcìa Lorca, si ferma per la morte di un torero, ma, di solito, nella corrida, è l’uomo che uccide il Toro con la spada.
Invece, nella Corsa Camarguese non ci sono armi: il confronto è tra il Toro e l’Uomo che lo sfida: alla pari.
Il pensiero va subito a Pamplona e a la Feria de San Firmino, descritta da Hemingway, ma qui è tutto codificato e riportato a un punteggio.
Certo, resta la prova di abilità e coraggio.
Perché, in fondo, l’Uomo è ancora “quello della pietra e della fionda” (Salvatore Quasimodo) e la furia del Toro incute sempre timore.
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