ROMA – Nuovo colpo di scena nella vicenda Telecom. Il Senato ha approvato la mozione Mucchetti, che impegna il governo a una modifica della legge sull’Opa in relazione al caso Telefonica-Telecom. Il via libera di Palazzo Madama è arrivato con 208 sì e 44 astenuti.Il documento pressoché unitario (firmato da tutti capigruppo eccetto M5S) chiede al Governo di attivarsi, anche con un decreto legge, per rafforzare i poteri di controllo della Consob per l’accertamento dell’esistenza di situazioni di controllo di fatto e l’introduzione di una seconda soglia Opa (oltre a quella del 30%) legata alla accertata situazione di controllo di fatto. Sulla modifica delle norme sull’Opa il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Sabrina De Camillis, ha ribadito le «criticità» già espresse dal Governo e si è rimessa all’Aula. Nella mozione si chiede anche all’Esecutivo di completare, con la massima urgenza, l’adozione dei regolamenti sul “golden power” relativo alla rete. L’assemblea ha inoltre approvato con 248 sì, un no e quattro astenuti i primi quattro punti della mozione presentata dal Movimento 5 stelle. I primi due sono analoghi a quelli della mozione Mucchetti-Matteoli. Gli altri due chiedono di «assicurare un più rapido sviluppo delle reti in fibra di nuova generazione» e di «assicurare piena tutela e valorizzazione dell’occupazione e del patrimonio di conoscenze e competenze di Telecom Italia».Bocciato invece dall’Aula con 52 sì, 196 no e quattro astenuti (e il no anche del Governo) il punto in cui si chiedeva di «adottare, in ogni caso, tutte le misure finalizzate ad assicurare che l’infrastruttura di rete sia pubblica o comunque sotto il controllo pubblico» per garantire «il rispetto dei diritti fondamentali della persona e della promozione dell’iniziativa di impresa nel Paese».
La Findim di Marco Fossati, che pochi giorni fa è salita oltre il 5% del capitale della società di telefonia italiana, ha già chiesto al cda di Telecom di convocare un’assemblea con all’ordine del giorno la revoca degli “amministratori a suo tempo candidati da Telco o successivamente cooptati” e quindi anche il rinnovo dell’intero consiglio di amministrazione “previa determinazione del numero degli stessi”. Una mossa inaspettata che prelude a nuove battaglie intorno alla governance dell’azienda oggi guidata dall’ad Marco Patuano e che il 24 settembre scorso è stata oggetto di un rafforzamento nell’azionariato da parte degli spagnoli di Telefonica. Nel corso della giornata di mercoledì si è svolto un comitato esecutivo di Telecom in cui probabilmente sono state esaminate le richieste di Fossati. L’ex monopolista delle Tlc ha poi comunicato ufficialmente di aver ricevuto la richiesta da Findim e ha aggiunto che “il Cda sarà convocato per le opportune valutazioni”. Anche Asati, l’Associazione dei piccoli azionisti Telecom, è intervenuta con una nota a sostegno di Fossati: promuove “la richiesta di Findim di convocare una assemblea ordinaria per discutere e decidere sull’operato dei consiglieri della lista Telco e l’eventuale nomina di nuovi amministratori”.
Fossati ha investito più di un miliardo di euro in titoli Telecom dal 2006 in poi a un valore di carico che si aggira intorno a 1,7 euro per azione e con la caduta della quotazione a 0,68 euro oggi si trova a dover sopportare una minusvalenza importante. Non vuole dunque lasciarsi sfuggire la possibilità di valorizzare al meglio la sua quota e probabilmente vuole evitare che le partecipazioni sudamericane di Telecom Italia non vengano vendute al meglio. Sul mercato, infatti, tutti indicano Telefonica intenzionata a effettuare uno spezzatino di Tim Brasil, suddividendo le attività tra sè stessa, America Movil e Oi Telecom, senza fare un’asta per individuare il miglior compratore.
Ipotesi avvalorata anche dalla casa americana Goldman Sachs, che in un report di mercoledì mattina su Telecom Italia ha scritto: “Continuiamo ad aspettarci come la soluzione più probabile la vendita di Tim Brasil e crediamo che il consolidamento all’interno del mercato potrebbe non necessariamente essere bloccato dai regolatori brasiliani”. E questa operazione “darebbe la capacità di investire sufficientemente per migliorare sostanzialmente la posizione nel business domestico”. Su queste attese Goldman Sachs invita a comprare e scommette su un rialzo del titolo aumentando il prezzo obbiettivo a 0,93 euro dal precedente 0,76 euro. Tra i rischi invece di ribasso resta la possibilità che Telecom non faccia nulla per affrontare i suoi problemi strutturali, forse solo ricapitalizzare quel che basta per scongiurare temporaneamente un declassamento del credito. Fossati potrebbe quindi chiamare a raccolta i fondi internazionali in un’assemblea in cui si propone di nominare un nuovo cda in maggioranza espressione del mercato in modo da impedire qualsiasi colpo di mano da parte di Telefonica, che attraverso Telco arriva a controllare una quota pari al 22,4% del capitale.