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TELEGRAM FORNIRA’ I DATI DEGLI UTENTI SOSPETTI ALLE AUTORITA’ – Nuove regole dopo l’arresto e il rilascio di Pavel Durov, suo fondatore

Telegram è l’ultimo gigante della tecnologia a cedere alle richieste delle autorità nazionali. Infatti, l’app di messaggistica consegnerà infatti alle autorità giudiziarie gli indirizzi IP delle connessioni per risalire all’identità delle persone e i numeri di telefono degli utenti nel caso di procedimenti legali nei loro confronti. L’annuncio è stato fatto dal fondatore di Telegram, Pavel Durov, attraverso un post sul suo canale Telegram ufficiale, che ha spiegato che la mossa è volta a contrastare le attività illecite all’interno dell’app. Fino a poco tempo fa, Telegram era nota anche per la sua rigida politica di non cooperazione con le autorità. Tuttavia, l’arresto di Durov a fine agosto a Parigi ha innescato una serie di eventi che sembrano aver accelerato questo cambio di rotta. Durov era stato arrestato con l’accusa di essere complice delle attività illegali permesse da Telegram: era stato poi rimesso in libertà dopo aver pagato una cauzione di 5 milioni di euro, ma con il divieto di lasciare il territorio francese e l’obbligo di andare in una stazione di polizia due volte a settimana. Ora, Telegram ha annunciato ulteriori misure per garantire che la piattaforma non venga utilizzata per fini illeciti, pur mantenendo la promessa di tutelare la privacy degli utenti. Secondo un’inchiesta del New York Times, la piattaforma ospita migliaia di canali che promuovono attività illecite, dal terrorismo al materiale pedopornografico. Inoltre, la possibilità di creare gruppi fino a 200.000 membri ha reso Telegram un terreno fertile per l’organizzazione di attività criminali su larga scala. Nel suo post, ha anche sottolineato come un team dedicato, sfruttando l’intelligenza artificiale, stia già lavorando per migliorare la sicurezza della funzione di ricerca di Telegram, con l’obiettivo di impedire che contenuti illegali o problematici siano facilmente accessibili. “Tutti i contenuti problematici identificati nella Ricerca non sono più accessibili. Per scoraggiare ulteriormente i criminali dall’abuso di Ricerca Telegram, abbiamo aggiornato i nostri Termini di servizio e la nostra Informativa sulla privacy, assicurandoci che siano coerenti in tutto il mondo. Queste misure dovrebbero scoraggiare i criminali. Non permetteremo che i malintenzionati mettano a repentaglio l’integrità della nostra piattaforma per quasi un miliardo di utenti” ha concluso. Infine, la questione è particolarmente delicata, dato l’ampio utilizzo di Telegram in Paesi come Russia, Bielorussia e in diverse nazioni del Medio Oriente, dove la piattaforma è stata a lungo considerata un baluardo contro la censura, resistendo persino a un tentativo di blocco da parte del governo russo nel 2018. Ma le nuove normative europee, come il Digital Services Act, stanno intensificando le pressioni sui giganti del tech per una maggiore responsabilità nella gestione dei contenuti online.

Data:

25 Settembre 2024

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