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Tensione al confine Turchia-Siria

Tensione al confine Turchia-Siria

cms_8501/afrin_afp.jpgTensione alle stelle al confine tra Turchia e Siria: fuoco dell’artiglieria di Ankara e razzi sparati dal territorio siriano. Milizie alleate di Damasco avrebbero iniziato a convergere verso la regione di Afrin, nel nordovest della Siria, riferisce la tv ’al-Manar’ degli Hezbollah libanesi, alleati delle forze di Bashar al-Assad.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa ufficiale turca ’Anadolu’, invece, le forze filogovernative siriane, che stavano cercando di entrare nell’enclave curda, si sarebbero ritirate dopo gli attacchi dell’artiglieria turca, che ha esploso “colpi di avvertimento” costringendole a ritirarsi a circa 10 km da Afrin. La ’Anadolu’ considera “terroristi” i membri delle forze filogovernative siriane.

RAZZI – Tre razzi sono poi stati lanciati dalla Siria settentrionale verso il territorio turco, nella provincia frontaliera di Hatay, dove sono caduti senza causare vittime, riferisce ancora l’’Anadolu’, precisando che i razzi sono caduti nel distretto di Kirikhan.

Una fonte militare ha dichiarato che l’attacco è partito dall’enclave curda dove, dal 20 gennaio, è in corso l’offensiva militare turca ’Ramo d’ulivo’ con l’obiettivo dichiarato di eliminare la minaccia del sedicente Stato Islamico (Is) e dai militanti delle Unità di protezione del popolo curdo (Ypg). Secondo la fonte, rimasta anonima, le forze armate di Ankara hanno risposto immediatamente al lancio di razzi.

TURCHIA – Nei giorni scorsi, i media ufficiali siriani avevano già annunciato l’arrivo delle “forze popolari” ad Afrin “per sostenere la tenacia degli abitanti contro l’operazione di repressione lanciata il mese scorso dal regime turco”.

La notizia dell’ingresso delle milizie alleate di Damasco nella zona viene riportata anche dagli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, citati dall’agenzia di stampa Dpa. Secondo i media della regione, le milizie convergono verso Afrin da Aleppo.

SIRIA – Immagini diffuse dalla tv libanese al-Mayadeen mostrano mezzi con le bandiere siriane, con miliziani a bordo e carichi di armi, mentre entrano nell’area di Afrin. Nelle immagini i combattenti fanno il segno della vittoria.

Nel fine settimana erano trapelate indiscrezioni su un accordo che sarebbe stato raggiunto tra Damasco e i miliziani curdi per il dispiegamento di unità delle forze filo-Assad ad Afrin, enclave curda teatro dal 20 gennaio di una campagna militare lanciata dalla Turchia e dai ribelli alleati dell’Esercito libero siriano.

RUSSIA – Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha riunito il Consiglio di sicurezza per discutere degli sviluppi ad Afrin: lo rende noto il Cremlino, precisando che i partecipanti hanno anche discusso dell’Ucraina.

“Nordcorea pronta a cyberattacco”

cms_8501/Hacker_pc_xin.jpgLa Corea del Nord è pronta per sferrare un nuovo cyberattacco. A far scattare l’allarme è un rapporto diffuso da FireEye, società di cybersecurity con base in California. Il report accende i riflettori sull’attività condotta recentemente dai ’cyberwarriors’ di Pyongyang, che hanno sfruttato nuove falle nella rete per azioni di spionaggio.

Non è azzardato, secondo FireEye, ipotizzare che tale passo costituisca la base per nuovi attacchi su larga scala.

L’arsenale a disposizione della Corea del Nord è rilevante: non bisogna, infatti, farsi ingannare dalla generale arretratezza tecnologica della popolazione. “La nostra preoccupazione è che tutto questo potrebbe essere utilizzato per un attacco distruttivo e non per una classica missione di spionaggio, che tra l’altro la Corea del Nord attua regolarmente”, ha detto John Hultquist, responsabile del settore ’intelligence analysis’ di FireEye.

Gli esperti accendono i riflettori in particolare sul gruppo identificato con la sigla APT37, a cui vengono attribuiti cyberattacchi con conseguenze in Corea del Sud, Giappone, Vietnam e Medio Oriente. Si è trattato soprattutto di azioni con cui gli hacker hanno individuato e sfruttato falle nei sistemi di sicurezza apparentemente impenetrabili con estrema rapidità, prima che gli sviluppatori potessero creare una patch per porre rimedio alla situazione.

“E’ come se il tuo sistema di sicurezza fosse un enorme muro. Qualcuno, però, sa che da qualche parte c’è un buco e può infilarsi”, ha riassunto Hultquist, evidenziando le abilità degli hacker e le risorse a loro disposizione.

APT37 è riuscito ad ottenere risultati senza esporsi troppo. FireEye vede lo zampino degli hacker filo-Pyongyang in una serie di azioni condotte in Corea del Sud e in Giappone ai danni di obiettivi che, per motivi diversi, potevano costituire una minaccia per la Corea del Nord: organizzazioni governative, strutture militari, media e anche Ong. Anche l’attacco ai danni di Orascom, compagnia egiziana di telecomunicazioni, fa pensare alla matrice nordcoreana: la società ha gettato le basi per operare in Corea del Nord, ma si è vista trattenere i profitti dal regime.

L’allarme lanciato da FireEye è sostanzialmente condiviso dalle agenzie di intelligence americane, che la scorsa settimana hanno offerto un quadro esaustivo in un’audizione al Senato: “Pyongyang probabilmente dispone di tecniche e strumenti utilizzabili per provocare danni – compresi la cancellazione di dati e la diffusione di ransomware – senza alcun preavviso”.

’Se non voti, gay in casa per 7 giorni’: video choc in Russia

cms_8501/russia_fi.jpgVideo choc in Russia. Un filmato realizzato da sconosciuti – e pubblicato su YouTube con il titolo ’Tutti al voto’ – sollecita i russi ad andare alle urne per le elezioni presidenziali del prossimo 17 marzo ricorrendo a una narrativa distopica, ma soprattutto omofoba e razzista.

Nel filmato si vede il protagonista che va a letto la sera, anticipando la sua intenzione di non recarsi alle urne in vista delle elezioni, poi si sveglia in una nuova realtà in cui viene reclutato da militari di colore che fanno la ’Dab Dance’, in cui il figlio è un giovane ’pioniere comunista’ e in cucina si ritrova un ospite gay che per legge ognuno deve tenere in casa una settimana. Quando si sveglia ’realmente’, la mattina dopo, il protagonista del filmato corre alle urne.

L’attrice che nel video ha il ruolo della moglie del protagonista, Svetlana Galka, ha spiegato in un’intervista a ’Govorit Moskva’ di non essere al corrente dei committenti del filmato.

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21 Febbraio 2018