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TENSIONE TRA HAMAS E ISRAELE – Rischio di Far Saltare la Tregua

Il gruppo islamico Hamas ha recentemente annunciato uno slittamento “a data da definirsi” del rilascio degli ostaggi previsto per sabato prossimo, accusando Israele di violare l’accordo per il cessate il fuoco. Tuttavia, Hamas ha successivamente chiarito che la porta rimane aperta allo scambio fra ostaggi e detenuti come previsto dall’accordo per la tregua a Gaza, sollevando nuove tensioni nella regione.

Annuncio e Parziale Marcia Indietro di Hamas

Dopo l’annuncio iniziale sul rinvio del rilascio degli ostaggi, Hamas ha precisato che la porta rimane aperta allo scambio fra ostaggi e detenuti previsto per sabato. “Hamas ha intenzionalmente fatto questo annuncio cinque giorni prima per dare ampio tempo ai mediatori per esercitare pressioni su Israele perché mantenga i suoi impegni. La porta rimane aperta perché lo scambio avvenga come previsto, una volta che l’occupante attua gli impegni presi”, ha dichiarato il gruppo islamico.

Risposta di Netanyahu

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo una riunione con i vertici della sicurezza, ha dichiarato che Israele “mantiene il suo impegno a rispettare l’accordo”, chiarendo che “tutte le famiglie degli ostaggi sono state informate” degli ultimi sviluppi. Netanyahu ha sottolineato l’importanza di mantenere la tregua e di rispettare gli accordi presi per garantire la sicurezza nella regione.

Rafforzamento delle Forze Israeliane attorno a Gaza

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato un rafforzamento delle truppe nell’area attorno alla Striscia di Gaza, dopo aver ricevuto l’ordine dal ministro della Difesa Israel Katz di tenersi pronto “a tutti gli scenari”. “Dopo aver valutato la situazione, è stato deciso di rinforzare significativamente la zona con truppe aggiuntive per missioni difensive”, si legge in una dichiarazione dell’esercito israeliano. Katz ha accusato Hamas di aver violato l’accordo di tregua, motivando così la decisione di rinforzare le difese.

Le Dichiarazioni di Katz e Ben Gvir

Israel Katz ha definito la decisione di Hamas una “violazione totale del cessate il fuoco”, aggiungendo che “non torneremo alla realtà del 7 ottobre” in riferimento all’attacco di due anni fa in Israele che ha portato all’avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.

Dall’estrema destra, l’ex ministro per la Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben Gvir, ha incitato alla guerra, dichiarando che “dobbiamo tornare alla guerra” nella Striscia di Gaza, dove le forze israeliane dovrebbero sferrare un “attacco massiccio”. Il suo partito, Otzma Yehudit, ha abbandonato il governo in segno di protesta per l’accordo di cessate il fuoco tra il governo di Netanyahu e Hamas.

Ben Gvir ha scritto su X che l’annuncio di Hamas dovrebbe avere una risposta concreta: un attacco massiccio su Gaza, da terra e dal cielo, insieme al blocco totale degli aiuti umanitari alla Striscia, inclusi elettricità, carburante e acqua, e il bombardamento degli aiuti già arrivati e che sono in mano a Hamas. “Dobbiamo tornare alla guerra e distruggere”, ha concluso Ben Gvir.

Conclusione

Le tensioni tra Hamas e Israele sono nuovamente in aumento, mettendo a rischio la fragile tregua nella Striscia di Gaza. Mentre Hamas cerca di esercitare pressione su Israele, il governo israeliano si impegna a rispettare l’accordo ma prepara le sue difese per ogni eventualità. Le dichiarazioni infuocate dei leader di entrambe le parti evidenziano la complessità e la delicatezza della situazione, con la possibilità che la tregua possa saltare da un momento all’altro. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, sperando che prevalga il dialogo e che si eviti una nuova escalation di violenza.

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Data:

11 Febbraio 2025