La situazione in ambito diplomatico in territorio libico sembra arroventarsi. Dopo essere stato ricevuto dal presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, Fayez Al-Sarraj, a capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico, avrebbe preferito declinare l’invito a partecipare alla riunione d’urgenza della Lega Araba, indetta dall’Egitto. Apparentemente non sembrerebbe esserci un nesso diretto tra l’apertura del dialogo del Gna con l’Algeria e l’annuncio dell’assenza di Al-Sarraj all’incontro fissato per la prossima settimana nell’ambito della Lega Araba; la presidenza algerina avrebbe tenuto a sottolineare in un comunicato, che “questa visita fa parte degli intensi sforzi compiuti dall’Algeria per riprendere il dialogo tra i fratelli libici al fine di trovare una soluzione politica alla crisi, una soluzione basata sul rispetto della volontà del popolo fraterno e la garanzia della sua integrità territoriale e sovranità nazionale, lontana da qualsiasi intervento militare straniero“. Non si può negare infatti, che l’Algeria è da tempo impegnata a condurre un ruolo di mediatore e mitigatore tra le varie parti interessate dalla crisi, attuando sempre sotto la solida egida dell’Onu.
D’altra parte a sostegno della propria decisione, la governance del Gna, in una dichiarazione del Ministro degli esteri, Mohammed Siala, giustifica la propria assenza alla riunione, affermando che l’incontro “accentuerebbe la spaccatura” tra i governi arabi sulla crisi libica. Intanto, dall’Egitto, il presidente Abdel Fattah al-Sisi, avverte il suo esercito che per questioni di sicurezza nazionale, è necessario tenersi pronti ad interventi imminenti; questo come monito dell’azione della Turchia a supporto delle forze del governo di Tripoli, permettendo numerosi successi contro i militanti fedeli a Khalifa Haftar. “Preparatevi a qualsiasi missione, all’interno dei nostri confini o, se necessario, al di fuori” – avrebbe affermato Al-Sisi, rivolgendosi ai piloti della propria aviazione – l’esercito egiziano è “uno dei più forti della regione. È un esercito che protegge e non minaccia … questa è la nostra strategia, le nostre convinzioni e i nostri principi che non cambieremo mai”. E aggiunge che “Ogni intervento diretto da parte dell’Egitto in Libia è diventato legittimo in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e sulla base della richiesta dell’autorità legittima in Libia”.