Con la gara disputata al “Picco” di La Spezia, cala definitivamente il sipario sul campionato di Serie B, che ha già emesso i suoi primi verdetti, sia in zona promozione (con Carpi e Frosinone già promossi in Serie A) dove, la lotta per l’ultimo posto disponibile, se la giocheranno, agli spareggi, Vicenza, Bologna, Spezia, Perugia, Pescara e Avellino, sia in zona retrocessione (Varese, Cittadella e Brescia già in Lega Pro) dove, Modena e Virtus Entella si contenderanno la permanenza nel campionato cadetto. Un campionato che per il Bari si è rivelato deludente, rispetto agli obiettivi iniziali dichiarati dalla società biancorossa, amara per l’epilogo finale e riccadi rimpianti per le tante occasioni, avute dal Bari (e mai sfruttate), di rientrare nella zona play-off. Così, quello che poteva essere un confronto al vertice, tra Spezia e Bari, in realtà è stata una partita importante, soprattutto per l’esordio (nell’ultimo quarto d’ora), nel calcio professionistico, di due ragazzi che tanto bene hanno fatto, quest’anno, nel Bari primavera: Castrovilli e Minicucci. Ma onore al Bari (che ha giocato con orgoglio questa gara) perchè avrebbe meritato qualcosa in più, se solo avesse sfruttato almeno una delle cinque clamorose occasioni da rete, di cui 3 legni colpiti da Donati (al 7’), Bellomo (al 9’) e Schiattarella (all’ 53’). Bene Micai, autore di un paio di importanti parate e, in generale, di una buona prestazione.
Tuttavia, pur giocando bene, anche contro lo Spezia, si è visto un copione già noto: la difficoltà di concretizzare a rete le tante occasioni create. “Spesso – ha esordito Nicola ai microfoni di Radionorba – abbiamo giocato bene, ma è lo specchio di questo campionato. Cinque occasioni nitide da gol contro lo Spezia in casa loro non è da poco”.
PAPARESTA – Intanto, ha destato clamore, qualche ora prima della partita, la lettera del Presidente Gianluca Paparesta, che dopo l’esito negativo dell’accertamento della GdF, ha risposto con toni bassi ma decisi, a chi aveva messo in dubbio la sua verità. “Dal giorno dell’aggiudicazione dell’asta – scrive Paparesta – non ho mai nascosto nulla ai baresi, ho sempre ribadito di essere, con mio padre, l’unico proprietario di questa splendida realtà chiamata FC Bari 1908… Ho potutoiniziare – continua il Presidente – questa meravigliosa avventura grazie al sostegno di alcuni partners internazionali che, credendo nel progetto, hanno voluto, tramite regolari contratti di acquisizione di diritti commerciali, dare il loro sostegno a questa affascinante esperienza”.
Ora, forte dell’esito finale dell’accertamento e liberato da un peso, durato circa sei mesi (periodo delle indagini iniziate a fine 2014, su richiesta del procuratore aggiunto Anna Maria Tosto, successivamente delegate alla GdF), Gianluca Paparesta si lascia andare ad un amaro sfogo: “La mia trasparenza e la mia sincerità ad oggi non hanno pagato ed allora mi chiedo se dall’altra parte della barricata vi siano persone che hanno veramente a cuore le sorti di questa meravigliosa società o, viceversa, qualcuno che ha interessi diversi, o magari personali, per creare ad arte attorno al nostro ambiente un clima di tensione e di incertezza”. Certo, questo clima di dubbi e incertezze non aiuta nessuno e, l’accertamento della GdF, ormai, dovrebbe aver chiarito e dissolto ogni dubbio. Tuttavia, si potrà, davvero, mettere la parola fine su questa storia? Finirà il tormentone: “Chi sta dietro a Paparesta”? Chissà… Intanto, per il bene del Bari calcio, sarebbe opportuno, archiviare l’anno appena trascorso e concentrarsi, ognuno per la propria parte, soltanto sul prossimo campionato che potrebbe fare, si spera, la felicità dell’intero popolo biancorosso.
(ringraziamo la FC BARI per la gentile concessione del materiale fotografico)