“Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949”, mostra che espone le principali opere artistiche italiane del secondo dopoguerra, sarà visitabile al Palazzo Montani Leoni di Terni sino al 1° marzo 2020. A cura di Bruno Corà, propone un excursus sulla condizione postmoderna dell’arte, in concomitanza con l’avvento dell’informatica e della globalizzazione. Troveranno spazio i lavori artistici di Fontana, Burri, Capogrossi, Afro, Cagli, Colla, Dorazio, Accardi negli anni Quaranta-Cinquanta e successivamente di Rotella, Lo Savio, Uncini, Schifano, Manzoni, Castellani, Agnetti negli anni Sessanta-Settanta, ma anche di Kounellis, Merz, Fabro, Boetti e inoltre, negli stessi anni Settanta di artisti come Spagnulo, Gastini, Carrino, De Dominicis, Alfano e numerosi altri distintisi fino al clima del ritorno alla pittura degli anni Ottanta.
“La mostra “Immaginaria” è rivolta simultaneamente tanto al riscontro ’storico’ di singole esperienze, definitivamente compiute, quanto a voler cogliere gli elementi distintivi di ogni singola logica pittorica e plastica manifestatasi” spiega Corà.
“Sussidi e apparati di carattere storico critico accompagneranno il percorso artistico – anticipa l’architetto Tiziano Sarteanesi – incaricato dell’allestimento. In modo da fornire al visitatore strumenti di lettura delle esperienze considerate così come dei mutamenti avvenuti dagli anni della ricostruzione del nostro paese sino all’avvio della globalizzazione”.
Per la qualità delle opere in mostra, per la peculiarità dell’allestimento e per l’originalità del taglio critico, “Immaginaria” si pone come “evento di rilievo realmente nazionale”. Ad affermarlo sono Ulrico Dragoni, Vice Presidente della Fondazione Carit e Anna Ciccarelli, Segretario della medesima Fondazione, responsabili organizzativi insieme allo staff del Prof. Corà.
Info: www.fondazionecarit.it