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Terremoto nell’aquilano

Terremoto nell’aquilano

Forte scossa di terremoto in Italia centrale. Di magnitudo 4.4 e 4.9 di magnitudo, è stata registrata alle 18.35 a 5 km a Sud-est di Balsorano (AQ) a una profondità di 14 Km. La scossa è stata avvertita anche in alcune zone di Roma, a Sora, a Pescosolido e in diversi comuni dell’area nord della provincia di Napoli. Alcune segnalazioni sono arrivate anche dal capoluogo, in particolare dal quartiere Chiaia e dalla zona del lungomare, dove ad avvertirla sono stati però solo i residenti ai piani alti.

Torna in Italia il piccolo Alvin,portato in Siria da madre foreign fighter

Ritrovato nel campo profughi di Al Hol sotto il controllo dei curdi, che ospita oltre 70.000 persone, in prevalenza compagne e figli di combattenti jihadisti in prigione, il piccolo Alvin Berisha, il bambino sequestrato e portato via dall’Italia nel 2014 dalla madre Valbona Berisha, radicalizzata via web in Italia e divenuta foreign fighter, associandosi all’organizzazione terroristica del sedicente Stato islamico. Il bambino è ora all’Ambasciata italiana a Beirut in attesa di partire per l’Italia, dove dovrebbe rientrare venerdì. Dopo quasi cinque anni lontano dall’Italia e dal padre, il bambino “non parla quasi più italiano” fa sapere chi è in stretto contatto con chi si occupa del caso.

“Io riconosco un difetto dell’orecchio sinistro che è il medesimo che aveva mio figlio”. Attraverso una foto, Afrim Berisha ha riconosciuto suo figlio: per cinque anni l’uomo, che ha altre due figlie, non si è mai arreso.

Le attività di ricerca internazionali sono riuscite tramite gli uomini dell’Onu presenti nel campo di Al Hol a far arrivare, tramite la Croce Rossa, una foto del minore al padre che nonostante siano passati degli anni – il piccolo è più magro e cresciuto – non ha esitato a riconoscerlo e lo scorso settembre è riuscito a riabbracciarlo. In un’intervista che è stata fatta al minore (fatta da personale dell’Unhcr) “ha confermato che il suo nome da convertito è Youssef, come affermato dal padre, e il bambino ricorda di avere vissuto in Italia e di avere due sorelle” riferisce uno degli uomini del Ros dei carabinieri di Milano che si è occupato del caso.

Nel mese di agosto scorso è stato attivato il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip) del ministero dell’Interno, che è il punto di contatto italiano per la cooperazione internazionale di polizia. Lo Scip e il Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) dei carabinieri – titolare dell’indagine sul sequestro su cui era stato emesso un mandato di arresto europeo a carico della donna per la sottrazione del minore – hanno scoperto che la donna è morta in Siria durante un combattimento e che Alvin viveva nella cosiddetta ’area degli orfani’ del campo di Al Hol.

Per verificare con certezza l’identità del minore, lo Scip ha interessato la Polizia Scientifica italiana che ha proceduto ad un esame di comparazione fisionomica dando un giudizio di totale compatibilità, anche per una malformazione specifica dell’orecchio destro di Alvin riferita dal padre e rintracciata nel bambino presente nel campo profughi in Siria.

Contemporaneamente, il 10 settembre scorso, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Milano, è stata diramata in ambito Interpol una yellow notice, vale a dire una nota di rintraccio del minore, e il Gip del Tribunale di Milano ha chiesto di sentire in modalità protetta il bambino, una volta in Italia, sui fatti di terrorismo oggetto d’indagine.

Lo Scip ha, dunque, attivato una delicata partita a scacchi, dove il ministero degli Esteri italiano ha subito interessato l’omologo ministero albanese, che ha coinvolto anche il ministero dell’Interno dello stesso Paese. Alvin e il padre, Afrimm Berisha, hanno infatti la cittadinanza albanese, pur con regolare permesso di soggiorno italiano, ed era necessaria l’attivazione di quelle autorità anche per i documenti del bambino necessari per trasportare il minore dalla Siria al Libano e quindi in Italia.

Allo stesso tempo, lo Scip ha chiesto aiuto alla Croce Rossa Internazionale, unica ad operare presso il campo Al Hol, che si è subito attivata con la corrispondente Mezzaluna Rossa, riuscendo ad identificare il bambino e a trasportarlo, grazie alle guarentigie offerte per le operazioni umanitarie, dal campo profughi a Damasco e poi fino al confine della Siria con il Libano, con tutti i pericoli di attraversare un territorio in guerra. Al confine è stato preso in carico da un dirigente della Polizia dello Scip che, insieme alla Cri, al Ros dei Carabinieri e a una delegazione del governo albanese, l’ha portato fino all’Ambasciata italiana a Beirut dove partirà alla volta dell’Italia.

Questa mattina Francesco Rocca, Presidente dell’IFRC e della Croce Rossa Italiana, ha accompagnato il bambino dalla Siria al Libano: “Vorrei ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti per garantire il sicuro ritorno di Alvin dal campo di al-Hol alla sua famiglia in Italia. In particolare, voglio ringraziare la Mezzaluna Rossa siriana e il suo Presidente, Khaled Hboubati, per gli enormi sforzi che sono stati fatti per facilitare questo rimpatrio e per l’enorme dedizione che ha dimostrato e continua a mostrare nella sua risposta alla crisi umanitaria in corso in Siria”.

Donna accoltellata sul Frecciarossa

Una donna è stata colpita con almeno 20 coltellate da un uomo, un 47enne addetto alle pulizie, sul treno Frecciarossa diretto da Torino a Roma. Ad avvertire i poliziotti della Polfer il capotreno: la donna, 41enne di nazionalità italiana, è stata ferita gravemente durante una colluttazione scoppiata, pare, per motivi passionali.

Al vaglio la posizione di un terzo uomo, collega del fermato e italiano come gli altri due. La vittima, intubata, è stata portata in ospedale in gravi condizioni e si trova ora ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Maggiore.

Nell’aggressione è rimasto ferito anche un uomo, che ha tentato di frapporsi tra l’aggressore e la vittima: è stato colpito di striscio e non è grave. Anche lui è ricoverato all’Ospedale Maggiore. L’aggressore è stato fermato dalla Polizia Ferroviaria nella stazione sotterranea. Gli agenti della Polizia Giudiziaria stanno ascoltando i testimoni e i passeggeri, nel tentativo di ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

La “Dussmann Service”, scrive l’azienda in una nota, “è a conoscenza dell’increscioso episodio avvenuto sul treno 9309 (Torino-Roma) di cui si è reso protagonista un suo pulitore viaggiante”. “L’azienda si dissocia senza riserve dal suo comportamento” e informa che “tutte le pratiche necessarie al suo licenziamento immediato sono già state avviate”. “La società tiene a rendere noto che il dipendente non aveva precedenti per reati di tipo penale e che, prima di questo episodio, la sua condotta è sempre stata conforme a ogni regolamento”.

Caos Napoli, l’appello di Fico: “Ora serve unità”

Serve un ’’atto di maturità’’, ora “è il momento dell’unità”, bisogna mettere da parte i ’’personalismi” e guardare avanti per il bene della città. Roberto Fico, presidente della Camera, parla all’Adnkronos da tifoso azzurro. Anche lui è preoccupato della piega che sta prendendo il ’calcio Napoli’. L’ammutinamento dei giocatori dopo il pareggio in Champions con il Salisburgo ha aperto una profonda ferita tra società e calciatori, gettando scompiglio nell’ambiente, con i tifosi in rivolta e la panchina di Carlo Ancelotti in bilico. Fico lancia un appello a tutti: ’’Questo è il momento di restare uniti, per il bene della squadra e per il bene dei tifosi napoletani che tanto amano la loro squadra”.

Si schiera con il presidente Aurelio De Laurentiis o con la squadra? “Rispondo da tifoso della squadra della mia città -premette Fico- dicendo che questo è proprio il momento di dimostrare, da parte di tutti -mi riferisco a giocatori, allenatore e dirigenza- l’unione”.

L’unità, infatti, assicura, serve “per fare andare bene il Napoli che tanti napoletani amano”. “L’atto di maturità più grande che si può fare ora -insiste l’esponente pentastellato- è via i personalismi e gli egocentrismi: pensiamo alla squadra, alla città, allo sport. Noi amiamo così tanto il calcio e il nostro Napoli, dobbiamo farlo andare avanti. Questo, lo ripeto, è l’unico obiettivo che giocatori, dirigenza e allenatore devono avere, nessun altro”. Mister Ancelotti deve restare a Napoli? “Secondo me devono rimanere tutti e lavorare’’, taglia corto Fico rinnovando il suo appello all’unità.

E’ morta Maria Pia Fanfani

E’ morta a Roma all’età di 97 anni Maria Pia Fanfani, storica volontaria della Croce Rossa Italiana e vedova dell’ex leader Dc, più volte presidente del Consiglio e presidente del Senato, Amintore Fanfani.

“Con Maria Pia Fanfani se ne va uno degli esempi più autorevoli e appassionati ai principi umanitari e all’azione filantropica del nostro Paese – dice la CRI in una nota -. E’ stata da sempre una di noi, una esponente di primo piano della Croce Rossa, anche a livello internazionale, che ricordiamo per la grande passione e l’impegno attivo che la vide protagonista anche in numerose missioni umanitarie. La sua scomparsa rappresenta una perdita per tutta l’Associazione. In questo triste momento, il nostro impegno è quello di trasmetterne la memoria come esempio anche per le nuove generazioni”.

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8 Novembre 2019