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The “artistic” winner of the Sanremo Festival is Achille Lauro

Certainly, during the evenings of the most important singing festival in the world, more than the statements, the musicians, the songs, the guests, the super guests and the quarrels, were the performances of the singers, among others that of Achille Lauro.

Rapper born in Verona in 1990, he has lived since his youth in Rome where he composes music absorbing the underground rap and punk rock technique and, after years of publications of songs appreciated above all by a young audience, he reaches the artistic consecration in 2018 with the album “Pour l’amour“.


On the occasion of the 70th edition of the Sanremo Festival where he participated with the song entitled “Me ne frego” (trans. “I don’t care”) he surpassed the limits of the music, receiving harsh criticism but conquering the public and his followers on social networks thanks to his performances, one for each evening, made in collaboration of the undisputed genius of fashion Alessandro Michele, creative director of Gucci.

The song is, according to many, a common rap melody about a man being used by his woman. As can be seen from the text, the man in question asks to be filled with lies and exploited. A problematic love, therefore, which is defined as “poison whipped cream“. To the simplicity of the text and the melodic rhythm, the singer played characters, one for each evening, which allowed him to express himself in bold, provocative and amazing art forms.

Each performance was announced by the singer on the story of his Instagram profile by a numbered tarot. The first evening Achille Lauro interprets San Francesco, barefoot wearing a velvet habit richly decorated with golden texture that after the first verse is thrown on the ground to show the artist’s body covered only by a sparkling tight body decorated with shimmering crystals. The photograph published on social media brings to mind the surreal and provocative photographs of David La Chapelle, surrealist photographer famous for his nudes and for having made eternal celebrities like Michael Jackson, Uma Thurman, Shirley Manson, David Duchovny, Rose McGowan, Lindsay Lohan , Sarah Jessica Parker, Eminem, Lady Gaga and Nicki Minaj.

David Bowie’s Ziggi Stardust was the character played on the second evening. Emerald green velvet dress with double breasted jacket. During the third evening the singer recalled the figure and the myth of Marchesa Casati, the woman who fascinated d’Annunzio and with her follies became the muse of the greatest artists of the time: from Boldini to Bakst, Marinetti, Balla, Man Ray, Alberto Martini, Van Dongen, Romain and Brooks.

In love with Venice – one of the cities she loves most, stage of her extravagant performances – she will become the “Divine Marchesa”, as d’Annunzio defined her: the woman who at the beginning of the twentieth century, with exaggerated makeup, transgressive and eccentric performances and a life over the top, she was able to transform herself into a work of art, a living, disturbing and surprising representation of modernity and avant-garde.

A self-celebrating, self-centered and extravagant singer, “artistic” winner of the festival that during this last night played the Queen of England Elizabeth I, one of the most emblematic figures in modern history.

Daughter of Henry VIII and Anna Boleyn, sometimes called “virgin queen”, Elizabeth was the fifth and last monarch of the Tudor dynasty. Involved several times in the religious conflicts of his era called the Elizabethan era, the latter was also a period of extraordinary artistic and cultural flourishing: William Shakespeare, Christopher Marlowe, Ben Jonson, Edmund Spenser, Francis Bacon are just some of the writers and thinkers who they lived during his reign.

Il vincitore “artistico” del Festival di Sanremo è Achille Lauro

Quando l’arte e la moda si fondono con la musica il risultato è sorprendente.

Sicuramente a far discutere durante le serate della rassegna canora più importante del mondo, più delle dichiarazioni, dei musicisti, delle canzoni, degli invitati, dei super ospiti e delle liti, sono state le performance dei cantanti, tra le tante quella di Achille Lauro.

Rapper veronese nato a Verona, classe 1990, vive fin da giovane nella capitale dove compone musica assorbendo la tecnica rap underground e del punk rock e, dopo anni di pubblicazioni di canzoni apprezzate soprattutto da un pubblico giovanile raggiunge la consacrazione artistica nel 2018 con l’album “Pour l’amour“.

In occasione della 70° edizione del Festival di Sanremo dove ha partecipato con la canzone intitolata “Me ne frego” ha sorpassato i limiti della musica, ricevendo aspre critiche ma conquistando il pubblico e i suoi followers sui social grazie alle sue performance, una per ogni serata, realizzate in collaborazione del genio incontrastato della moda Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci.

La canzone è, a detta di molti, una comune melodia rap che parla di un uomo che viene usato dalla sua donna. Come si evince dal testo, l’uomo in questione chiede di essere riempito di bugie e sfruttato. Un amore problematico, quindi, che viene definito «panna montata al veleno». Alla semplicità del testo e al ritmo melodico il cantante ha interpretato dei personaggi, uno per ogni serata, che gli hanno permesso di esprimersi in forme d’arte audaci, provocatorie e strabilianti.

Ogni performance è stata annunciata dal cantante sulla story del suo profilo Instagram da un tarocco numerato. La prima serata Achille Lauro interpreta San Francesco, a piedi nudi con indosso un saio in velluto riccamente decorato con trama d’oro che dopo la prima strofa viene gettato per terra per mostrare il corpo dell’artista coperto solo da un body attillato sfavillante decorato con cristalli luccicanti. La fotografia pubblicata sui social fa venire in mente le fotografie surreali e provocatorie di David La Chapelle, fotografo surrealista famoso per i suoi nudi e per aver reso eterni colebrità come Michael Jackson, Uma Thurman, Shirley Manson, David Duchovny, Rose McGowan, Lindsay Lohan, Sarah Jessica Parker, Eminem, Lady Gaga e Nicki Minaj.

Ziggi Stardust di David Bowie è stato il personaggio interpretato durante la seconda serata. Abito in velluto verde smeraldo con giacca doppio petto. Durante la terza serata il cantante ha rievocato la figura e il mito della Marchesa Casati, la donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo: da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks.
Innamorata di Venezia – una delle città da lei più amate, palcoscenico delle sue stravaganti esibizioni – diventerà la “Divina Marchesa“, come la definì d’Annunzio: la donna che a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia.

Un cantante auto celebrativo, egocentrico e stravagante, vincitore “artistico” della rassegna che nell’ultima serata ha impersonato la Regina d’Inghilterra Elisabetta I, una delle figure più emblematiche nella storia moderna. Figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, talvolta chiamata “regina vergine”, Elisabetta fu la quinta e ultima monarca della dinastia Tudor.

Coinvolta a più riprese nei conflitti religiosi della sua epoca denominata età elisabettiana, quest’ultimo fu anche un periodo di straordinaria fioritura artistica e culturale: William Shakespeare, Christopher Marlowe, Ben Jonson, Edmund Spenser, Francis Bacon sono solo alcuni degli scrittori e pensatori che vissero durante il suo regno.

Data:

8 Febbraio 2020