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Tragedia sulle Alpi

Nella mattinata di lunedì un gruppo di alpinisti è stato sorpreso nel sonno da una bufera nella regione di Pigne di Arolla, nel canton Vallese (Svizzera). Facevano parte di una spedizione di ben 14 alpinisti di nazionalità italiana, tedesca e francese, come confermato dai soccorritori arrivati sul posto. Infatti, la polizia vallese aveva ricevuto segnalazione della scomparsa degli escursionisti, che a causa del maltempo erano stati costretti ad accamparsi in alta quota, a 3200 metri di altitudine, nella notte tra domenica e lunedì. Ma una bufera li ha travolti prima che potessero raggiungere il rifugio di Cabane des Vignettes, situato tra Arolla e il monte Collon. Sono stati sette gli elicotteri impiegati in questa missione di salvataggio sull’Haute Route Chamonix-Zermatt. Gli escursionisti sono stati trasportati in diversi ospedali, alcuni dei quali entro i confini italiani. Il bilancio per ora è di 4 morti e 5 feriti: 3 di loro sono deceduti una volta arrivati in ospedale, altri combattono tra la vita e la morte, mentre i restanti membri del gruppo soffrono solo di ipotermia, ma sono fuori pericolo.

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Parallelamente a questa vicenda, continuano anche le ricerche di un’escursionista russa dispersa da sabato, a sud del monte Rosa. Gli uomini del soccorso alpino non sono riusciti a rintracciare la donna nemmeno nei rifugi della zona, e non hanno molti indizi da ricollegare per continuare le ricerche, ostacolate tra l’altro anche dal maltempo e da una scarsa visibilità.

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Vicende di questo tipo si ripetono periodicamente, soprattutto quando si tratta di alpinisti che si organizzano per grandi scalate, perché nonostante siano dotati di tutte le conoscenze e le attrezzature necessarie non riescono a prevedere i cambiamenti climatici ad altezze vertiginose, in cui il rischio di valanghe e bufere è sempre molto alte. Che siano escursioni a bassa o alta quota, il maltempo è sempre dietro l’angolo e non sempre i soccorsi riescono ad essere tempestivi; ma, soprattutto, non sempre si riescono a trovare i dispersi. Secondo le statistiche annuali del soccorso alpino, sono più frequenti gli incedenti che avvengono durante semplici escursioni che quelli legati all’alpinismo. Questo perché, a prescindere dalle condizioni climatiche, spesso e volentieri – soprattutto per quanto riguarda gli escursionisti amatoriali – non si conoscono adeguatamente le zone montuose, perdendo così anche possibili punti di riferimento, come i tanti rifugi disseminati sui vari sentieri, che permettono alloggio e riparo in caso di maltempo. Per prevenire incidenti come quello accaduto in Svizzera, prima di un’escursione è sempre consigliabile prepararsi con cura. Allenamento, equipaggiamento adatto, studio dell’itinerario, risorse idriche disponibili lungo il percorso scelto, scorte di cibo e acqua e, soprattutto, aggiornamenti costanti sulle condizioni meteo: sono queste tutte le condizioni necessarie per evitare di restare impreparati in ogni evenienza, perché, come insegnano sempre queste tragedie, la natura non avverte e non perdona.

Data:

1 Maggio 2018