Covid, Trani: “Trattative tra Fondo sovrano russo e aziende italiane per produrre lo Sputnik”
Due aziende italiane potrebbero produrre nel nostro Paese il vaccino russo Sputnik V e una terza nel Canton Ticino, trattative sono in corso con il Fondo sovrano russo (Rdif), ma bisogna accelerare se si vuole avviare al più presto la produzione ed aumentare la copertura vaccinale in Italia. A mediare tra l’Rdif e le tre aziende è la Camera di Commercio italo-russa, presieduta da Vincenzo Trani, che, in un’intervista all’Adnkronos, esorta “la politica a farsi da parte, a non farsi guidare da considerazioni geopolitiche, ma a considerare qual è la priorità, vale a dire la salute pubblica nazionale: se possiamo importare gas e petrolio dalla Russia perché non il vaccino?”.
“Abbiamo avviato dei rapporti tra l’Rdif e due società italiane di cui non posso dire il nome e questi colloqui sono iniziati un mese fa – rivela Trani, che già a novembre ha ricevuto la dose di Sputnik, grazie alla quale “posso viaggiare e muovermi senza paura” – e la scorsa settimana abbiamo presentato un terzo produttore che si trova nel Canton Ticino, ma è di origine italiana”.
Sputnik pronto a cedere brevetto, se importiamo petrolio e gas perché non il siero?
Di queste tre aziende, spiega il presidente della Camera di Commercio italo-russa, “una ha già le infrastrutture, ma produrrà un vaccino concorrente, e questo potrebbe essere un problema, perché il Fondo sovrano russo chiede che produca esclusivamente lo Sputnik V, l’altra non ha ancora le attrezzature e potrebbe cominciare a produrre non prima dei prossimi sei mesi, mentre quella in Canton Ticino sarebbe già pronta”.
Ma perché queste aziende dovrebbero produrre il vaccino russo piuttosto che quello di Pfizer, Moderna o gli altri? “Semplicemente perché Sputnik sarebbe disposto a cedere il brevetto per la produzione – sostiene Trani – e questa è una differenza importante rispetto agli altri vaccini, che al momento non mi pare abbiano detto di voler produrre i sieri nel nostro Paese”. E ancora, rispetto alle obiezioni ‘politiche’ sul vaccino russo, il presidente della Camera di Commercio si chiede quale sia il problema: “Se importiamo dalla Russia petrolio e gas, perché non possiamo importare lo Sputnik?”. L’Ema dice che non ha avuto accesso ai siti produttivi? “Non mi pare che l’Agenzia europea per il farmaco abbia avuto accesso a quelli di Pfizer e Moderna”, incalza Trani, che si dice “molto preoccupato per la lentezza della campagna vaccinale” nel nostro Paese.
Parlando del ruolo della Camera di Commercio italo-russa, il presidente spiega che il suo compito è quello di “fare sviluppare il business tra i due Paesi e negli ultimi anni, sulla base della dinamica ‘locale’ che ha soppiantato quella ‘globale’, il made in Italy è diventato made with Italy, una logica adesso applicata anche alla produzione dei vaccini”. “Il vantaggio è che la Russia – sottolinea Trani – non cerca solo chi compra il vaccino, cerca anche chi lo può produrre e per questo sono disponibili a investire capitali con il loro Fondo sovrano per aumentare in questo caso le capabilities delle aziende italiane”.
Secondo il presidente della Camera di Commercio, “viene così fuori una logica interessante, non solo di aiuto alle imprese italiane per produrre il nuovo prodotto che in Italia non c’è, ma è addirittura previsto un finanziamento in conto capitale. In sostanza, non dipendiamo solo da Pfizer, Moderna e gli altri, ma sviluppiamo anche una piattaforma produttiva in settore che ne ha molto bisogno, dal momento che negli ultimi anni la produzione dei vaccini aveva subito una discesa ripida, diventando abbastanza marginale”.
In Italia ulteriori 20.884 contagi e altri 347 morti
Sono 20.884 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia secondo il bollettino reso noto ieri. Da ieri sono stati registrati altri 347 morti.
Tasso di positività al 5,8% su 358.884 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. In terapia intensiva 2.411 persone con un aumento di 84 unità, crescono anche quelle ricoverate nei reparti Covid che sono 19.763, 193 in più.
Dall’inizio dell’emergenza sono state contagiate 2.976.274 persone, mentre ne sono morte 98.635. I guariti sono in totale 2.440.218, 14.068 in più da ieri, mentre gli attualmente positivi sono 437.421.
I dati dalle Regioni
Toscana
Sono 1.163 i nuovi contagi di Coronavirus in Toscana secondo il bollettino di ieri. “I nuovi casi registrati in Toscana sono 1.163 su 24.913 test di cui 16.532 tamponi molecolari e 8.381 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 4,67% (8,8% sulle prime diagnosi).
Marche
Sono 759 i nuovi contagi di Coronavirus nelle Marche, dove Ancona è stata messa in zona rossa a causa dell’aumento dei casi. Nel bollettino di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati testati 7.061 tamponi. I nuovi positivi sul territorio sono 131 in provincia di Macerata, 331 in provincia di Ancona, 156 in provincia di Pesaro-Urbino, 76 in provincia di Fermo, 49 in provincia di Ascoli Piceno e 16 fuori regione.
Basilicata
Sono 129 i contagi da coronavirus in Basilicata resi noti ieri, secondo il bollettino della regione. I dati fanno riferimento a 122 casi riguardanti residenti, su un totale di 1.339 tamponi molecolari registrati ieri in Basilicata. Nelle scorse 24 ore non risultano decessi.
Veneto
Sono 1.272 i nuovi contagi di Coronavirus in Veneto secondo il bollettino di ieri. Si registrano altri 17 morti, un dato che porta a 9.891 il totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 44.077 tamponi, per un tasso di positività del 2,88%. Dall’inizio della pandemia sono 336.750 i contagi nella regione, mentre attualmente i positivi sono 25.764. In ospedale si trovano 1.349 pazienti Covid, di cui 155 in terapia intensiva (+10) e 1.194 in area non critica (+22).
Abruzzo
Sono 573 i nuovi contagi da Coronavirus in Abruzzo secondo il bollettino reso noto ieri. Da ieri sono stati registrati altri 11 morti a causa del Covid. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 94, di cui 11 in provincia dell’Aquila, 33 in provincia di Pescara, 32 in provincia di Chieti e 18 in provincia di Teramo. Il bilancio dei pazienti deceduti sale a un totale di 1731 da inizio pandemia nella Regione.
Valle d’Aosta
Sono 9 i nuovi contagi da coronavirus in Valle d’Aosta, secondo i dati dell’ultimo bollettino della Regione. Nessun nuovo decesso. Da inizio epidemia i casi positivi sono 8072 mentre 166 sono i casi positivi attuali, +3, di cui 12 ricoverati in ospedale, due in terapia intensiva, e 152 in isolamento domiciliare. I guariti sono 7491, +6, i tamponi finora effettuati sono 78.370, +334, di cui 3490 processati con test antigenico rapido. Da inizio epidemia i decessi da Covid in Valle d’Aosta sono 415.
Puglia
Sono 1.261 i nuovi contagi da Coronavirus in Puglia secondo il bollettino reso noto ieri. Da ieri sono stati registrati altri 29 morti. I test fatti sono stati 11.427. In tutto, dall’inizio della pandemia, i decessi in Puglia sono stati 4.021. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.582.701 test. I pazienti guariti sono stati 112.274. Da inizio emergenza nella Regione ci sono stati 149.963 positivi, mentre i morti sono stati 4.021. I pazienti ricoverati sono stati 1.448.
Sardegna
Sono 101 i nuovi contagi da Coronavirus in Sardegna secondo il bollettino reso noto ieri. Da ieri sono stati registrati altri tre morti. La percentuale di positività sale al 2,1% sui 4.717 tamponi fatti nelle ultime 24 ore. Da ieri i guariti sono stati 351. Dei 41.407 casi positivi complessivamente accertati, 9.872 (+31) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.620 (+14) nel Sud Sardegna, 3.488 (+3) a Oristano, 8.218 (+13) a Nuoro, 13.209 (+40) a Sassari. I pazienti ricoverati in ospedale sono 192, 20 in terapia intensiva.
Calabria
Sono 230 i nuovi contagi da coronavirus in Calabria ieri. I decessi sono 4. I dati relativi all’epidemia da Covid-19 – comunicati dal dipartimento Tutela della Salute – fanno poi registrare 20 persone in terapie intensiva (stabili) e +337 guariti/dimessi.
Piemonte
Sono 1.537 i nuovi contagi da coronavirus registrati in Piemonte e 16 i morti secondo il bollettino di ieri. I nuovi casi di covid 19 sono pari al 7,3 % dei 21.062 tamponi eseguiti. Il totale dei positivi sale quindi a 255.463. I ricoverati in terapia intensiva sono 181 (+1) e i ricoverati non in terapia intensiva sono 2.140 (+ 1).
Sicilia
Sono 539 i nuovi contagi di coronavirus registrati ieri in Sicilia. E ci sono 17 decessi nelle ultime 24 ore. I tamponi processati sono stati 25.171 nella regione, dove gli attuali positivi sono 25.129.
Bertolaso: “Tutta Italia si sta avvicinando a zona rossa”
Italia da zona rossa? Il contagio da coronavirus non si ferma, sotto la spinta delle varianti del covid, e le misure restrittive si intensificano su base locale. Dopo una giornata da 20.884 nuovi casi e alla vigilia del monitoraggio settimanale dell’Iss -che porterà all’eventuali novità in zona rossa, arancione e gialla- il quadro dell’epidemia si conferma particolarmente complesso.”A me sembra che tutta l’Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi a questa situazione”, dice Bertolaso, consulente per la campagna vaccinale della Lombardia.
Bassetti: “Iniziata terza ondata, temo farà male”
“Purtroppo sembra iniziata la terza ondata” di coronavirus in Italia, “ieri abbiamo avuto un aumento significativo dei ricoveri in terapia intensiva e non mi pare quindi che ci si siano più dubbi. Questi numeri in risalita riguardano solo alcune Regioni e quindi sono ancora più gravi, ma se dovessero aumentare uniformemente in tutto il Paese la situazione sarebbe più complicata. Dobbiamo fare attenzione. Temo che questa terza ondata farà male e dobbiamo avere molta pazienza per tutto il mese di marzo, correre con le vaccinazioni e sperare che le misure di contrasto ci aiutino a ridurre il contribuito di vittime”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, facendo il punto sulla situazione epidemiologica.
“Una sola dose di vaccino per chi ha avuto il Covid è una buona cosa e ci permette di risparmiare anche le fiale di vaccino. In Italia abbiamo avuto 2,5 mln di persone colpite con certezza ma sicuramente saranno almeno il doppio, quindi potremmo risparmiare diversi milioni. E’ importante però che ci sia un’indicazione precisa in modo tale che tutti si comportino allo stesso modo”, sottolinea ancora all’Adnkronos Salute Bassetti, commentando l’ipotesi avanzata ieri dal presidente del Css, Franco Locatelli, durante la conferenza stampa sul nuovo Dpcm.
Per quanto riguarda invece la possibilità di posticipare la seconda dose per aumentare subito la platea degli immunizzati con la prima, “non è che noi stiamo proponendo di non fare il richiamo, ma di spingerlo un po’ più in là. Ad esempio – avverte Bassetti – per il vaccino AstraZeneca si può pensare di fare la seconda dose dopo 3, anche 4 mesi; per Pfizer e Moderna anziché farla tra la terza o quarta settimana, si può portarla a 6-8 settimane e si guadagna del tempo. Ci sono dei dati che avvallano questo e in emergenza – conclude – si possono prendere delle iniziative per il bene pubblico: se due dosi non ci sono meglio avere un fascia di popolazione vaccinata ampia che una piccola con due dosi”.