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TREGUA IN UCRAINA – Trump, Putin e Zelensky tra Diplomazia e Accuse

Donald Trump ha chiesto a Vladimir Putin di risparmiare le vite dei soldati ucraini nella regione russa del Kursk, ma la risposta del leader del Cremlino è stata chiara: la resa delle forze di Kiev. Dall’Ucraina, però, è arrivata una smentita netta: “I nostri soldati non sono accerchiati,” ha dichiarato lo stato maggiore ucraino, aggiungendo ulteriore tensione a una situazione già complessa.

Il Post di Trump: Confusione e Diplomazia

Ad accendere il dibattito è stato un post pubblicato da Trump su Truth Social, in cui ha fatto riferimento a un colloquio diretto con Putin. “Abbiamo avuto discussioni molto positive e produttive con il Presidente russo Vladimir Putin, e ci sono ottime possibilità che questa orribile e sanguinosa guerra tra Ucraina e Russia possa finalmente giungere alla fine,” ha scritto l’ex presidente americano.

Tuttavia, la Casa Bianca ha successivamente chiarito che Trump non ha parlato direttamente con Putin. Il colloquio è stato condotto dall’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff. La confusione è nata dal linguaggio ambiguo del post, in cui Trump ha scritto “io ho chiesto con forza al presidente Putin,” lasciando intendere un contatto diretto.

Trump ha anche descritto la situazione nel Kursk come “molto vulnerabile” per le truppe ucraine, aggiungendo che “sarebbe un massacro orribile, mai visto dai tempi della Seconda Guerra Mondiale” se i soldati non venissero risparmiati. Tuttavia, l’esercito ucraino ha smentito queste affermazioni, assicurando che non c’è alcuna minaccia di accerchiamento delle loro unità nella regione.

La Risposta di Putin: Resa o Morte

Putin ha risposto alle richieste di Trump con un messaggio inequivocabile: “Per implementare questa richiesta, Kiev deve dare l’ordine ai suoi soldati nel Kursk di arrendersi. Se depongono le armi, avranno salva la vita e riceveranno un trattamento dignitoso.” Il Cremlino ha inoltre rivendicato il controllo di 28 località nella regione del Kursk, teatro di un’offensiva ucraina lo scorso agosto, e ha dichiarato di aver preso il controllo di un insediamento nella regione ucraina di Sumy.

La Proposta di Tregua e le Condizioni di Putin

Gli Stati Uniti hanno proposto una tregua di 30 giorni nella guerra tra Ucraina e Russia. Kiev ha accettato, ma Putin ha risposto con un “sì” condizionato, ponendo una serie di paletti. “Bisogna tenere conto della situazione sul campo, i negoziati devono partire da lì,” ha dichiarato il presidente russo, aggiungendo che i soldati ucraini nel Kursk hanno solo due opzioni: “Possono arrendersi o morire.”

Zelensky Accusa Mosca di Sabotare la Pace

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di complicare deliberatamente il processo di pace. In un post su X, Zelensky ha dichiarato che “lo scambio di prigionieri e un cessate il fuoco provvisorio incondizionato di 30 giorni sono i primi rapidi passi che potrebbero avvicinarci significativamente a una pace giusta e duratura.” Tuttavia, ha sottolineato che la Russia sta ponendo condizioni inaccettabili per sabotare la diplomazia. “La Russia è l’unica parte che vuole che la guerra continui e che la diplomazia si rompa,” ha affermato.

Zelensky ha anche invocato una maggiore pressione da parte degli Stati Uniti su Mosca, dichiarando che “la forza dell’America è sufficiente a fare in modo che succeda.” Ha ammesso che la situazione nel Kursk è “molto difficile,” ma ha lasciato intendere che gli scontri nella zona orientale del Donetsk si sono stabilizzati.

Rubio: “Cauto Ottimismo sulla Tregua”

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha espresso “cauto ottimismo” riguardo ai negoziati per il cessate il fuoco. Parlando al termine del G7 dei ministri degli Esteri in Canada, Rubio ha descritto i colloqui con Putin come “molto positivi e produttivi.” Tuttavia, ha sottolineato che “non si tratta di fiducia, si tratta delle azioni, delle cose che si fanno.” Rubio ha evitato di rispondere direttamente alle domande sulle possibili tattiche dilatorie di Putin, affermando che “lo sapremo quanto prima.”

La situazione rimane tesa e incerta. Mentre Trump cerca di mediare una tregua, Putin continua a mantenere una posizione rigida, ponendo condizioni che complicano il processo di pace. Zelensky, da parte sua, accusa Mosca di sabotare la diplomazia e invoca un intervento più deciso da parte degli Stati Uniti. Nel frattempo, il cauto ottimismo espresso da Rubio lascia uno spiraglio di speranza, ma il percorso verso una pace duratura appare ancora lungo e tortuoso.

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Data:

15 Marzo 2025