Tria: “Dialogo con Ue sempre più costruttivo”
Il lavoro che viene fatto sulla manovra “non è sprecato” perché le decisioni che saranno prese “non vanno a intaccare la molteplicità delle norme che state approvando”. E il dialogo con Bruxelles “diventa sempre più costruttivo“. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, intervenendo in commissione Bilancio alla Camera, dove è in corso l’esame del ddl.
“Fino a oggi – ha aggiunto – il dialogo è stato abbastanza costruttivo, nel senso che c’è la disponibilità a esaminare se ci sono margini finanziari, economici e politici per arrivare a un risultato che possa essere gradito all’Italia in generale”. E “sono alla studio anche altre misure che non intaccheranno i provvedimenti che state realizzando” ha detto il ministro. Oltre all’incremento del programma di dismissione “si tratta di vedere qualche altra misura aggiuntiva” che andrà ad agire “in parte sull’attivazione di misure di flessibilità”.
PRIORITA’ – Ad ogni modo, “qualunque accordo’’ con Bruxelles “è subordinato al fatto che non si toccano le priorità del governo indicate al Parlamento con la legge di bilancio’’ ha affermato poi il ministro dell’Economia. La finalità del confronto in atto con la Commissione europea “è quella di evitare, se possibile, che l’Italia entri in procedura di infrazione per deficit eccessivo basato sul debito”.
QUOTA 100 E REDDITO – Per quanto riguarda “quota 100 e reddito di cittadinanza, per ora hanno dei disegni non definiti e poiché, da un punto di vista finanziario, si è tradotto nel mettere le risorse in un fondo”, occorre “capire se ci sono gli spazi politici e finanziari per avviare un negoziato concreto”. Sono in corso interlocuzioni tra Inps e Mef per capire, attraverso una “definizione maggiore di queste misure”, se “richiedono meno risorse di quanto posto nel fondo” ha detto il ministro.
RIDUZIONE – Se ci sono spazi per ridurre le spese legate alle due misure ’’evidentemente la successiva decisione sarà come utilizzare queste risorse e se andranno o meno a riduzione del deficit attraverso una interlocuzione con la Commissione’’, ha spiegato il ministro. L’accordo con l’Europa è però ’’subordinato al fatto che non si tocchino le priorità comunicate al parlamento”. Secondo il ministro ’’è ottimo aver istaurato dialogo molto più costruttivo’’ con l’obiettivo di ’’ridurre divergenze. Vorremmo eliminarle ma non sarà possibile’’. E ’’penso sia possibile arrivare a questo risultato sarà buon risultato’’ anche grazie al confronto che ’’sto conducendo ogni giorno con i commissari’’. Ora ’’c’è un atteggiamento aperto a cui bisogna rispondere’’.
COMMISSIONE – “Non ho aderito a un’audizione – ha precisato Tria in apertura del suo intervento -. Non voglio offendere nessuno: se potete pensare che un’informativa sia inutile, visto che il tema è da informativa, me lo dite e me ne vado”. Mercoledì alle 15, a Montecitorio, si terrà il question time; alle 20, invece, in Aula inizierà la discussione sulla legge di Bilancio.
DI MAIO – “Il nostro obiettivo è restare nella Ue e nell’euro. Il nostro comportamento” nei confronti dell’Europa “è stato abbastanza lineare” e ora “sembra che ci siano i presupposti per un dialogo, noi ci siamo”. Così Luigi Di Maio, ospite di ’Porta a Porta’, a proposito del confronto con Bruxelles sulla manovra. “Per me se non cambia la platea delle misure, il punto di arrivo non sono i numeri del deficit ma le persone”.
CONTE – In merito allo stallo della manovra in commissione Bilancio della Camera, da parte sua, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto: “Le parole hanno un peso, il mio è un silenzio operoso e virtuoso”.
“Voglio rassicuravi sul fatto che questo governo è impegnato affinché la discussione con Bruxelles sulla nostra legge di Bilancio si chiuda favorevolmente” ha sottolineato il presidente del Consiglio intervenendo all’assemblea Anfia. “Sabato scorso, a margine del G20 – ha rimarcato – ho avuto un nuovo incontro molto positivo con il presidente della Commissione Juncker e il commissario Moscovici”.
SPREAD – “I mercati finanziari hanno già percepito questo clima più positivo e lo spread sta già scendendo: il differenziale di rendimento tra i nostri decennali e quelli tedeschi è tornato stabilmente sotto i 290 punti base. Scenderà ancora fino a riportarsi sui livelli coerenti con i buoni fondamentali della nostra economia” è l’auspicio del premier, il quale si attende che “quando terminerà questa interlocuzione con l’Europa, con l’esito che io auspico e di cui sono convinto sarà positivo, i mercati si rassereneranno ancora di più”.
“In questi mesi di accese discussioni sulla manovra non lo si ricorda mai, ma noi abbiamo speso 12,4 miliardi, lo 0,7% del Pil, per evitare l’aumento dell’Iva che altrimenti avrebbe depresso la domanda interna – ha evidenziato -. Alla luce della dinamica del Pil negli ultimi mesi, mi sembra una scelta quanto mai saggia”.
DEFICIT – “Faccio notare, senza polemica, che senza questo fardello, il rapporto deficit/Pil sarebbe stato dello 1,7% – ha aggiunto – un valore che ci avrebbe evitato le attuali tensioni con la Commissione europea”. Quanto alla “battuta d’arresto del Pil nel terzo trimestre è solo temporanea: la crescita tornerà robusta, sostenuta dalla nostra politica economica; si gioverà della pace sociale di cui il nostro Paese gode anche grazie alle misure di equità da noi messe in campo”.
Salvini a Confindustria: “… ci lasci lavorare”
“Siamo al governo da sei mesi, ascolterò e incontrerò tutti, ma lasciateci lavorare“. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini – a margine della celebrazione per Santa Barbara patrona della marina militare e dei vigili del fuoco, nella basilica di San Giovanni in Laterano cattedrale di Roma – replica alle critiche sollevate alla manovra economica del governo dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “C’è qualcuno che è stato zitto per anni, quando gli italiani, gli imprenditori, gli artigiani, venivano massacrati. Ci lasciassero lavorare e vedranno che l’Italia sarà molto meglio di come l’abbiamo ereditata”, afferma Salvini. Quanto alla quota del 2% “si tratta di numeri su cui si esercitano giornalisti e commissari europei, non noi. Noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse. E una manovra seria che non dipende dallo ‘zero virgola’ ma dai contenuti: una manovra che ha investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti”, conclude Salvini.
Alitalia, Di Maio convoca sindacati
Alitalia convocata. Il ministero dello Sviluppo economicoha convocato mercoledì 12 dicembre, alle 11:30, le organizzazioni sindacali in merito alla vicenda che coinvolge la compagnia aerea. L’incontro sarà presieduto dal ministro Luigi Di Maio.
A fronte della convocazione, Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl sospendono la mobilitazione prevista per l’11 dicembre: secondo quanto si apprende da fonti sindacali, le tre sigle hanno deciso di ’congelare’ l’iniziativa che stavano per annunciare per martedì prossimo.
Intanto, tra le prossime scadenze relative alla compagnia, c’è quella del 15 dicembre: termine entro il quale l’aviolinea in amministrazione straordinaria dovrà restituire il prestito ponte di 900 milioni di euro. Sul prestito, la Ue ha da mesi puntato i propri fari: giovedì scorso Di Maio ha incontrato a Bruxelles la Commissaria europea alla Concorrenza e ha assicurato che gli interventi che sta portando avanti il Governo saranno “operazioni di mercato”.
Pd, stallo su Minniti: rumors su ipotesi ritiro
Marco Minniti potrebbe rivedere la sua intenzione di candidarsi al congresso Pd. Si tratta soltanto di un’ipotesi, al momento. Ma diverse fonti che stanno seguendo da vicino la costruzione della candidatura dell’ex ministro confermano all’AdnKronos che c’è una fase di stallo. Persino la raccolta di firme nel territorio, necessaria per presentare la candidatura, non procede.
Sulla vicenda, alla Camera, riunione dei ’colonnelli’ dell’area renziana: “Si cerca di ricomporre la situazione”, fanno sapere fonti dem.
Intanto i motivi dello stop, si spiega, sarebbero legati ad alcune perplessità dell’ex titolare del Viminale che non avrebbe riscontrato le condizioni auspicate nel sostegno alla sua candidatura, in particolare da parte dell’area renziana del Pd. Le voci su Matteo Renzi e un suo eventuale progetto fuori dai dem non hanno aiutato. Si riferisce anche di un contatto tra i due, nel quale Minniti avrebbe sondato le reali intenzioni dell’ex premier.
“Al momento, l’esito non è negativo ma certo siamo in una fase di stallo. Confidiamo – dice una fonte renziana che sta seguendo il dossier – che Marco si candidi”. Il termine per la presentazione delle candidature al congresso è il 12 dicembre.