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TRIESTE SCENDE IN PIAZZA PER ZENO D’AGOSTINO

Si sbaglia chi pensi che la propensione della cittadinanza Triestina per la compostezza e riservatezza, essendo eredità asburgica, escluda il potersi lasciare andare a moti passionali.

Ben altro da carattere algido, quello che i Triestini hanno mostrato accorrendo numerosi presso il Porto per protestare contro la decisione dell’ANAC ( Autorità Nazionale Anticorruzione) di revocare la carica conferita nel 2016 a Zeno D’Agostino, come Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

Benchè basata su un presunto conflitto di interesse con l’altro ruolo ricoperto, già dal 2015, dallo stesso D’Agostino in qualità di Presidente del Trieste Terminal Passeggeri che, per un 40%, è detenuto proprio dal Porto; la decisione ANAC è stata ritenuta fuori tempo e fuori luogo perché adottata nei confronti di un manager molto amato per avere ridato slancio all’attività portuale della città.

Pertanto, i Giuliani si sono subito compattati ; non solo scendendo in campo online come firmatari della petizione di solidarietà che, lanciata dal Presidente del Consiglio Regionale Francesco Russo, in poche ore ha raccolto 4000 sottoscrizioni.

Altresì, nella stessa giornata dello scorso venerdì 5 Giugno, cittadini di ogni stato si sono mescolati con i lavoratori portuali determinati persino al blocco dei container e, a loro volta, tutti uniti nello slogan del coordinatore Stefano Puzzer : “ Non entra e non esce nessuno, da qui non ci muoviamo di un centimetro, resteremo fin quando Zeno D’Agostino non tornerà”. Né, tanto meno, i compassati Triestini si sono sottratti alla solidarietà bipartisan, benché ritrovatisi in mezzo ad una protesta urlata e incalzante cui non si sono lesinati lanci di fumogeni, con pericolo di altre possibili intemperanze da parte dei più giovani e meno riflessivi.

Pertanto, essendo tutto in funzione dello stesso perché, non si è disdegnata l’adesione ad altro appuntamento, in piazza, preannunciato per sabato 13 giugno ; per un accorrere massivo della cittadinanza magari unita al solidale Arcivescovo Crepaldi, sull’onda della convinzione che “chi vuol bene a Trieste difende il Presidente Zeno D’Agostino” ; ma, anche, per poter ripetere a gran voce lo slogan già applaudito dalla folla radunata al Porto : “il futuro passa di qua e non da altre parti; non da quelli che pensano che le cose si risolvono mettendo tutto in mano a privati”.

Intanto, mentre si assicura la continuità amministrativa conferendo la carica di Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale all’attuale Segretario Generale del Porto di Trieste, Mario Sommariva; la protesta ad oltranza già si prepara ad approdare al TAR, con debito ricorso per contestare l’appiglio burocratico dell’ANAC a quel conflitto di interessi intravisto nel 40% della società Terminal Passeggeri detenuto dal Porto. Inevitabile che, in simile deprecato frangente, i Triestini ritengano valga la pena di essere meno ossequiosi ad una regola e di potervi sorvolare; tanto più se, insieme con la decadenza di una carica che si è vista sin qui onorata dal Presidente Zeno D’Agostino , si corra il rischio di vedere incepparsi un prezioso motore trainante della economia territoriale. Da tutto questo non può non rilevarsi un ennesimo caso di influenza burocratica deleteria persino sulla conduzione virtuosa di attività fondamentali legate ad un porto di primaria importanza come quello del Capoluogo più a Nord-Est di una Italia alla quale, nonostante tutto, si offre in un altro modo esemplare.

Infatti, non resterebbe che augurarsi di poter riscontrare, in altre città, altrettanta passione come quella Triestina che, senza prescindere dalla derivazione Asburgica, rivendica la libertà di fare governare il suo porto da uno dei suoi uomini migliori per lealtà e proficuo Servizio

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Data:

10 Giugno 2020