In lotta contro lo spreco alimentare, questo giovane inglese di 36 anni moltiplica le iniziative. Grazie a lui, le mentalità si sono evolute e gli invenduti alimentari non prendono più la strada della discarica.
Tutto è iniziato grazie ad un maiale. Circa vent’anni fa, Tristram Stuart viveva nella campagna del Sussex in Inghilterra e aveva ricevuto come regalo da suo padre … un porcellino. Lo battezzò Gudrun e, desideroso di nutrirlo biologicamente, gli dava i resti della mensa del suo liceo e del mercato ortofrutticolo. “Un giorno, racconta, avevo recuperato per lui dei piccoli panini con pomodori secchi dai cassonetti di un panificio. Ma erano così appetitosi che ho finito per mangiarli io stesso. Fu una rivelazione”. Essendo cosciente delle incredibili qualità nutritive presenti anche nelle derrate alimentari destinate alla discarica, Tristram è diventato “freegano”, colui che si nutre esclusivamente degli alimenti raccattati dalle immondizie.
E che abbondanza! Le foto delle collette quotidiane di questo studente in Storia all’Università di Cambridge, oggi trentaseienne, parlano da sole: decine di chili di formaggio, di verdure biologiche e di frutta con la sola colpa di non rispettare i “canoni” imposti dalle multinazionali degli alimenti. Quando non è in giro a raccattare cibo, Tristram approfondisce l’argomento: “Tutta la catena alimentare di approvvigionamento, nelle fattorie, nelle aziende agroalimentari, nei supermercati, è una emorragia di cibo, direzione i cassonetti dell’immondizia”. Uno spreco che si traduce anche in qualche dato che lo stesso Tristram, autore di saggi sulla questione, sottolinea con indignazione: ogni anno, per esempio, un francese getta via tra i 90 e 155 chili di cibo allora che un miliardo di esseri umani soffre la mancanza di cibo. L’insieme dei paesi occidentali getta quasi la metà della loro produzione alimentare!
Piuttosto che restare con le braccia conserte, Tristram ha lanciato a Londra, nel 2009, l’operazione “Nutrimento 5000” : dei banchi alimentari pubblici preparati con alimenti invenduti. Si è anche preoccupato di sollecitare le insegne della grande distribuzione britannica per convincerle a mettere in piedi delle misure anti-spreco. In quattro anni, la catena Marks & Spencer ha, seguendo i suoi consigli, ridotto del 40% il suo spreco grazie a semplici ed efficaci soluzioni: tariffe ridotte per frutta e verdura “imperfette”, promozione sui prodotti con data di scadenza a breve … “Solo con azioni di sensibilizzazione si ottengono dei risultati, dichiara Tristram. Solo in Gran Bretagna, nel 2012, sono state recuperate 300 000 mila tonnellate di cibo”.
Il militante, diventato consulente, si è visto attribuire nel 2011 il Premio Internazionale per l’Ambiente dalla Fondazione Sophie. L’anno seguente, la Commissione Europea lo ha incaricato di organizzare dei banchi ai quattro angoli dell’Unione Europea nel quadro del suo programma Fusions, che ha lo scopo di ridurre lo spreco di cibo da qui al 2025 del 50%. In Francia, missione compiuta a Parigi nel 2012 e a Marsiglia a dicembre scorso. Ultima trovata di Tristram: a novembre 2013, ha organizzato un banco a Trafalgar Square dove ha servito del maiale esclusivamente nutrito con alimenti esclusivamente destinati alla discarica. E il suo piccolo Gudrun, cosa ne penserebbe a proposito? (tradotto dall’articolo Le Robin des bois des poubelles anglaises di Clément Imbert, GEO, n°421).