Con toni perentori e minacciosi, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un ultimatum a Hamas, chiedendo il rilascio immediato degli ultimi ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza e la restituzione dei corpi delle vittime. “Questo è l’ultimo avvertimento,” ha dichiarato Trump, rivolgendosi direttamente al “popolo di Gaza” con un messaggio pubblicato sul social Truth. “Se tenete degli ostaggi, siete morti,” ha aggiunto, sottolineando la gravità della situazione.
Un Ultimatum Senza Precedenti
Nel suo messaggio, Trump ha ribadito il pieno sostegno degli Stati Uniti a Israele, annunciando l’invio di risorse militari per “finire il lavoro”. “Sto inviando a Israele tutto ciò di cui hanno bisogno. Nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non fate ciò che dico,” ha affermato il presidente, aggiungendo un avvertimento diretto ai leader del gruppo: “È il momento di lasciare Gaza, finché siete ancora in tempo.”
Trump ha poi rivolto un appello al popolo di Gaza, promettendo un futuro migliore a condizione che gli ostaggi vengano rilasciati immediatamente. “Un bellissimo futuro vi aspetta, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti! Prendete una decisione intelligente. Rilasciate gli ostaggi ora, o ci sarà un inferno da pagare più tardi!” ha scritto, lasciando poco spazio a interpretazioni.
Colloqui Diretti tra USA e Hamas
La Casa Bianca ha confermato che un inviato statunitense ha avviato colloqui diretti con Hamas per discutere della liberazione degli ostaggi con cittadinanza americana, trattenuti da oltre un anno nella Striscia di Gaza. “Israele è stato consultato su questa questione,” ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt, sottolineando che il dialogo è stato intrapreso nell’interesse del popolo americano. La conferma dei contatti diretti è arrivata anche da una fonte di Hamas, alimentando le speculazioni su un possibile accordo.
Tra i cinque ostaggi americani ancora prigionieri, si ritiene che solo uno, il ventenne Edan Alexander, sia ancora in vita. La sua situazione rappresenta una priorità per l’amministrazione Trump, che sta esercitando pressioni senza precedenti su Hamas per ottenere il rilascio.
Reazioni da Israele
La notizia dei colloqui diretti tra gli Stati Uniti e Hamas ha suscitato reazioni contrastanti in Israele. Il console generale israeliano a New York, Ofir Akunis, ha dichiarato: “Possono parlare con Hamas. Va bene. Invece di mettere Israele sotto pressione, il presidente Donald Trump sta mettendo Hamas sotto pressione ed è la cosa giusta da fare.” Questa dichiarazione, rilanciata dai media israeliani, riflette un sostegno cauto ma positivo alla strategia americana.
Un Contesto di Tensione e Speranza
L’ultimatum di Trump arriva in un momento di estrema tensione nella regione, con Israele che continua a intensificare le operazioni militari contro Hamas. La questione degli ostaggi rappresenta un nodo cruciale non solo per le relazioni tra Stati Uniti e Israele, ma anche per il futuro della Striscia di Gaza. Mentre Trump promette un “bellissimo futuro” per il popolo di Gaza, le sue parole lasciano intendere che il tempo per una soluzione pacifica sta per scadere.
Una Partita a Scacchi Geopolitica
Le dichiarazioni di Trump segnano un punto di svolta nella gestione della crisi degli ostaggi. Con un linguaggio diretto e minaccioso, il presidente americano ha chiarito che non ci saranno compromessi. Tuttavia, la situazione rimane complessa, con molteplici attori coinvolti e un equilibrio geopolitico fragile. Mentre il mondo osserva con apprensione, il futuro degli ostaggi e della Striscia di Gaza dipenderà dalle prossime mosse di tutte le parti in gioco.