Minaccia di Trump a Hamas
Se gli ostaggi prigionieri di Hamas non saranno rilasciati prima del 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, “succederà l’inferno in Medio Oriente”. Lo ha dichiarato oggi lo stesso Trump in una conferenza stampa a Mar-a-Lago. “Non sarebbe bene per Hamas e non sarebbe bene, francamente, per nessuno. L’inferno scoppierà, non voglio dire di più ma è questo”, ha avvertito il tycoon, aggiungendo che il 7 ottobre “non ci sarebbe mai dovuto essere”.
Critiche alla Politica Internazionale di Biden
Trump ha criticato duramente la gestione della politica internazionale da parte di Joe Biden, affermando: “Noi abbiamo sconfitto l’Is, non abbiamo avuto guerre. Ora eredito un mondo in fiamme con la Russia, Ucraina e Israele”. Ha definito la situazione attuale un “fiasco” attribuendo la colpa all’amministrazione Biden.
Panama e Groenlandia: Possibile Uso della Forza
Trump ha anche affrontato il tema di Panama e Groenlandia, rifiutandosi di escludere l’uso di forza militare e misure economiche per portare il canale di Panama e la Groenlandia sotto il controllo degli Stati Uniti. “Non posso assicurarlo per nessuna delle due cose”, ha detto rispondendo a un giornalista. Ha sottolineato l’importanza del canale di Panama per la sicurezza economica degli Stati Uniti, criticando la gestione cinese del canale.
Spese Nato
Il presidente eletto ha confermato l’intenzione di chiedere agli alleati della Nato di aumentare la spesa militare fino al 5% del Pil: “Tutti possono permetterselo, ma devono portare la spesa militare al 5% non al 2% del Pil”.
Incontro con Giorgia Meloni
Trump ha fatto riferimento alla visita di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, definendola un segno di rispetto internazionale. “Questa sarà l’età d’oro dell’America, avremo di nuovo un grande Paese”, ha dichiarato, aggiungendo che la premier italiana ha fatto una visita lampo per incontrarlo.
Attacchi alla Giustizia e alla Stampa
In conferenza stampa, Trump ha attaccato il procuratore speciale Jack Smith, definendolo “una persona pazza” e criticando l’uso politico della giustizia da parte dell’amministrazione democratica. Ha anche attaccato la stampa per il modo in cui ha trattato i casi legali contro di lui.
Risposta del Canada
Il Canada ha risposto alle minacce di Trump con fermezza. Il ministro degli Esteri canadese Melanie Joly ha dichiarato che il Canada “non soccomberà alle minacce di Trump”. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha aggiunto che non c’è possibilità che il Canada diventi parte degli Stati Uniti, sottolineando i benefici reciproci della partnership commerciale e di sicurezza tra i due Paesi.