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Trump: “Bisogna riunire famiglie divise”

Trump: “Bisogna riunire famiglie divise”

cms_9511/trump_donald_mano_afp.jpgBisogna riunire genitori e figli. Non vogliamo che siano divisi“. Donald Trump si esprime così dopo aver firmato l’ordine esecutivo che blocca le divisioni dei nuclei familiari entrati illegalmente negli Stati Uniti.

In Texas, su propria iniziativa, è volata la First Lady, Melania. “La first lady è rimasta turbata come me, come chiunque”, dice Trump facendo riferimento ai bambini che sono stati divisi dai genitori. Alla Casa Bianca, il presidente si scaglia in particolare contro i democratici. “Sono estremisti per i confini aperti. A causa dei democratici, molte persone stanno soffrendo. I trafficanti di esseri umani stanno facendo affari d’oro, a causa delle lacune nelle nostre leggi sull’immigrazione. Li prendiamo e li rilasciamo, questa è la cosa peggiore. Tutto il mondo ride, abbiamo le peggiori leggi sull’immigrazione”, ribadisce.

“I bambini sono stati separati dai genitori e sono venuti fin qui con trafficanti. I democratici vogliono che ci occupiamo dei bambini, ma si rifiutano di darci i soldi per farlo. Potete chiedere a loro…”, prosegue il presidente. “Noi – evidenzia – dobbiamo sistemare questi bambini, ma ogni volta che chiediamo risorse, i democratici fanno ostruzionismo e dicono no”.

“Stanno provocando danni enormi e lo sanno meglio di chiunque altro. Non hanno idee, non hanno politiche: sanno solo votare contro. Dobbiamo fare qualcosa per l’immigrazione in questo Paese. I membri del Congresso devono fare qualcosa: questa situazione va avanti da decenni”, dice Trump. “Il nostro Paese non può andare avanti così, con i confini aperti. Vogliamo che la gente venga qui, ne abbiamo bisogno. Le nostre aziende hanno bisogno di lavoratori, ma devono venire nell’ambito di un sistema che privilegi il merito. Il Congresso deve agire, repubblicani e democratici devono portare una soluzione: io sono a disposizione per dare una mano, la mia penna è qui ed è pronta. Questo è il momento migliore per farlo”, afferma ancora.

Nel mirino di Trump, e non è una novità, finisce anche il Messico: “Non sta facendo niente per noi, se non prendersi i nostri soldi e mandarci droga. Potrebbe risolvere il problema in due minuti, ma non lo fa”.

Quanto alle strutture che ospitano i bambini “sono le più belle che la gente abbia visto” afferma Trump esprimendo un giudizio più che positivo sulle strutture che accolgono i minori entrati illegalmente negli Stati Uniti. “Si parla di trattamento inumano”, prosegue Trump, alla Casa Bianca, stigmatizzando racconti che considera non veritieri. “Bisogna dare credito al segretario Nielsen”, dice riferendosi alla responsabile della Sicurezza interna: “Stanno gestendo le strutture davvero bene”.

La maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti ha disposto il rinvio a domani del voto sulla proposta di legge in materia di immigrazione che, nelle intenzioni, dovrebbe rappresentare un compromesso tra le posizioni dell’ala moderata e di quella più conservatrice. Il rinvio, evidenzia il Washington Post, fa pensare a divisioni all’interno del GOP. La legge recepisce l’ordine esecutivo firmato ieri da Trump per evitare la separazione delle famiglie che varcano illegalmente il confine. La proposta, inoltre, prevede limiti all’immigrazione legale, garantisce un percorso verso la cittadinanza per i giovani immigrati illegali e stanzia 25 milioni di dollari per la costruzione del muro voluto da Trump.

Intanto si viene a sapere che i migranti che entreranno illegalmente negli Stati Uniti con i propri figli non verranno incriminati e processati. Lo afferma il Washington Post, citando come fonte un alto funzionario. Gli agenti in servizio al confine col Messico hanno ricevuto indicazioni in tal senso. “Stiamo sospendendo le azioni giudiziarie nei confronti di adulti che sono membri di unità familiari finché l’Ice (Immigration and Customs Enforcement) potrà accelerare il potenziamento delle risorse per consentirci di trattenere in custodia” i soggetti, ha detto un anonimo funzionario al quotidiano. In sostanza, mancano strutture e mezzi per gestire tutte le famiglie di migranti e molti genitori, in attesa dell’udienza già fissata, saranno rimessi in libertà.

La denuncia: sedativi ai bimbi migranti separati dai genitori

cms_9511/migranti_rete_fg.jpgLo staff dei centri dove sono detenuti i bambini migranti separati dalle famiglie ha dato sedativi e altri psicotropi ai minori senza il consenso dei genitori. E’ quanto si legge in una denuncia presentata il 16 aprile scorso, secondo quanto riporta l’Huffington Post Usa. “Quando un ragazzo si rifiuta di prendere i medicinali – si legge sulla denuncia contro l’Office of Refugee Resettlement – lo staff li costringe, senza chiedere l’autorizzazione ai genitori o ad altre autorità legali.

Invece firmano loro stessi il consenso, definendosi “autorizzati ad amministrare psicotropi a bambini rinchiusi nei centri”. Tra i casi citati nel ricorso, quello di un bambino che ha dovuto ingerire nove pillole la mattina e sette la sera, senza sapere di quale medicinale si trattava. Le accuse si riferiscono principalmente allo Shiloh Residential Treatment Center di Manvel, in Texas. Ma gli avvocati che stanno presentando il ricorso appellandosi al precedente del caso Flores per chiedere il rilascio dei minori affermano che il problema è diffuso anche in altri centri.

In particolare si riporta la testimonianza di Julio Z. che dice di essere stato bloccato sul pavimento dagli addetti del centro per costringerlo a ingoiare le pillole. “Mi dicevano che se non prendevo le medicine non avrei mai lasciato il centro Shiloh”, ha dichiarato affermando che, come effetto collaterale dei medicinali, è ingrassato 20 chili in 2 mesi. Anche una ragazza, Rosa L., ha testimoniato: “Due persone mi tenevano mentre un’infermiera mi faceva un’iniezione”.

La madre di un’altra giovane, Isabella M., ha detto che i medicinali somministrati erano così potenti che la figlia non riusciva a camminare. Lo Shiloh Residential Treatment Center non ha risposto alle richieste di commento da parte dell’HuffPost.

“Io sospetto che venivano medicati per renderli più tranquilli e controllabili”, ha dichiarato Lorilei Williams, avvocato che ha seguito i casi di decine di ragazzi rinchiusi nello Shiloh, sottolineando che molti “hanno registrato un enorme aumento di peso in un brevissimo tempo”.

“Populisti come lebbra”, nuovo scontro Francia-Italia

cms_9511/macron_arancione_afp.jpgEmmanuel Macron ancora contro i populisti, anche italiani, che comunque non cita esplicitamente. “Voi li vedete crescere come una lebbra – ha detto il presidente francese in un discorso a Quimper – un po’ dappertutto in Europa, nei Paesi in cui non pensavamo fosse possibile vederli tornare. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e ci abituiamo. Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza”.

Macron ha esortato a “combattere e denunciare, senza dividerci” e a stigmatizzare “il nazionalismo che rinasce” o “i confini chiusi che alcuni propongono”. “Ho bisogno di queste terre che credono nell’Europa, ho bisogno dei francesi che credono in questo progetto perché conoscono la nostra storia, perché conoscono il prezzo del nazionalismo, perché conoscono il costo della stupidità, perché sanno che possiamo guardare le paure in faccia e cercare di affrontarle in un modo che è sempre più difficile, perché nessuno è mai soddisfatto. Ma chi è più responsabile di chi gioca con le paure?”.

Immediata la replica del vicepremier Luigi Di Maio che su Facebook definisce le parole di Macron “offensive e fuori luogo”. “La vera lebbra è l’ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia – aggiunge – e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è”.

Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, anzi mi fanno forza. Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di immigrati clandestini nel Mediterraneo e per restituire agli italiani le numerose ville sequestrate ai mafiosi. C’è chi parla, c’è chi fa. Bacioni”, scrive dal canto suo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, su Facebook.

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22 Giugno 2018