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TRUMP E LA SOSPENSIONE DEI DAZI – Un Quadro Confuso ma Strategico

La decisione del presidente americano Donald Trump di sospendere per 90 giorni i dazi aggiuntivi su oltre 75 Paesi , annunciata a sorpresa mercoledì scorso, ha generato un misto di sollievo e incertezza. Dopo giorni di tracolli in borsa e nei sondaggi, questa mossa sembra mirata a calmare le acque e a rilanciare i negoziati commerciali con i partner internazionali. Tuttavia, rimane una sostanziale confusione sugli obiettivi effettivi della Casa Bianca, alimentata da dichiarazioni contrastanti e da una mancanza di chiarezza strategica.

Un Quadro di Richieste Emergenti

Secondo il Washington Post , tra le richieste principali di Trump figurano:

  • Aumento degli acquisti di gas naturale americano , per sostenere l’industria energetica statunitense.
  • Riduzione dei dazi su prodotti Made in USA , per favorire l’export americano.
  • Abbassamento delle tasse sui giganti del Tech della Silicon Valley , per garantire maggiore competitività globale.
  • Misure per impedire alla Cina di utilizzare Paesi terzi come piattaforme per esportare prodotti negli Stati Uniti.

Inoltre, il presidente sta valutando un’esenzione temporanea dalle tariffe per le aziende automobilistiche, attualmente colpite da dazi al 25% , una misura che potrebbe alleviare la pressione su un settore chiave dell’economia americana.

I Negoziati: Un Processo Lento e Confuso

L’amministrazione Trump ha dichiarato di aver ricevuto richieste di colloqui da oltre 70 Paesi , ma finora il presidente si è mostrato aperto a negoziati seri solo con un ristretto gruppo di partner strategici, tra cui Vietnam , India , Corea del Sud e Giappone . Questi Paesi sono considerati cruciali per contrastare l’influenza economica della Cina.

Lunedì scorso, il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic si è recato a Washington per avviare i negoziati con l’Unione Europea, che Trump intende trattare come “un blocco unico”. Tuttavia, il processo appare lento e frammentato. Fonti diplomatiche hanno riferito al Post che la Casa Bianca non ha fornito indicazioni chiare su quali offerte potrebbero indurla a ridurre i dazi, né su come intenda procedere nei negoziati.

Confusione e Critiche

La mancanza di chiarezza sugli obiettivi di Trump è stata criticata anche da alcuni suoi consiglieri. “Non abbiamo idea di quello che vogliono dagli altri Paesi e, cosa peggiore, gli altri Paesi non sanno quello che Trump vuole da loro,” ha affermato Doug Holtz-Eakin , presidente di American Action Forum , un think tank di centrodestra.

Questa confusione ha portato ambasciatori e rappresentanti per il commercio a scambiarsi messaggi e telefonate per cercare di condividere informazioni e individuare interlocutori chiave. “Il team indiano ha trovato molto difficile individuare chiari interlocutori, i giapponesi non sanno con chi parlare sul fronte americano,” ha aggiunto un’altra fonte.

Le Richieste Specifiche

Nonostante il caos, comincia a emergere un quadro delle richieste di Trump. Per quanto riguarda l’Europa, i negoziati potrebbero concentrarsi su:

  • Restrizioni alle importazioni di carne di manzo e altri prodotti agricoli dagli Stati Uniti.
  • Tasse e regolamentazioni imposte ai giganti di Internet , che potrebbero essere oggetto di discussione con la UE.

Secondo Lori Wallach , a capo di Rethink Trade dell’American Economic Liberties Project, la questione chiave è capire se gli accordi saranno mirati a favorire singole aziende o se si concentreranno su impegni significativi per ribilanciare il commercio globale.

Una Strategia da Definire

La sospensione dei dazi per 90 giorni rappresenta una pausa strategica che potrebbe aprire la strada a negoziati più costruttivi. Tuttavia, la mancanza di chiarezza sugli obiettivi di Trump rischia di compromettere l’efficacia di questa iniziativa.

Nei prossimi mesi, sarà cruciale osservare come la Casa Bianca gestirà questi negoziati e quali saranno le implicazioni per il commercio globale. La domanda resta: questa pausa porterà a una maggiore stabilità economica o alimenterà ulteriormente le tensioni internazionali? Per ora, la risposta sembra ancora avvolta nella nebbia.

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Data:

15 Aprile 2025

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