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Trump elogia Conte: “E’ grande”

Trump elogia Conte: “E’ grande”

cms_9453/trump_conte_rit_afp.jpgIl nuovo presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte è “grande”. L’elogio arriva da Donald Trump, che nel corso di un’intervista al programma ’Fox & Friends’ parla delle sue “amicizie” a livello internazionale. Conte, spiega il presidente Usa all’intervistatore, “ha una linea dura sull’immigrazione, come me. Ora sembra che essere duri sull’immigrazione paghi”, conclude.

Il presidente americano e il premier italiano si erano incontrati per la prima volta la settimana scorsa, durante il G7 in Canada. Anche in quell’occasione, Trump aveva speso parole d’elogio nei confronti di Conte, definendolo “un magnifico ragazzo”. “Farà un lavoro magnifico – aveva sottolineato Trump – gli italiani hanno fatto bene”. Dopo l’incontro, Conte aveva riferito che da parte di Trump c’era stato un invito alla Casa Bianca. Invito “che verrà raccolto al più presto possibile”, aveva concluso il presidente del Consiglio.

Francia Italia …Pace fatta

cms_9453/conte_macron_afp897.jpgDa una parte, “l’amico Macron”, che “ringrazio”, del quale “condivido le parole” e che “sono davvero lieto di avere incontrato”. Dall’altra, “il presidente del Consiglio italiano, il mio amico Giuseppe Conte”, che ha “qui un presidente della Repubblica francese che ama l’Italia e vuole riuscire, con lei, ad avere un’Europa più forte. Merci, cher Giuseppe”. Il presidente francese Emmanuel Macron e il premier italiano si sono profusi in reciproche cortesie ieri durante la conferenza stampa nel palazzo dell’Eliseo, nel primo bilaterale fuori dai confini nazionali per il presidente del Consiglio.

Un incontro, a pranzo, durato un paio d’ore, che arriva dopo le tensioni tra Roma e Parigi provocate dalle dichiarazioni del portavoce della Republique En Marche, Gabriel Attal, che aveva definito “vomitevoli” le posizioni italiane nel caso della nave Aquarius, ora in rotta verso il porto di Valencia, in Spagna, con il suo carico di migranti. Parole criticate anche in Francia, quelle del giovane portavoce del partito del presidente, e che hanno provocato grande irritazione in Italia, tanto da far temere un annullamento del bilaterale. Invece, l’incontro c’è stato e, stando alle dichiarazioni dei due, è andato pure bene.

Incidente chiuso, dunque: “Con il presidente Macron – ha detto Conte – c’è una perfetta intesa: c’è stata una telefonata che abbiamo anche annunciato con un comunicato congiunto, in cui ci siamo perfettamente chiariti. Il fatto che io sia qui è abbastanza eloquente”. Il padrone di casa, dal canto suo, ha trattato Conte con tutti i riguardi, ma non ha rinunciato a mettere i puntini sulle ’i’: è vero, ha affermato, che l’Italia “ha dovuto subire molti arrivi diretti ma, con un lavoro molto importante, questi arrivi si sono ridotti e il primo semestre del 2018 è stato segnato da un ribasso del 77% degli arrivi dall’Africa del Nord, e in particolare dalla Libia”.

Sanità…Piano del governo per ridurre liste di attesa

cms_9453/ospedale_dottoressa_ftg.jpgRiduzione dei tempi d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie, massima trasparenza e sicurezza delle cure, equità e uniformità in tutta Italia, nessun onere aggiuntivo per gli assistiti, controllo puntuale del corretto svolgimento della libera professione da parte dei medici.

In vista della prossima predisposizione del Piano Nazionale per il governo delle liste d’attesa, il ministro della Salute Giulia Grillo ha inviato a Regioni e Province Autonome una circolare che intende fare il punto e raccogliere capillarmente le informazioni sullo stato dell’arte nazionale di un aspetto critico e cruciale per la tutela della salute pubblica e del Servizio Sanitario Nazionale. Lo rende noto un comunicato di Lungotevere a Ripa.

IL MINISTRO – “Metterò il massimo impegno e mi aspetto una grande collaborazione dalle Regioni in favore dei cittadini per abbattere lunghi e impossibili tempi d’attesa e per avere accesso ai servizi e alle informazioni” dichiara il ministro. “Cercherò di andare incontro a tutte le esigenze delle Regioni e ai loro eventuali problemi organizzativi – prosegue Grillo – ma seguirò con grande determinazione nel corso del mio mandato questo obiettivo come uno dei capisaldi del Servizio sanitario pubblico e della tutela dei diritti della salute”. Le richieste di informazioni alle Regioni – riferisce la nota del ministero – si articolano in sette aree-chiave, con dati relativi al 2017.

In particolare si chiede di sapere:

1) se tutte le prestazioni da rendere in attività istituzionale siano state effettivamente prenotate attraverso il Centro Unico di Prenotazione (Cup) e se allo stesso fanno capo tutte le ’agende’ delle strutture sanitarie pubbliche e quelle private accreditate. Se così non fosse, dovrà essere comunicato al ministero della Salute il numero di quante siano prenotate tramite Cup e il numero complessivo di tutte le prestazioni sanitarie erogate, eccetto quelle ad accesso diretto;

2) se con l’ordinaria offerta aziendale non vengano garantite le prestazioni nei tempi massimi di attesa individuati dal Piano regionale di governo delle liste d’attesa, le Regioni dovranno spiegare quali misure sono previste, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti se non quelli dovuti come eventuale quota di partecipazione, e se tali misure vengono effettivamente applicate, come previsto dal Piano nazionale per il governo delle liste d’attesa 2010-2012;

3) quali iniziative sono state adottate per garantire un’adeguata informazione e conoscenza a tutti i cittadini delle attività e delle modalità di accesso alla prenotazione delle prestazioni; quali sono le modalità e i criteri individuati per la determinazione dei volumi di attività istituzionale e quelli di attività libero professionale intramuraria, con riferimento alle singole unità operative, al fine di garantire sia il rispetto dei tempi massimi di attesa che il principio della libera scelta da parte dei cittadini;

4) se sono state stabilite le modalità di verifica dello svolgimento dell’attività libero professionale intramuraria previste dall’Accordo Stato-Regioni del 18 novembre 2010; inoltre, nelle Regioni in cui l’Organismo paritetico regionale non sia stato istituito ovvero non sia pienamente funzionante, devono essere spiegate le ragioni dell’inadempienza;

5) se sono stati attivati strumenti di controllo per verificare che tutte le prestazioni erogate in libera professione intramuraria siano effettivamente prenotate attraverso l’infrastruttura di rete prevista fin dalla legge del 2007, n.120 (n. 120).

Regioni e Province Autonome – conclude il comunicato – dovranno far pervenire al ministero della Salute tutte le informazioni entro 15 giorni, compilando apposite schede con una eventuale nota di accompagnamento.

Salvini: “Via ai taser entro 2-3 settimane”

cms_9453/MatteoSalvini_sguardoserio_afp.jpgEntro due o tre settimane le forze di polizia avranno le pistole elettriche“. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ai microfoni di Rai News 24, uscendo dall’ospedale San Martino di Genova dove è ricoverato il poliziotto rimasto ferito nei fatti di via Borzoli domenica scorsa.

“Sul fronte sicurezza e ordine pubblico avrò, nelle prossime ore, l’onore e la fortuna di firmare il provvedimento che doterà le forze di sicurezza di pistole elettriche, taser, in sperimentazione in diversi Paesi europei. Da principio partiremo in 10 comuni italiani, a inizio luglio. Poi se avrà risultati auspicati, proseguiremo a livello nazionale” ha spiegato Salvini durante la conferenza stampa nella sede della prefettura di Genova.

Poi, rispondendo alla domanda di una cronista sulla sperimentazione annunciata e sulle controindicazioni citate dall’associazione Antigone, che ha parlato di circa 1000 morti per le pistole elettriche in Usa, il ministro dell’Interno ha aggiunto: “Parliamo di onore per la firma perché è cosa che parte da anni passati, non è una scelta dello ’sceriffo Salvini’ che ha solo l’onore di mettere una firma finale su un percorso già avviato“.

“Non siamo i primi – ha evidenziato – ma vige già in altri Paesi civili d’Europa, dal Regno Unito alla Francia.

In Italia 1 giovane su 4 non studia e non lavora

cms_9453/giovani_lavoro_Fg_rit.jpgItalia maglia nera per i Neet, cioè i giovani tra i 18 e i 24 anni che non hanno né un lavoro né stanno studiando. Nel 2017, erano il 25,7%, più di 1 su 4 come emerge dai nuovi dati Eurostat.

Sono oltre 38 milioni i giovani i giovani tra i 18 e 24 anni che vivono nell’Unione europea. La stragrande maggioranza di questi giovani è impegnata nell’istruzione o nella formazione e/o nel mondo del lavoro. Nel 2017, il 40,4% si stavano formando, il 27,4% ha dichiarato di avere un lavoro e un ulteriore 17,8% di studiare e lavorare. Ciò significa che l’anno scorso, il 14,3% era Neet.

Dal 2012, nell’Ue i Neet sono diminuti continuamente, passando dal 17,2% all’attuale 14,3%, non lontano dai livelli pre-crisi (fino al 2008). L’Italia guida dunque la classifica dei Neet, davanti a Cipro (22,7%), Grecia (21,4%), Croazia (20,2%), Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%). Una media superiore al 15% è stata registrata anche in Spagna (17,1%), seguita da Francia (15,6%) e Slovacchia (15,3%).

Al contrario, la percentuale più bassa di Neet è stata registrata nei Paesi Bassi (5,3%), davanti a Slovenia (8,0%), Austria (8,1%), Lussemburgo e Svezia (entrambi 8,2%), Repubblica ceca (8.3 %), Malta (8,5%), Germania (8,6%) e Danimarca (9,2%).

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16 Giugno 2018